
Nuovi sviluppi per l’inchiesta sulla strage di Ustica e anche per la battaglia personale di Mario Ciancarella, capitano dell’aeronautica, lucchese di adozione, per cui di recente è stata riconosciuta dal tribunale la falsità della firma del presidente della Repubblica Pertini sul decreto di radiazione.
Si è tenuta ieri (10 marzo), infatti, a Siena l’autopsia sulla salma del maresciallo dell’aeronautica Mario Alberto Dettori che era stata riesumata alcune settimane fa. Il maresciallo Dettori, infatti, era uno dei testimoni chiave della strage di Ustica ed è stato trovato impiccato vicino al fiume Ombrone nel 1987. Fu lui, secondo le testimonianze rese, dopo la strage di Ustica, a telefonare proprio al capitano Ciancarella cui disse la laconica frase “Siamo stati noi”, su cui si appuntano molti dei dubbi su quanto successe nei cieli siciliani la sera del 27 giugno del 1980.
La famiglia non ha mai creduto al suicidio, anche perché alcuni segni sul cadavere sarebbero risultati incompatibili con l’ipotesi della morte volontaria, e alcuni mesi fa ha ottenuto la riapertura delle indagini. Ora si attende l’esito dell’autopsia per capire se vi saranno nuovi sviluppi sulla vicenda ormai diventata storia.