
E’ stato accompagnato in caserma dai genitori che hanno sporto denuncia per aggressione, sostenendo che il figlio fosse stato insultato da tre adulti e colpito da uno di loro mentre si trovava in centro storico a Lucca con un amico. Una vicenda su cui adesso i carabinieri di Lucca stanno cercando di fare piena luce e che ha avuto come protagonista uno studente di 14 anni, nato in Italia da genitori di origine maghrebina ma residenti in città da oltre trent’anni. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il giovane sarebbe stato colpito o strattonato, mentre stava forse litigando con un coetaneo in via Vittorio Veneto, da chi sarebbe intervenuto per separarli. Diversa la ricostruzione fornita ai carabinieri, a cui è stato riferito, dai genitori del giovane e da alcuni testimoni, che il giovane è stato aggredito, per cause da stabilire, ma il tutto corredato da offese e minacce a sfondo chiaramente razziale. Secondo le testimonianze raccolte dagli investigatori, invece, ci sarebbe stato soltanto uno scambio reciproco di insulti e sarebbe da escludere che si sia strattato di un vero e proprio pestaggio, tanto meno per motivi razziali.
L’episodio è accaduto all’ora di pranzo di ieri (13 giugno): il 14enne, forse durante una lite con alcuni suoi coetanei, secondo i carabinieri scoppiata per motivi futili, avrebbe urtato una donna che stava passando in bicicletta. La donna è caduta per terra e si è rialzata per poi andarsene senza alcuna ferita. Tre uomini che si trovavano in quei pressi, tutti adulti e sopra i 40 anni, hanno assistito alla scena e, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, uno dei tre sarebbe intervenuto per separarli, ma nelle concitazione sarebbe stato colpito con un pugno e, per reazione, avrebbe strattonato il giovane studente marocchino prima di allontanarsi insieme ai suoi sodali. Qualche tempo dopo il giovane è andato a farsi refertare al pronto soccorso, dove è stato dimesso con una prognosi di due giorni per una lieve commozione. I genitori hanno sporto denuncia ai carabinieri, che hanno subito attivato le indagini del caso per stabilire i contorni della vicenda. Si stanno cercando ancora altri testimoni e si sta verificando la presenza di immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza che possano aiutare le indagini.
Ma alcune testimonianze, provenienti da ambienti vicini alla famiglia, molto stimata e conosciuta in città, e dai titolari di un esercizio commerciale della zona, che hanno assistito alla scena, danno una versione diversa di quanto accaduto, che metteranno a disposizione degli inquirenti. “Il ragazzo – scrive un commerciante della zona ricostruendo il fatto – ha urtato la signora che poi si è rialzata e se ne è andata via. Tre passanti gli hanno inveito contro dicendogli che doveva chiedere scusa, cosa che lui ha fatto. Lo hanno circondato, lui si è sentito aggredito e li ha mandati a quel paese girando loro le spalle. Mentre se ne andava uno dei tre passanti, un uomo sulla quarantina, da dietro con la rincorsa lo ha atterrato con un forte pugno alla nuca. Il ragazzino ha cercato di reagire ma il signore si è scagliato contro di lui. Lo abbiamo fermato, ha detto che non gliene fregava niente che fosse minorenne ed è filato via. Il ragazzo era impaurito e contuso. Morale della favola un adulto ha picchiato un 14enne. Abbiamo testimoniato oggi la nostra versione ai carabinieri”. E non mancano anche testimonianze che parlano di veri e propri insulti razziali (“marocchino di m….”) e minacce (“Dove scappi tanto sappiamo dove stai, ti troviamo”). Il tutto davanti a molte persone che non sarebbero intervenute né avrebbero chiamato le forze dell’ordine. Il giovane, che era lì peraltro dopo aver sostenuto la prova di esame di terza media per prendere un gelato, avrebbe anche urlato, pure in francese per attirare eventualmente l’attenzione dei turisti, per chiedere aiuto e un intervento di qualcuno per chiedere un intervento delle forze dell’ordine.
Enrico Pace