Spedizione punitiva ad Altopascio, altre 4 denunce

28 gennaio 2017 | 11:09
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Spedizione punitiva ad Altopascio, altre 4 denunce

Sono stati individuati altri presunti responsabili dell’aggressione del 7 febbraio 2016 ad Altopascio ai danni di tre rumeni, di cui uno ferito in modo grave. Dopo l’arresto di due fratelli di 25 e 34 anni, di origine albanese, lo scorso 10 giugno, sono stati individuati e denunciati  per tentato omicidio in concorso e porto di armi improprie altri quattro giovani. Si tratta di tre albanesi, X.B. e R.M. ventenni, K.K., studente, all’epoca dei fatti minorenne, di Ponte Buggianese e G.B 25enne di origine slava, di Altopascio.

L’aggressione, così hanno stabilito le indagini, era scaturita da una lite cominciata qualche tempo prima su WhatsApp tra un ragazzo rumeno, all’epoca 17enne e uno dei fratelli albanesi arrestati a giugno, Oltian Cepa, entrambi membri dello stesso gruppo sull’applicazione per smartphone. Quest’ultimo aveva postato delle espressioni “particolari” nei confronti di una ragazza e per questo era stato escluso dal gruppo da parte del giovane rumeno, amministratore del gruppo stesso. Da qui il risentimento all’origine dell’astio tra i due, che pian piano è cresciuto arrivando dapprima alle minacce e poi al fatidico scontro: i due, infatti, si erano dati appuntamento ad Altopascio, nella centralissima via Cavour, alle 18,30 del 7 febbraio, per “chiarire” la vicenda. I due fratelli e gli altri quattro giovani ora individuati, però, organizzarono una vera spedizione punitiva, arrivando all’appuntamento muniti di corpi contundenti, tirapugni, cacciaviti e, ancora non è confermato, un coltello, Non appena videro il 17enne, accompagnato dal padre e dal cugino, li aggredirono violentemente. Tutti e tre rimasero feriti, colpiti da calci e pugni, ma il più grave fu il cugino 23enne, il quale venne colpito più volte dopo essere caduto in terra, anche con un calcio alla testa e con un’arma da punta (presumibilmente un cacciavite) che penetrò nel cranio per diversi centimetri. Lo stesso, venne quindi portato all’ospedale Cisanello di Pisa in condizioni gravissime e rimase a lungo in stato di coma a seguito della frattura dell’osso frontale, con conseguente emorragia ed edema cerebrale, oltre a riportare anche la frattura delle ossa del naso. Nella rissa rimase ferito anche l’altro fratello albanese poi arrestato, Landir Cepa, colpito in modo lieve da un fendente alla coscia, che per questo venne ricoverato a Pescia.
La feroce aggressione è stata rapidissima e si concluse in pochissimi minuti con la fuga degli aggressori a bordo di due autovetture con le quali avevano raggiunto il luogo. Le indagini, dirette dal sostituto procuratore Piero Capizzoto e condotte dal Nucleo investigativo del reparto operativo, dal Norm e dalla Stazione di Altopascio, lunghe e meticolose, sono partite dalla minuziosa visione dei filmati registrati dalle telecamere presenti nella zona in cui è accaduta l’aggressione e da alcune testimonianze. Questi elementi hanno portato all’identificazione degli altri partecipanti alla spedizione, alla ricostruzione delle mosse di ciascuno di essi, compresa la fase organizzativa che ha visto protagonisti i fratelli Cepa, che a Montecatini avevano riunito gli altri quattro componenti della spedizione per andare all’appuntamento con il giovane rumeno che l’aveva estromesso dal gruppo di Whatsapp.
Così i carabinieri hanno individuato e denunciato gli altri soggetti dell’aggressione.

Il luogo dell’aggressione e la fuga