
La banda dei Rolex della Versilia è stata sgominata dagli agenti del commissariato di Forte dei Marmi. L’indagine, che si è conclusa con l’esecuzione di 4 ordinanze di custodia cautelare, coordinata dal sostituto procuratore Elena Leone, è partita dall’arresto, il 26 febbraio scorso, di Raffaele Losbefero, 25 anni, dopo una rapina a Marina di Pietrasanta. L’uomo, che si trova adesso agli arresti domiciliari nella propria abitazione a Pietrasanta, fu bloccato per una rapina di un orologio Rolex Daytona del valore di 40.000 euro ai danni di un uomo di 70 anni che mentre passeggiava in spiaggia era stato aggredito alle spalle. Dopo l’arresto, è iniziata, quindi, una lunga attività di indagine, da cui è emerso, approfondendo i rapporti dell’arrestato e i ricostruendo i suoi movimenti nelle ore precedenti all’arresto, che agiva con la complicità di altri 3 complici, 2 uomini e una donna.
Utilizzando sia i metodi tradizionali d’indagine che tecnologici, gli agenti hanno individuato i luoghi in cui i ladri avevano soggiornato ed in particolare sono stati individuati i mezzi, tutti presi a noleggio, utilizzati dal gruppo per giungere in Versilia e per commettere il reato. È stato rintracciato dapprima il furgone, utilizzato per il trasporto del ciclomotore, e successivamente anche lo stesso ciclomotore che è solito essere usato per l’esecuzione di questa tipologia di reati.
Il ciclomotore, è stato parcheggiato a Viareggio, dopo la rapina al settantenne, fino alla metà del mese di marzo quando gli indagati sono tornati a recuperarlo per spostarlo in un’altra città del Nord Italia, dove secondo l’accusa avrebbero messo in atto altre rapine se il motociclo non fosse stato controllato su segnalazione del commissariato di Forte e posto sotto sequestro al casello autostradale di Torino. I banditi avevano in uso anche una Fiat panda, sempre presa a noleggio, utilizzata per la fuga verso Napoli successivamente all’arresto di Losbefero. Fondamentale è stato l’apporto tecnico fornito dal personale della Polizia Scientifica che, acquisendo i filmati delle videocamere di sicurezza montate nei luoghi della rapina e in quelli utilizzati per il parcheggio dei mezzi, è riuscita a tracciare i movimenti del gruppo, sia il giorno della tentata rapina che negli spostamenti successivi volti a coprire la loro presenza in questo territorio.
Secondo l’accusa, oltre a Losbefero, fanno parte della gang anche Cristian Mirra, 23 anni, Alessandro Ruggiero, 32 anni, e Arianna Biancospino, di 26 anni, quest’ultima colpita dall’obbligo di presentazione e firma al commissariato. Gli altri sono in carcere, ad eccezione di Losbefero che si trova ai domiciliari. Ruggiero, invece, che si trovava agli arresti domiciliari, è stato anche denunciato per la violazione della misura cautelare.