


di Roberto Salotti
Studiava le vittime da colpire, annotando i loro punti deboli su “pizzini” che portava con sé, attendendo il momento giusto per agire. E’ stato proprio grazie a quei post it che la polizia di Lucca aveva sequestrato a Salvatore Peluso, 45 anni, originario di Napoli ma residente a Monsummano Terme, che sono state scoperte altre otto tra truffe tentate e consumate, fra la provincia di Lucca, San Miniato e Montespertoli. Dopo l’arresto in flagranza a Pontetetto, alle porte della città, il 16 agosto scorso, gli investigatori della squadra mobile, diretti dal commissario Silvia Cascino, hanno scoperto un vero e proprio vaso di Pandora: indagando a ritroso, incrociando i nomi e gli indirizzi appuntati dal truffatore, che era in grado a seconda delle occasioni di vestire i panni dell’assicuratore, del commercialista o perfino del venditore di pneumatici, gli inquirenti hanno ricostruito una serie di raggiri, compiuti tra il febbraio e l’agosto dell’anno scorso.
Lo stesso comune denominatore di questi colpi era sempre lui: un uomo che si presentava con modi e abiti distinti, che avvicinava le vittime – tutte donne di una certa età e sole in casa -, facendo loro credere di conoscere figli, nipoti o parenti prossimi, che chiamava con il loro vero nome, dopo essere venuto a conoscere le loro identità, in modi che la polizia sta cercando ancora di capire. E’ stato così che la polizia di Lucca, confrontando il suo modus operandi, con le denunce presentate in Toscana nell’ultimo anno, è risalita alle presunte vittime, convocandole in questura e stringendo il cerchio attorno a Peluso, che nel frattempo, dopo la convalida dell’arresto da parte del gip dopo due tentate truffe a Lucca, era tornato in libertà, nascondendosi in un albergo di Montecatini Terme, dove ieri sera (9 febbraio) è stato rintracciato e arrestato dalla polizia. Nella sua camera, gli agenti hanno trovato altri bigliettini, con sopra nuovi indirizzi e nomi, forse altre vittime da colpire o che già hanno avuto a che fare con il malvivente.
A inchiodarlo le indagini della mobile coordinate dal sostituto procuratore Aldo Ingangi che ha chiesto e ottenuto dal gip del tribunale di Lucca, Silvia Mugnaini, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere in Peluso per il quale nella serata di ieri si sono aperte le porte del carcere di Pistoia, dove resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria mentre le indagini della questura continuano per verificare se il 45enne abbia commesso altri colpi o se possa aver agito con la complicità di terze persone.
LE TRUFFE. La serie di raggiri che gli contesta l’accusa inizia nel febbraio di un anno fa. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, infatti, Peluso si presentò a casa di un’anziana di Montespertoli, in provincia di Firenze, fingendo di essere l’assicuratore del figlio. Alla donna, facendo il nome del parente, chiese il pagamento di una rata dell’assicurazione. L’anziana si fidò e lo condusse in camera da letto, mostrando al truffatore dove teneva il denaro. Il malvivente le strappò i soldi di mano – in tutto 8mila euro – facendo perdere le sue tracce. Per quell’episodio il gip gli contesta il furto aggravato. Dopo quel caso, il truffatore non si arrese. Il 23 luglio scorso, sempre stando agli inquirenti, colpì a San Miniato, presentandosi nell’abitazione di una pensionata. Alla donna, fingendo di chiamare il figlio al cellulare, chiese il pagamento di una polizza assicurativa per 500 euro ma il raggiro non riuscì perché l’anziana spiegò che in casa non aveva denaro. Appena tre giorni dopo, tuttavia, Peluso, per l’accusa, era di nuovo in azione a San Miniato. Stavolta, purtroppo, un’altra anziana cadde nella rete: il truffatore, fingendosi commercialista del figlio, chiese 1.600 euro da versare per suo conto all’Inps, come pagamento dei contributi lavorativi e la donna si fidò, consegnando tuttavia soltanto i 300 euro che aveva in casa. Il 2 agosto finisce gabbata un’altra signora di Pieve a Nievole, ma dopo il colpo il truffatore cambia zona d’azione. E il 5 agosto colpisce a Prato. Qui, presentandosi a casa di una pensionata, finse di essere un venditore di pneumatici, spiegando di dover fare una consegna per il figlio. Anche in questo caso, per convincere la vittima, inscenò la classica telefonata al figlio, di cui conosceva il vero nome. La malcapitata non fece storie e consegnò il denaro: 612 euro. Colpo grosso invece ad Altopascio il 12 agosto: il finto assicuratore convinse la vittima a consegnare 3mila euro per la polizza assicurativa destinata alla nipote. Pochi giorni dopo, tuttavia, finì in manette per due tentate truffe, compiute nella mattinata del 16 agosto, nel quartiere di Pontetetto. Un arresto in flagranza, che venne convalidato dal gip che tuttavia non ritenne di dover applicare misure detentive e il malvivente tornò in libertà.
Da allora la polizia ne aveva perso le tracce, pur continuando ad indagare sul suo conto: ora che è stata eseguita l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, si continua ad indagare per scoprire eventuali altre truffe. Gli investigatori invitano per questo motivo chi si riconoscesse come possibile vittima del truffatore a farsi avanti e a denunciare, raccomandando soprattutto agli anziani di essere cauti, di non aprire agli sconosciuti e di non fornire dati personali per telefono e, come sempre, di rivolgersi al 113 in caso di qualsiasi dubbio.