
I contenitori di liquidi allo scoperto dovranno essere coperti e trasferiti in un ricovero pavimentato per venire demoliti e i liquami della vasca di contenimento dovranno essere aspirati. E’ questo il primo esito degli accertamenti dell’Arpat all’ex Oleificio Toschi dopo che ieri è scattato l’allarme per uno sversamento nel fosso Ralletta. I primi dati sono già stati trasmessi al sindaco Alberto Baccini per la relativa ordinanza. Per conoscere eventuali danni o rischi ambientali bisognerà attendere le analisi disposte sulla campionatura prelevata nella corso della giornata di ieri.
“Lungo il fosso – spiega l’Arpat – è stata evidenziata la presenza di una patina biancastra maleodorante, mentre sulla sponda del fosso si era depositato materiale riconducibile a sansa di frantoio. Sono stati prelevati alcuni campioni trasmessi per le opportune analisi al laboratorio dell’Agenzia”.
Nel corso dell’intervento è stato effettuato un sopralluogo nella ditta, alla presenza del curatore fallimentare. Da qui è emerso che lo stabilimento è in uno stato di abbandono: all’interno sono stati effettuati alcuni lavori di rimozione di parte delle strutture e macchinari (come dichiarato dallo stesso curatore) che “hanno sicuramente messo in maggiore evidenza la situazione di degrado ambientale”, spiega l’Arpat”. Nell’area infatti sono presenti dei contenitori, non a tenuta, colmi di rifiuti, una vasca usurata, contenente liquidi, e materiali di varia natura da meglio accertare in seguito su una parte del piazzale. Arpat, da qui, ha chiesto al sindaco di Porcari di emanare una “apposita ordinanza nei confronti della ditta, per le operazioni di avvio al recupero e allo smaltimento dei rifiuti e per il ripristino dello stato dei luoghi”.
Oggi, intanto, i tecnici dell’Arpat hanno effettuato un nuovo sopralluogo in zona prelevando un campione dallo scarico di un’altra azienda , un caseificio. Nei prossimi giorni saranno effettuati ulteriori accertamenti per la ricostruzione dei percorsi delle condutture della zona, con l’utilizzo anche di traccianti, con l’intento di acquisire altri elementi utili per l’individuazione del responsabile dello sversamento accertato nel fosso.