
Carta di credito clonata, signora di Altopascio fa richiesta di risarcimento alla società emittente. A raccontarlo è Federconsumatori, che ha seguito il caso: “Una signora residente ad Altopascio – dice il presidente Fabio Coppolella – si è rivolta agli uffici della Federconsumatori, esponendo il suo caso: l’utente ha riferito di aver subito prelievi fraudolenti dal proprio conto corrente per l’importo di 776 euro, da parte di ignoti, che si sono impossessati dei dati della sua carta di credito ed hanno effettuato acquisti on-line di apparecchiature informatiche e di elettronica”.
“Nel caso di specie – dichiara Fabio Coppolella – è stata proposta formale denuncia/querela alle autorità competenti, al fine di disconoscere gli addebiti; inoltre – tramite la nostra associazione – è stata presentata la richiesta di risarcimento danni alla società emittente della carta di credito, chiedendo la restituzione degli importi prelevati indebitamente”.
“In caso di clonazione della carta di credito – precisa Coppolella per Federconsumatori – la normativa tutela il consumatore, prevedendo l’inversione dell’onere della prova a carico della società emittente dello strumento di pagamento; in altri termini, è la società emittente che deve dimostrare di aver adottato tutte le misure tecniche e le cautele necessarie ad evitare le operazioni illecite. Inoltre, anche in caso di comportamento negligente da parte del consumatore, la sua responsabilità è limitata fino ad un massimo di 150 euro”. “In caso di utilizzo fraudolento della carta di credito da parte di ignoti – prosegue Coppolella – è importante che il legittimo titolare segnali tempestivamente all’ente emittente – tramite il numero verde – l’operazione non autorizzata e che richieda il blocco della carta di credito. Inoltre, deve essere presentata denuncia/querela e la richiesta formale di risarcimento – tramite raccomandata con ricevuta di ritorno – alla società emittente della carta di credito”.