Vini adulterati, anche un viareggino indagato

29 maggio 2017 | 15:40
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Vini adulterati, anche un viareggino indagato

Sono 11 gli avvisi di conclusione indagini recapitati dal pm Giulio Monferini ad altrettante persone nell’ambito dell’inchiesta sulla commercializzazione di vino di bassa qualità, adulterato con l’aggiunta di alcol, venduto in Italia e all’estero come Chianti doc, Brunello di Montalcino o Sassicaia. L’inchiesta condotta dai carabinieri del Gruppo tutela della salute di Roma e del Nas di Firenze e coordinata dalla Dda fiorentina, portò nel dicembre 2016 all’arresto di tre persone (poi ai domiciliari) mentre altre sette vennero iscritte nel registro degli indagati. Tra questi indagati figura anche il viareggino Antonio Giglioli di 56 anni.

Il vino, di bassa qualità ma risultato non nocivo per la salute, veniva adulterato con l’aggiunta di alcol per aumentarne la gradazione. Subito dopo veniva imbottigliato in un’azienda agricola di Empoli, già in concordato preventivo, dove venivano apposte false etichette prima di inviarlo nei depositi del Lazio e dell’Emilia Romagna facenti capo a una ditta di import export.
Da qui partiva per l’estero, in particolare per il Costa Rica, considerato “un’ottima destinazione”, dove aveva dei locali una società i cui titolari erano stati indagati anche per ‘Mafia Capitale’ e la cui sede fiscale era a Roma.
Le accuse, a vario titolo, vanno dall’associazione per delinquere per la frode in commercio alla contraffazione di marchio e dell’origine del vino, dalla frode in commercio alla vendita di sostanze non genuine e riciclaggio.