
A trovare il suo corpo, ormai privo di vita, sono state le figlie. Per il loro papà non c’era più niente da fare: era rimasto schiacciato, forse da alcune ore, sotto l’escavatore che stava attaccando a rimorchio del trattore, in un campo dell’azienda agricola di famiglia. Una tragedia che si è consumata stasera (12 febbraio) nel piccolo paese di Lugliano, sui monti di Bagni di Lucca. Alessandro Citti, autotrasportatore di 48 anni, abitante in paese con la moglie e le quattro figlie, ha perso la vita nel corso di un infortunio, la cui dinamica è al vaglio dei carabinieri.
Secondo una prima ricostruzione degli investigatori, comunque, a uccidere il giovane padre di famiglia è stata la pala meccanica che si è ribaltata proprio mentre Citti era chino sul rimorchio per assicurarlo al mezzo agricolo. L’escavatore lo ha travolto, senza lasciargli alcuno scampo: il pesante macchinario gli è finito sul torace, stringendolo in una morsa che, purtroppo, si è rivelata letale.
Così lo hanno trovato le figlie, andate a cercarlo poco prima di cena perché non l’avevano visto rientrare con il buio. Mancavano pochi minuti alle 20 quando hanno fatto la terribile scoperta, correndo a chiedere aiuto in paese. Il dramma si è consumato in un terreno lungo la via comunale Lugliano Pizzorna, in mezzo al verde a poche decine di metri dalla chiesa del paese. Ma nessuno si era accorto della tragedia, nessuno aveva sentito o visto nulla di sospetto. E il cadavere è stato scoperto dopo qualche ora dall’incidente. E’ questo che ha ipotizzato anche il medico arrivato a bordo dell’ambulanza della Misericordia di Borgo a Mozzano, intervenuta sul posto insieme ai soccorritori della Croce Rossa di Bagni di Lucca. Il loro intervento si è rivelato purtroppo vano. Alessandro, molto noto per la sua attività in paese e a Bagni di Lucca, era ormai morto da qualche tempo.
Inizialmente sono stati allertati anche i vigili del fuoco, ma la missione è stata fermata quando sono arrivati i sanitari e hanno compreso che ormai non c’era niente da fare.
I carabinieri hanno ascoltato il racconto delle figlie che hanno scoperto il padre in quelle drammatiche circostante, e grazie a quella testimonianza è stato possibile collocare la morte attorno 17,30, poco dopo che Citti si era allontanato da casa, da solo. Alla famiglia aveva detto di voler sistemare quell’escavatore per fare poi dei lavoretti. La moglie e le figlie erano rimaste a casa, ma poi non avendo più notizie di Alessandro si erano allarmate e l’avevano chiamato al cellulare. Nessuno ha risposto. Così due delle figlie sono uscite di casa e si sono dirette nel luogo dove sapevano di trovare il padre e così si sono trovate davanti alla scena della disgrazia. Sconvolti i parenti, gli amici e tutto il paese di Lugliano, dove la famiglia Citti vive da sempre.