
Anche i sindacati confederali intervengono nel dibattito sulla situazione del pronto soccorso del San Luca e annunciano, in caso di mancata soluzione dei problemi, iniziative specifiche. A parlare sono i sindacati della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil: “Dalla conferenza dei sindaci e dalle istituzioni – dicono i sindacati – ci aspettiamo un cambio di passo rispetto a quello che è stato fatto fino ad oggi; in particolare i sindaci non devono essere spettatori né arbitri (tra azienda e sindacati) di quello che l’azienda Asl nord ovest propone con i suoi dati e le sue statistiche (che tra l’altro non vengono nemmeno trasmesse ai sindacati). Riteniamo che il ruolo del sindaco all’interno della conferenza debba essere parte attiva nella garanzia del diritto alla salute del cittadino nel rispetto del lavoro”.
“CChe cosa vogliono i sindaci per il San Luca e per la zona della piana di Lucca? – si chiedono i sindacati – E come vogliono pianificare la sanità in Valle del Serchio? Sono disposti ad un confronto diretto con le organizzazioni sindacali? La Direzione Generale dell’Azienda usl nord ovest è ancora troppo lontana dalla conoscenza delle dinamiche del nostro territorio e dell’ospedale e purtroppo quasi nessuno dei suoi componenti ha mai lavorato nel nostro territorio. Alla direzione manca quell’esperienza diretta e quindi quella dovuta conoscenza delle dinamiche di Lucca e della Valle del Serchio, per cui si affida solo a tabelle e dati”.
I sindacati, si legge nella nota “ritengono che sia necessaria la valorizzazione degli attuali referenti del territorio e dell’ospedale che passa solo dalla definizione della loro autonomia senza la quale non è possibile far marciare la complessa macchina sanitaria lucchese, organizzare al meglio i servizi e intervenire concretamente sulle emergenze (maxiemergenza e periodo influenzale). La nostra sanità è stata lasciata al palo per troppo tempo, serve un rilancio che passa necessariamente dalle scelte locali, in una parola senza filtri o peggio veti sulle scelte. Le organizzazioni sindacali non sono mai state convocate, ad un tavolo di confronto in area vasta per discutere sulla strategia aziendale del nostro territorio e in particolare sulle specifiche tematiche del pronto soccorso che avrebbe meglio definito l’assetto organizzativo, la necessità delle risorse umane, l’omogeneizzazione del sistema della pronta disponibilità e dei piani di maxiemergenza e iperafflusso indispensabili per una adeguata risposta al cittadino. A tutt’oggi niente di tutto questo è stato fatto nonostante le problematiche del pronto soccorso di Lucca siano state affrontate di fronte al prefetto ad agosto, ovvero cinque mesi fa”.
“La sanità lucchese e della Valle del Serchio necessitàno – concludono i sindacati – un’attenzione particolare e un rilancio all’interno dell’area vasta nord ovest; vi è la necessità immediata di dotarsi di primariati mancanti, di rivedere quelli cancellati tipo la pneumologia, nefrologia e urologia, valorizzare le eccellenze che attualmente ci sono, riflettere sulle criticità che ci sono, incrementare il rapporto territorio e ospedale tramite figure professionali a supporto dei direttori di ospedale e di distretto, fare sinergia amplificando l’offerta sanitaria delle strutture convenzionate soprattutto nei momenti di crisi di posti letto come quello attuale (nulla è stato fatto) e al tempo stesso trovare le soluzioni reali che vadano oltre i dati statistici. Concludendo, in assenza di risposte da parte dell’azienda Asl nord ovest ci vedremo costretti ad adottare iniziative idonee alla soluzione dei problemi”.