


E’ morto durante un’immersione, in una delle mete più ambite e frequentate dai sub esperti: una zona tra Genova e Camogli, in Liguria, a sud di Bogliasco. Sul fondo del mare, a circa 7 chilometri dalla costa, e ad una profondità di 120 metri giace il relitto del sommergibile della Seconda Guerra mondiale, un U Boot 455, dove il 57enne, Massimo Di Michele, di Lucca, si era appena immerso con altri due amici, in un’escursione marina organizzata dal Diving Mille Bolle di Genova. Erano circa le 13 quando l’immersione si è tramutata in tragedia. Dal gommone del diving hanno chiamato immediatamente il 118 e i vigili del fuoco. La sala operativa ha attivato il reparto di volo, arrivato in pochi minuti sul posto, lanciando i sommozzatori. Il sub lucchese era ancora in acqua, privo di sensi. Trasportato al policlinico San Martino di Genova in appena tre minuti era purtroppo già morto.
Secondo una prima ricostruzione degli uomini della capitaneria, che insieme ai vigili del fuoco conducono gli accertamenti sull’ennesima tragedia del mare, Di Michele ha iniziato ad avere problemi durante la fase iniziale risalita, ma ancora non è possibile capire se abbia accusato un malore o se a far precipitare la situazione sia stato qualche problema all’attrezzatura. A quella profondità è stato molto complicato prestargli soccorso. I compagni d’immersione non si sono persi d’animo e lo hanno aiutato a risalire in superficie, facendo dare subito l’allarme a chi si trovava sul gommone. Purtroppo però Di Michele non dava segni di vita. Disperati hanno chiamato i soccorsi, giunti in pochi minuti. Purtroppo, è stato troppo tardi.
Adesso gli inquirenti stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti: tra le prime ipotesi una risalita troppo veloce ma le indagini sono appena iniziate.
Potranno aiutare gli accertamenti disposti sull’attrezzatura da sub e l’autopsia che è stata disposta dal magistrato di turno. La salma del 57enne è stata trasferita all’obitorio, a disposizione della magistratura. Soltanto l’esame autoptico e gli esami sulle strumentazioni potranno chiarire i contorni di quella che resta, ad ogni modo, una tragedia. Sotto choc anche i compagni d’immersione, che non hanno potuto fare nulla per salvare la vita all’amico. Tra di essi c’era Marco Primierani, anche lui di Lucca, grande appassionato di immersioni. Era partito con Di Michele per una giornata da dedicare alla loro grande passione. Si erano iscritti all’immersione programmata dal Diving Mille bolle di Genova ed erano andati al largo. Purtroppo, una volta in acqua, la visita al relitto del sommergibile si è trasformata in un vero e proprio dramma. Di Michele viene descritto come un sub esperto “vecchia maniera”: molto capace e conoscitore dei fondali e delle loro insidie. In questa drammatica vicenda resta da capire se il caso o l’errore umano abbia portato ad un tanto triste epilogo.