


Sono saliti a 14 i fogli di via notificati dalla questura di Lucca ad altrettanti manifestanti per gli scontri al G7 dei ministri degli esteri che si è tenuto in città lo scorso 10 aprile. Secondo gli inquirenti, si tratterebbe di giovani che hanno preso parte ai tafferugli con polizia e carabinieri davanti a Porta San Jacopo, dove gli agenti caricarono la folla dopo il lancio di petardi e il tentativo di sfondare il cordone delle forze dell’ordine. 44 in tutto gli indagati, soprattutto giovani e residenti a Lucca e nelle province limitrofe, in particolare di Pisa, di Firenze, di Massa Carrara ma anche di La Spezia e Bologna, fuori regione. Sette erano già stati individuati nelle ore successive agli scontri, gli altri 37 sono stati identificati dagli uomini della Digos diretti dal vice questore aggiunto Leonardo Leone. L’inchiesta, tuttavia, è ancora aperta e non sono esclusi ulteriori sviluppi. Un lavoro meticoloso di esame delle immagini dei filmati e delle fotografie scattate dagli agenti in borghese, che hanno seguito tutto il percorso del corteo, partito poco prima delle 16 dalla stazione e che attraversò i viali per dire no allo svolgimento del vertice internazionale in città. Alcuni dei manifestanti denunciati sono stati identificati da alcuni particolari degli indumenti o delle calzature, perché durante il raid erano travisati. Un giovane è stato identificato per il colore delle stringhe della scarpe, altri per le magliette indossate. Un lavoro di setaccio e di confronto, svolto in collaborazione con le questure delle città di residenza degli antagonisti. Tredici dei nuovi denunciati sono lucchesi: gli altri provengono dalle zone limitrofe alla Lucchesia. Tra di essi, poi, c’è anche un minorenne. 17 anni appena, è stato segnalato al tribunale dei minori.
Per i provvedimenti dei fogli di via ieri sera (9 luglio) è stato contestato il ministro Andrea Orlando che si trovava in città per un iniziativa del Pd. Lucca Antifascista ha organizzato un presidio con l’obiettivo di “intervenire all’assemblea, spiegare a un pubblico probabilmente ignaro che cos’è il decreto Minniti-Orlando e che cosa sono i fogli di via da Lucca che in questi giorni la questura ha notificato a 14 manifestanti in seguito al corteo contro il G7 del 10 aprile scorso”. Ma la polizia schierata all’ingresso della sala della Pia Casa dove parlava il ministro ha impedito ogni contatto.
“Tanti dei presenti all’iniziativa che si sono affacciati alle porte della Pia Casa si sono forse offesi nel sentirsi definire fascisti – si legge in una nota di Lucca Antifascista -. Bene, a queste persone diciamo: non vi sentite offesi invece da un decreto che porta la firma del ministro che avete invitato stasera? Non vi sentite offesi dal leader che avete rieletto alle primarie e che, lo si è visto bene in questi giorni, usa le stesse parole di Salvini e di Forza Nuova? Perché se a voi sta bene tutto questo, allora sì, anche voi siete dei fascisti”.
“Al sindaco Tambellini, che se non altro almeno all’ultimo si è degnato di passare e di interloquire con noi – spiega la nota -, abbiamo chiesto parole chiare rispetto ai fogli di via, e l’impegno a non applicare il decreto Minniti-Orlando sul nostro territorio, ma non abbiamo ottenuto da lui nessuna reale presa di posizione sull’argomento. Dov’è finito l’antifascismo tanto sbandierato in campagna elettorale? Era buono solo per vincere le elezioni? Per parte nostra continueremo a mobilitarci in ogni occasione contro tutte le diverse forme di fascismo, da quello squadrista a quello in giacca e cravatta che si serve della polizia per reprimere il diritto al dissenso e cacciare gli oppositori politici dalle nostre città, per fare retate contro mendicanti, venditori abusivi e migranti, quel fascismo che trasuda di odio e disprezzo per i poveri e che oggi vediamo incarnato dalle politiche securitarie del Pd. Continueremo a rovinare le vostre passerelle ipocrite fino a cacciarvi via, statene certi”.