Spari contro la ditta di Bacci: 2 arresti – Video

28 febbraio 2017 | 08:17
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Hanno un nome e un volto coloro che, con un doppio raid, esplosero colpi di pistola prima contro la auto, poi contro l’insegna della ditta Ab Florence di Scandicci del presidente della Lucchese Andrea Bacci. Due persone sono, infatti, state arrestate per gli atti intimidatori nei confronti dell’imprenditore nel gennaio scorso (Leggi) con l’accusa di concorso in estorsione continuata.

I militari del Gico della guardia di Finanza di Firenze hanno infatti eseguito un’ordinanza di misure cautelari in carcere emessa dal gip di Firenze Anna Liguori su richiesta della procura. Le ipotesi di reato sono concorso in estorsione continuata. Sono state eseguite anche diverse perquisizioni.
Le misure restrittive personali sono state eseguite dalle Fiamme Gialle del Gruppo investigativo criminalità organizzata (Gico) del Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze ed hanno riguardato due soggetti: R.G., 48enne catanese, e D.P., 44 anni, imprenditore originario del comune napoletano di Giugliano in Campania ma residente nel pistoiese, ritenute, a vario titolo, responsabili degli atti intimidatori posti in essere in successione, nella giornata del 23 gennaio scorso, nei confronti dell’imprenditore fiorentino Andrea Bacci. L’imprenditore era stato oggetto di intimidazioni mediante colpi d’arma da fuoco che avevano raggiunto, una prima volta, la sua autovettura privata e, poi (a distanza di poche ore), le vetrate della società Ab Florence, azienda di Scandicci della quale è amministratore.
Più in particolare, le indagini condotte dal Gico sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Luca Turco e del sostituto Christine Von Borries, hanno messo – tra l’altro – in luce che le azioni intimidatorie di cui è rimasta vittima il Bacci sono state eseguite materialmente da R.G. (soggetto già conosciuto dalle forze dell’ordine, di origine siciliana e da anni domiciliato a Firenze) – per conto di D.P. (imprenditore edile che vantava un credito di circa 270mila euro nei confronti della Coam srl, società sottoposta ad una procedura di concordato preventivo di proprietà del Bacci) allo scopo di “convincerlo” ad onorare un debito da lui vantato.
Le attività investigative eseguite dalle Fiamme Gialle hanno consentito di raccogliere solidi elementi probatori (riscontri sulle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza poste intorno alla società AB Florence; sulle conversazioni intercettate tra gli indagati nonché su particolari profili contabili rilevati tra le società a vario titolo coinvolte) che hanno permesso all’autorità giudiziaria inquirente di indagare quattro persone ed ottenere il provvedimento cautelare in carcere eseguito nella serata di ieri.
In contemporanea sono state eseguite perquisizioni domiciliari durante le quali è stato acquisito altro materiale utile a confermare le ipotesi investigative sino ad ora condotte.
Dopo le intimidazioni di cui è stato vittima a fine gennaio, per l’imprenditore Andrea Bacci era scattato il programma di tutela da parte delle forze dell’ordine, disposto dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Alesso Giuffrida. E’ stata disposta da allora una maggiore vigilanza per i luoghi abitualmente frequentati da Bacci, compresa l’abitazione e la ditta di pelletteria alle porte di Firenze.
Lunedì 23 gennaio, in pieno giorno, ignoti avevano esploso tre colpi di pistola contro la ditta Ab Florence, due dei quali avevano raggiunto i vetri della Mercedes dell’imprenditore parcheggiata nel piazzale. Nella notte tra lunedì 23 e martedì 24 gennaio ignoti avevano poi sparato altri sei colpi di pistola contro l’insegna della ditta.
I particolari dell’operazione sono stato forniti in un incontro nella sede del comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze alla presenza del procuratore della Repubblica di Firenze, Giuseppe Creazzo.

Il video degli spari contro l’azienda di Andrea Bacci