
Gestiva, per la questura, un giro di spaccio di cocaina al dettaglio nel quartiere di San Concordio, nei pressi della passerella ferroviaria ma è stato smascherato e arrestato, dopo un inseguimento nel viale che attraversa il quartiere. In manette, grazie alle indagini della sezione antidroga della squadra mobile di Lucca, è finito Hicham Erradi, 28 anni, di origini marocchine ma residente a Pontetetto. Gli investigatori lo hanno catturato ieri pomeriggio (16 dicembre) dopo aver notato uno strano via vai di tossico dipendenti tra viale Cavour e via Civitali.
Da giorni gli agenti dell’antidroga stavano osservando la situazione e i movimenti di alcuni sospetti a partire dalle 5 del pomeriggio, così ieri si sono appostati in borghese, scoprendo quello che si aspettavano. Ad un certo punto gli agenti che si trovavano in via Civitali hanno notato sopraggiungere Pegeuot 307 dove c’era il pusher
Di lì a poco, un tossicodipendente conosciuto alla questura si è accostato al veicolo e, dopo aver scambiato poche parole con il conducente attraverso il finestrino, è salito a bordo dell’auto, per allontanarsi a piedi immediatamente dopo.
Gli agenti, poco distante, hanno fermato il giovane e chiesto il motivo della sua presenza in zona e se conoscesse il conducente della Pegeout.
Visibilmente nervoso, il ragazzo ha consegnato agli investigatori un involucro, contenente la dose di cocaina appena acquistata. L’uomo a bordo della vettura, accortosi della presenza della polizia, ha invece provato ad allontanarsi, ma la sua fuga è terminata in viale San Concordio.
Nella tasca porta oggetti dello sportello anteriore sinistro del veicolo gli uomini della Squadra Mobile hanno così rinvenuto 14 dosi di cocaina.
La perquisizione dell’abitazione dell’arrestato, a San Vito, ha fatto trovare il resto della droga in cantina e in camera, dove sono stati sequestrati altri 40 grammi di cocaina, un bilancino di precisione, ritagli di plastica e altro materiale per il confezionamento, e la somma 3200 euro circa, parte della quale avvolta in piccoli involucri in cellophane, custoditi nelle tasche degli indumenti dell’uomo che si trovavano nell’armadio della camera matrimoniale.
Erradi è stato giudicato stamani con il rito della direttissima e condannato alla pena di due anni di reclusione (pena sospesa).