Lutto per il Carnevale, morto Elio Tofanelli

25 dicembre 2016 | 09:05
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Lutto per il Carnevale, morto Elio Tofanelli

Il Carnevale di Viareggio in lutto per la scomparsa dell’ex presidente della Fondazione Elio Tofanelli. Una notizia molto triste che è si è diffusa in città nelle prime ore del mattino di Natale. Avvocato, 80 anni, Tofanelli lascia un’importante eredità al Carnevale, di cui è stato alla guida per un decennio. I suoi funerali si svolgeranno martedì (27 dicembre) alle 15,30 alla Cittadella del Carnevale.

Il “presidentissimo”, come era chiamato ancora da tutti quanti, è scomparso stamani (25 dicembre) all’ospedale Versilia, dove si trovava ricoverato da qualche giorno. La sua scomparsa ha subito suscitato cordoglio da parte del mondo del Carnevale e tra i maestri carristi. Era stato alla guida della Fondazione 1998 al 2008. Il decennio più importante della storia ultracentenaria della manifestazione con la nascita e l’inaugurazione della Cittadella. Durante il suo mandato ha portato “la tradizione verso il futuro” come amava ripetere in uno dei suoi slogan più efficaci. È stato lui, infatti nel 1999, a posare la prima pietra della Cittadella, che ha poi inaugurato il 15 dicembre 2001. A tempo di record la sua presidenza ha visto concretizzarsi la grande fabbrica del carnevale di Viareggio, l’opera pubblica più bella e importante realizzata in Toscana negli ultimi decenni.
Figlio di Fernando Tofanelli, che guidò il difficile Carnevale della rinascita dopo la guerra, nel 1946, da sempre ha vissuto con profonda, passione, dedizione e competenza il carnevale di Viareggio, sia da amministratore che da politico.
“Da un lato innovatore, dall’altro custode delle tradizioni, ha saputo – spiega la Fondazione Carnevale -, nel corso della sua lunga presidenza, valorizzare l’arte, le tradizioni e il patrimonio culturale del Carnevale. Fu la sua Fondazione a sperimentare, nel primo anno di amministrazione, l’inversione del senso di marcia dei carri nel circuito della Passeggiata, e l’apertura con il grande concerto di un big della musica mondiale: Carlos Santana. Nel 1999 rivoluzionò il calendario dei Corsi Mascherati, ripristinando il Corso del Martedì Grasso, senza rinunciare al Corso finale della Tabernella, portando a cinque il numero delle sfilate dei carri allegorici”.
Da sempre sostenitore della forza dei giovani, si impegnò sia nel far emergere le nuove leve tra gli artisti della cartapesta, sia creando un team di giovani volontari, uniti dalla passione e amore per la manifestazione, il gruppo “I giovani e il carnevale”, al quale affidò la realizzazione di importanti iniziative di successo.
Grande esperto di comunicazione riuscì a riportare la diretta Rai nazionale dal Carnevale di Viareggio, mostrando a milioni di telespettatori la straordinaria arte della cartapesta dei costruttori, unici al mondo. Seppe valorizzare il prestigio della manifestazione istituendo i Premi Burlamacco e Ondina d’oro, ancora oggi assegnati a personalità di spicco del mondo dell’arte, della cultura, dello spettacolo, ma non solo. Tra i personaggi internazionali a cui ha assegnato i premi Dario Fo e Franca Rame, Roberto Benigni, solo per citarne alcuni.
In segno di riconoscenza per il lungo impegno nel carnevale la Fondazione gli ha assegnato nel 2015 e nel 2016 due premi speciali il Sargentini e il Cravache, per aver esaltato la “magia del Carnevale” come amava ripetere.
“Con Tofanelli se ne va uno dei pilastri del Carnevale di Viareggio che ha fatto grande questa che non è solo una straordinaria manifestazione culturale e artistica, ma un vero e proprio modo di essere della città e dei suoi cittadini – dice la presidente della Fondazione Marialina Marcucci – Viareggio lo ricorderà per sempre”.
“Viareggio oggi piange la scomparsa di Elio Tofanelli – scrive il sindaco Giorgio Del Ghingaro -. Tofanelli lascia il ricordo di una persona per bene, impegnata nella vita sociale della città: un uomo della sinistra non solo viareggina, dirigente sportivo, amministratore. E’ stato al vertice della Fondazione Carnevale per 10 anni: indimenticato ‘presidentissimo’ con il fiocco enorme al collo e ‘la magia del Carnevale’ nel cuore. Come primo cittadino mi unisco al dolore della famiglia ed esprimo profondo cordoglio a nome mio e di tutta l’amministrazione”.
“Ho conosciuto Elio Tofanellli nella seconda metà degli anni ottanta quando ho iniziato a frequentare la Federazione del Pci, di cui è stato prezioso dirigente – lo ricorda invece Luca Poletti, consigliere comunale del Pd -. Poi ho avuto il piacere di averlo negli organismi dirigenti del Pds e dei Ds ai tempi in cui sono stato segretario federale e lo ricordiamo tra i fondatori del Pd a Viareggio e in Versilia. Elio, oltre alla sua innata simpatia, aveva una grande carica ed energia che sapeva trasmettere agli altri. Spirito libero, non si tirava indietro se c’era da far polemica anche all’interno del partito, ma alla fine anche dei contrasti più accesi era sempre disponibile ad azzerare tutto e ripartire. La cosa che emergeva sempre e comunque in lui era l’amore per Viareggio che ha saputo interpretare al meglio nel suo impegno nel mondo dello sport, della politica, delle istituzioni e ovviamente del carnevale che lo ha visto protagonista indiscusso per circa un decennio. Quando ho parlato con lui, anche recentemente, mi ha sempre esortato ad essere propositivo, a comunicare bene e a dare concretezza all’azione politica, se pur dall’opposizione. Un insegnamento prezioso che cerco costantemente di seguire. Alla famiglia le più sentite condoglianze e un abbraccio”. Cordoglio arriva anche da tutta la segreteria del Pd della Versilia: “Non più tardi di qualche mese fa – si legge in una nota -, Elio Tofanelli ha partecipato ad un’assemblea degli iscritti del Partito Democratico di Viareggio. E’ intervenuto nel dibattito e poi ha salutato tutti perché non poteva rimanere fuori a lungo. Lo abbiamo salutato con un applauso. Lo stesso con cui vogliamo accompagnarlo oggi nel suo cammino ultraterreno. Un compagno, un amico che non sarà dimenticato. La passione politica ha percorso tutta la sua vita, nelle stanze del Pci, poi Pds, Ds, poi Pd. Nei banchi del consiglio comunale, nel ruolo di assessore o di semplice consigliere.Un’analisi lucida e una voce critica nei diversi scenari politici lo contraddistinguevano. Un’ironia garbata e tagliente ma senza malevolenza o aggressività. Per dieci anni ha felicemente diretto la Fondazione Carnevale, un incarico avuto dalla politica ma per il quale si sentiva veramente tagliato: suo padre era stato un grande carnevalaro che aveva fatto ripartire i corsi mascherati dopo lo stop della Seconda Guerra mondiale e lui se ne sentiva l’erede. E il Carnevale ricambiava il suo amore concedendogli grandi successi. La notizia della sua scomparsa nel giorno di Natale ci addolora profondamente. Le condoglianze più sincere vanno alla sua amata famiglia a cui tutto il Partito Democratico di Viareggio vuole stringersi con un forte abbraccio”.
“Eri il mio presidente – scrive invece in un messaggio di cordoglio il coordinatore comunale di Forza Italia, Alessandro Santini -, quello che nel 1994 ebbe il coraggio/colpa di farmi entrare a lavorare in Fondazione, quello che mi fece nascere la voglia di fare, di sognare, di seguire quel profumo e quella scia di vera e propria follia che ti prende dentro a Carnevale”.
“Hai rappresentato per la mia generazione – prosegue Santini in una lettera in cui si rivolge idealmente a Tofanelli – la manifestazione più bella, il tesoro più grande che abbiamo, il gioiello più importante che c’è rimasto. Lo hai gestito, rappresentato, scritto e diretto proprio come volevi tu e proprio come eri tu: carattere forte e deciso, burbero ma solare, deciso e diretto, preciso nel descriverlo e parlarne con la tua arte oratoria che ti ha sempre contraddistinto come l’avvocato/presidente. Ho fatto un grave errore e ti ho pubblicamente chiesto scusa per come fu fatta finire la tua presidenza. Ne parlammo con schiettezza ed onestà in una diretta televisiva dove giustamente ti chiesi scusa: la storia del Carnevale non andava trattata così. Il rispetto e l’educazione devono sempre muovere le persone per bene e tu mi sei stato amico e mi hai perdonato. Tu mi insegnasti il trucco di come parlare in tv: parlare con frasi brevi, precise, secche e dirette che non potevano successivamente essere spezzate dal regista, e che se divise avrebbero mantenuto ugualmente da sole il senso del discorso. Nei miei anni di presidenza, sei sempre stato costantemente accanto alla Fondazione e alla tua manifestazione. Non mancava decisione importante che non mi domandassi: ‘cosa ne penserà Tofanelli?’. E subito chiedevo ad Andrea Mazzi di telefonargli per avere il suo competente parere. Che soddisfazione mi dava ricevere il tuo consenso. Ho pianto sulla tua spalla, davanti a tua moglie, quel giorno che dovetti annullare il corso di Carnevale per il forte mal tempo, solo tu potevi comprendere la mia tristezza e la mia rabbia: lavorare tutto l’anno e vedere tutto in fumo in un giorno. Ma tu da maestro mi rincuorasti e mi desti la grinta per reagire e continuare. Ho provato la tua stessa gioia e soddisfazione nel rappresentare Viareggio e il Carnevale, ho provato quella stessa energia che ti da il sognare e il realizzare la nostra manifestazione e ho provato il peso e la responsabilità della gestione della nostra Fondazione, nei momenti straordinariamente belli e unici che solo un presidente può provare, come nei momenti più tristi dove un Presidente è sempre solo, perché così deve essere.
Ho provato poi la tua stessa tristezza quel giorno che ho dovuto anch io lasciare la tua storica poltrona, che zoppa, dondolava e traballava e che non volli mai far aggiustare: perché doveva ricordarmi tutti i giorni che l’incarico che ricoprivo era costantemente traballante e poteva finire da un momento all’altro, come la vita.
Ero giustamente, solo di passaggio anch io su quella tua stessa poltrona di pelle che poi ho lasciato al mio successore.  Siamo un po’ entrambi uguali, un po’ istrioni, un po’ sognatori, tradizionalisti ma anche innovatori, scaramantici e devoti, egocentrici e folli ma anche tanto tanto coraggiosi. Sono gli elementi giusti per affrontare la gestione di quella macchina straordinaria e le qualità/doti che servono per tenere con forza il timone in mano. E tu lo hai saputo fare benissimo. Hai saputo racchiudere contemporaneamente in una sola frase Viareggio, la sua storia, il suo sole, la sua bellezza e le sue tradizioni nella tua storica , semplice ma efficace frase: la magia del Carnevale. Quella magia che hai saputo trasmettere e infondere in tanti viareggini che oggi sanno cosa perdono. Quella magia che tanto ha fatto e fa sognare. Quella magia che prendiamo da te come testimone e che sicuramente, con te dentro di noi, lotteremo per non far finire mai”.
“La scomparsa di Elio Tofanelli – scrive invece il consigliere comunale di Movimento Cittadini Viareggio e Torre del Lago – è per me un dolore perché Elio era una persona alla quale volevo bene, era un politico che ero solito ascoltare con attenzione sui temi più importanti della città, era un collega avvocato esperto con il quale ci siamo confrontati tante volte in tribunale ma, ancora di più, negli anni, era diventato un amico. Con lui se ne va un pezzo importante di Viareggio. Non solo il presidentissimo del nostro Carnevale ma, forse ancor prima, un rappresentante autorevole di quella sinistra viareggina che faccio sempre più fatica ad intravedere nel dibattito quotidiano. Era conosciutissimo da sempre e da tutti. Per me, da bimbetto, ai tempi del blocco comunista, era l’allenatore dell’odiatissimo Dukla, ben diverso dal Marco Polo di mio zio. Il Dukla di Tofanelli era il parente viareggino del Dukla di Praga, quello vero che vinceva i tornei di Viareggio e che – anche in quel caso – era per me l’avversario della Fiorentina. Ho iniziato a frequentarlo politicamente ai tempi della vittoria di Berlusconi nel 1994. Com’era nero quando la gloriosa macchina da guerra di Occhetto fu affondata dal presidente del suo Milan. Era un oratore di eccezione. Nel corso della Prima Repubblica – me lo hanno detto tanti sindaci della città – è stato un capogruppo comunista fra i più bravi ed ostici – ricorda Baldini -. Rappresentava a pieno anche la Croce Verde, altra istituzione della città. E’ stato il presidente del Carnevale che più di tutti, almeno fino ad oggi, ha incarnato lo spirito della manifestazione. Come non ricordarlo sugli spalti con il fioccone ed a braccia aperte. Con lui sempre il sole splendente su Burlamacco. Ciao Elio, ci mancherai tanto ma continuerai ad essere sicuramente presente nelle nostre discussioni politiche e nel confronto sui problemi della città e del Carnevale”.
Anche l’associazione Carnevaldarsena si unisce al cordoglio dei viareggini per la scomparsa di Elio Tofanelli “indimenticabile uomo di Carnevale, presidente della Fondazione, amico del Rione Darsena, che amava definire “il secondo Carnevale d’Italia”. Lo ricorderemo sorridente, il grande papillon al collo, come nostro presidentissimo innamorato di Burlamacco. Ciao Elio, e che l’ultimo, decisivo viaggio ti sia lieve”.