Indagine su bagarini online, Di e Gi: siamo estranei

30 giugno 2017 | 19:23
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Indagine su bagarini online, Di e Gi: siamo estranei

Un’inchiesta sul bagarinaggio online che toccherebbe anche Lucca. L’ipotesi di reato per la procura di Milano sarebbe truffa e aggiotaggio, secondo quanto riportato da numerosi network di informazione. I vertici della D’Alessandro e Galli, società organizzatrice del Lucca Summer Festival, attraverso il suo avvocato Florenzo Storelli negano ogni coinvolgimento e anzi precisano di non aver ricevuto dall’autorità giudiziaria alcuna comunicazione in merito all’indagine.

Inchiesta aperta sul fenomeno del secondary ticketing e che coinvolge anche altre società di organizzazione di eventi ipotizza che sui siti ufficiali venissero messi a disposizione degli utenti un numero inferiore di biglietti rispetto a quelli effettivamente dichiarati. E quindi che gli altri venissero venduti attraverso una società svizzera specializzata in questo settore, ma ad un prezzo maggiorato. A Lucca c’erano state vibranti polemiche sulla corsa ai biglietti per il concerto dei Rolling Stones sugli spalti delle Mura, ma il promoter Mimmo D’Alessandro si era difeso fin da subito, spiegando che la gestione, affidata a Ticket One, era stata più che cristallina. Nondimeno il Codacons aveva presentato esposti sia a Milano, per l’appunto, che a Lucca.
“La Di and Gi ha recepito con stupore la notizia” dell’indagine, spiega l’avvocato Storelli, “ritenendosi estranea a qualunque condotta contestata, avendo nei tanti anni dioperatività sul mercato, combattuto strenuamente tale attività a discapito degli autori, artisti e pubblico pagante. La società prende con fermezza le distanze da tali ipotesi accusatorie, convinta di poter serenamente dimostrare l’estraneità da tempi comportamenti. Notizie di tale forza mediatica – osserva l’avvocato -producono effetti irreversibili per quelle attività imprenditoriali quali la Di and Gi che hanno sempre basato il loro agire sulla massima correttezza e trasparenza professionale. Basti pensare che alla Di and Gi viene, in ipotesi contestato di non aver dichiarato diritti d’autore per gli anni 2011, 2012 e 2013 per un totale complessivo di 4.544,73 euro. Siamo sicuri di essere in grado di fornire ogni spiegazione per dimostrare il nostro legittimo e corretto modo di operare nella vendita dei biglietti dei concerti organizzati”.