


Sale a sette il numero delle persone denunciate dalla polizia per gli scontri al corteo anti-G7, dove un gruppo di manifestanti ha tentato ieri pomeriggio (10 aprile) di sfondare il cordone delle forze dell’ordine davanti a Porta San Jacopo (Articolo, foto e video). Oltre ai quattro bloccati ieri dopo le cariche della polizia, altri tre giovani sono stati condotti in questura nella tarda serata di ieri e anch’essi sono stati denunciati: nella loro auto fermata in via Marconi a Lucca gli agenti hanno infatti trovato un bastone in legno di circa 50 centimetri e un tondino in ferro di circa 40 centimetri. Gli investigatori ritengono che i tre – poco più che ventenni – non solo abbiano partecipato al corteo ma possano aver giocato un ruolo nei tumulti scoppiati sotto alle Mura, mentre in città si svolgeva il primo vertice dei ministri degli esteri delle sette superpotenze.
Scontri che, stando a quanto emerge, sarebbero stati organizzati da un gruppo di manifestanti che si sono infiltrati nel corteo. Già alla stazione di Firenze, infatti, alcuni giovani erano stati bloccati e trovati con bastoni e sassi che altri hanno in effetti utilizzato contro agenti e carabinieri a Porta San Jacopo.
La notizia del rilascio dei primi tre fermati – due pisani e un fiorentino – aveva avuto come effetto lo scioglimento del corteo che, dopo essere stato disperso dalla polizia, si era riformato in via di San Marco e aveva raggiunto la stazione, sostando in mezzo al viale e chiedendo la “liberazione” delle tre persone, bloccate durante gli scontri. Qualche ora dopo, tuttavia, altri tre sono stati individuati e portati in questura e un gruppo di giovani di Lucca antagonista si è raccolto davanti agli uffici della polizia in viale Cavour a notte fonda. L’obiettivo era, come per i primi quattro, chiedere “la liberazione dei compagni”. Che in effetti sono stati rilasciati dopo essere stati denunciati dagli investigatori. Sono stati fermati attorno alle 23 sulla via Marconi.
Una pattuglia del reparto prevenzione crimine ha fermato la Renault con a bordo i tre ventenni. Nel corso della perquisizione, gli agenti hanno trovato le “armi” rudimentali con cui, per l’accusa, si erano recati nel pomeriggio al corteo. Ma non è finita qui. Qualche ora prima la polizia aveva intercettato sulla via Pesciatina un furgone con a bordo un 39enne attivista dell’antagonismo lucchese con a bordo dieci gommoni di piccole dimensioni già gonfiati. Sopra c’erano una serie di slogan anti G7: “Nato assassina”, “Basta guerre”, “Fuoco ai Cie” e “Stop Isis”, solo per citarne alcuni. Tutto materiale sequestrato preventivamente dalla Digos.
Le indagini della Digos per individuare gli altri responsabili dei tafferugli al corteo sono ancora in corso. Gli investigatori stanno infatti esaminando secondo per secondo i filmati fatti durante il corteo e nella concitata fase del tentativo di sfondamento degli antagonisti davanti alla porta San Jacopo, anche se molti dei manifestanti che si sono riparati dietro ad una rete da pollaio cercando il contatto con polizia e carabinieri in tenuta anti-sommossa avevano il volto travisato.
L’attività delle forze dell’ordine si è concentrata nei giorni del G7 anche nei controlli per garantire la sicurezza e contro gli attentati. Controlli, nello specifico, sono stati messi in campo anche sulla tratta autostradale tra il capoluogo di provincia e la costa versiliese, dove i ministri e le loro delegazioni hanno alloggiato.
Stamani la questura ha anche allestito, con la collaborazione della polizia stradale, ulteriori servizi di tutela per la presenza dei ministri degli Esteri di Turchia, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Giordania e Qatar, che hanno partecipato all’incontro “formato Siria” allargato convocato dal ministro Alfano.
Ai servizi, oltre alle componenti specialistiche della Polizia e dei Carabinieri (artificieri, cinofili, tiratori scelti, Uopi, etc.), hanno concorso anche nuovi dispositivi tecnologici messi a disposizione del servizio di controllo del territorio del dipartimento della polizia di stato, tra cui i droni, e dalla polizia scientifica.