Pesce non tracciato in ristoranti: raffica di sequestri

21 aprile 2017 | 16:05
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Pesce non tracciato in ristoranti: raffica di sequestri

Circa 65mila euro di sanzioni comminate, per 500 chili di prodotto ittico posto sequestrato. Sono i dati che sintetizzano una operazione di polizia marittima e di controlli eseguiti in questo mese dalla Guardia costiera in Toscana, su tutta la filiera della pesca. In mare, le verifiche sulle attività di cattura; in banchina, le operazioni di sbarco e registrazione del pescato; sul territorio, il trasporto, la distribuzione, la vendita e la somministrazione. Un campagna denominata Pesce d’aprile, coordinata dalla Direzione marittima della Toscana – Secondo centro controllo area pesca di Livorno ed eseguita dal personale ispettivo di tutti gli uffici marittimi dislocati sui circa 600 chilometri di coste della Regione, isole comprese. 53 militari e 13 motovedette, sono le risorse impiegate per portare a termine 342 controlli, dai quali sono scaturiti 43 sanzioni di cui 4 di rilievo penale e 33 sequestri, tra attrezzature e pescato.

Nello specifico del territorio la capitaneria di Porto di Viareggio ha impiegato 12 militari che hanno effettuato controlli in mare – con l’utilizzo delle motovedette – ed a terra sul litorale versiliese e nell’entroterra delle province di Lucca e Pistoia. I controlli in mare sono stati rivolti alla sicurezza degli equipaggi sui luoghi di lavoro ed alla tutela delle risorse biologiche, con particolare riferimento al rispetto delle distanze minime di pesca dalla costa da parte dei pescherecci a strascico; a terra, invece, i controlli hanno riguardato la verifica della regolarità dei prodotti ittici immessi sul mercato o utilizzati nella preparazione delle pietanze da parte dei ristoratori, il tutto al fine di tutelare il consumatore finale.
In mare sono state 17 le unità ispezionate (da pesca e da diporto). Contestati tre illeciti per pesca con attrezzi sportivi non conformi ai regolamenti (nasse). Nessun illecito è stato rilevato alle unità da pesca professionale, ciò anche grazie all’attività di prevenzione svolta costantemente dalla Guardia Costiera viareggina durante l’anno. Per quanto riguarda i controlli a terra, invece, sono state eseguite 49 ispezioni tra grande distribuzione, ristoranti, pescherie, mercati ittici e ambulanti, contestando 11 verbali amministrativi per un totale di circa 29500 euro con sequestro di circa 100 chili di prodotti ittici.
In particolare, le infrazioni hanno riguardato il sequestro di circa 10 chili di telline frutto della pesca illegale sportiva (si ricorda che i pescatori sportivi possono consumare quanto pescato nei limiti giornalieri consentiti, senza commercializzarlo) e pronte alla vendita, sia nei confronti di un ristorante della Versilia sia nei confronti di un pescatore sportivo; la capitaneria sta effettuando in questi giorni molti controlli sotto questo profilo, anche a tutela dei pescatori professionali che rispettano il fermo pesca per il ripopolamento delle arselle o telline previsto appunto per il mese di aprile. Effettuato anche il sequestro complessivo di circa 90 chili di prodotti ittici di varie specie in sette diversi esercizi commerciali e ristoranti della province di Lucca e Pistoia, precisamente a Viareggio (2), Torre del Lago (1), Lido di Camaiore (1), Chiesina Uzzanese (1) e Pescia (2), in quanto privi dei documenti di rintracciabilità che garantiscono al consumatore la provenienza e la genuinità dei prodotti utilizzati per la conservazione e il confezionamento delle pietanze. Infine è stata sequestrata una confezione di polpo da mezzo chilo in un centro commerciale di Viareggio, prodotto esposto per la vendita con una etichetta che riportava la data di consumazione superata da alcuni giorni.
Le attività di vigilanza per la prevenzione e la repressione degli illeciti in materia di pesca continueranno nei prossimi giorni per la tutela delle risorse del mare e della sicurezza del consumatore.
La Capitaneria ricorda l’importanza del numero per le emergenze in mare 1530, attivo 24 ore su 24, per 365 giorni l’anno, su tutto il territorio nazionale, per richiedere l’intervento immediato della Capitaneria di porto più vicina.