Tentata concussione, ispettore condannato a risarcire

19 marzo 2017 | 09:45
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Tentata concussione, ispettore condannato a risarcire

Minacciava i camionisti di multe salate e ritorsioni se non avessero pagato per fargli chiudere un occhio e evitare i controlli. Con queste accuse l’ispettore capo Marco Capomacchia, 57 anni, all’epoca dei fatti in servizio alla sottosezione della polizia stradale di Viareggio, era stato condannato dal tribunale di Lucca ad un anno e sette mesi, pena poi ridotta ad un anno dalla Corte d’Appello di Firenze che aveva condannato il poliziotto per la tentata concussione ma non per il peculato d’uso, come era avvenuto invece in primo grado. Ora quella vicenda è approdata anche all’esame della Corte dei Conti, che ha condannato (in contumacia) l’ispettore capo, inizialmente sospeso dal servizio e poi trasferito dalla sede di Viareggio della polizia stradale, al risarcimento di duemila euro per il danno d’immagine arrecato al ministero dell’Interno.

Gli episodi contestati (in tutto due) risalgono al periodo tra il 2008 e il 2009. A denunciare l’ispettore capo erano stati due camionisti che raccontarono agli inquirenti di essere stati invitati dal poliziotto a pagare la somma di 50 euro per evitare i controlli ai mezzi pesanti. In un caso, stando all’accusa, uno dei camionisti sarebbe anche stato minacciato di ritorsioni se non avesse pagato. Ma alla fine in entrambi i casi gli autotrasportatori si rifiutarono di pagare e in seguito segnalarono gli episodi, facendo partire un’inchiesta della magistratura. Nell’aprile del 2009 arrivò il rinvio a giudizio e il processo di primo grado a Lucca si concluse nel novembre del 2011 con la condanna ad un anno e sei mesi per peculato e tentata concussione. La Corte d’Appello, il 18 dicembre del 2014, riformò parzialmente la sentenza, non riconoscendo il peculato d’uso e condannando Capomacchia ad un anno.