Le famiglie del nido sotto choc per la morte del bimbo

29 dicembre 2016 | 17:50
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Le famiglie del nido sotto choc per la morte del bimbo

Otto bambini e le loro famiglie in apprensione: all’asilo nido Mary Poppins di Zone la notizia della morte del piccolo Gabriele, il bambino di 22 mesi ucciso dalla meningite (Leggi), piomba nel cuore della notte. Attorno alla mezzanotte e mezzo è la mamma del bimbo a chiamare la titolare e coordinatrice Raffaella Belluomini, annunciando la tragedia in lacrime: “E’ una donna straordinaria, sebbene distrutta dal dolore per una tragedia immane – spiega Belluomini -: nonostante il dramma che si è trovata ad affrontare ha trovato il tempo, il modo e la forza di avvisare l’asilo e tutte le famiglie dei bambini, perché facessimo la profilassi. Ci siamo organizzati velocemente e ci siamo presentati nella notte all’ospedale, con un senso di angoscia e incredulità per la morte di quel piccolo”.

Il bambino frequentava il nido fin dai primi mesi di vita, e qui era stata accudita anche la sorellina. “Tutti siamo sconvolti per l’accaduto – spiega ancora Belluomini -: non ci sono parole per descrivere questa tragedia, il cui pensiero non ci sfiorava nemmeno soltanto 24 ore fa. Adesso c’è una madre e una intera famiglia distrutta che ha bisogno di tutto l’aiuto e il sostegno possibili”.
I bambini iscritti all’asilo sono stati sottoposti alla profilassi, così come i loro genitori o parenti che potevano essere venuti in contatto diretto con il bambino. Una tragedia che è piombata sul nido, in un momento difficilissimo. La struttura, aperta da 21 anni, infatti, con domani (30 dicembre) chiuderà i battenti.
“Non abbiamo più le risorse per proseguire oltre – spiega Belluomini -: ho provato di tutto, fino all’ultimo, per salvare questa attività in cui abbiamo creduto tanto e in cui ho speso personalmente tante energie. Per pagare le educatrici, da circa un anno non percepisco stipendio ed è per questo che non accetto le accuse del Comune. L’amministrazione vorrebbe far passare come quelli che hanno deciso di mandare per strada all’ultimo tuffo i bambini e lasciare a piedi le famiglie, ma questo non è vero: il Comune di Capannori sapeva da tempo quale era la situazione ma non ha fatto nulla per trovare le formule per sostenerci. Sono stata costretta a comunicare informalmente la decisione, dopo che è saltata anche l’ultima trattativa per vendere l’asilo e farlo rimanere in vita. Salvo un miracolo, domani sarà l’ultimo giorno di questa esperienza. Che purtroppo si chiude con tanta amarezza da parte nostra”.
(foto d’archivio)