Bimbo rischia l’asfissia, parlano i familiari

14 luglio 2017 | 10:46
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Bimbo rischia l’asfissia, parlano i familiari

E’ andato questa mattina alla Misericordia di Borgo a Mozzano per porgere le sue scuse il parente del bambino di dieci giorni che ieri sera (13 luglio) è stato portato d’urgenza al San Luca dai familiari per un’asfissia provocata da un rigurgito di cibo. Sono stati momenti concitati quelli di ieri sera e la reazione dell’uomo, assicurano dall’ambiente dei familiari, è stata dettata dallo stress legato a un momento drammatico per tutti i parenti che hanno assistito alla scena. Tutto è successo in pochi secondi.

Il bambino dopo un rigurgito non respira più, diventa cianotico. I familiari iniziano a cercare il 118 per un soccorso immediato ma l’ambulanza, affermano, tarda ad arrivare. Servono, dicono, tre telefonate in cui si sottolinea l’urgenza del caso, prima che l’ambulanza della Misericordia di Borgo a Mozzano arrivi sul posto. Secondo i familiari dalla chiamata sono trascorsi almeno 15 minuti, nel frattempo un’amica di famiglia ha caricato mamma e bambino e li ha portati al pronto soccorso del San Luca dove il bambino è entrato in codice rosso, è stato intubato e aspirato e dove si trova ancora ricoverato in pediatria. Pericolo scampato, dunque, ma tanta paura per tutta la famiglia del bimbo che, a mente fredda, ha analizzato tutta la situazione. E il responsabile del gesto di rabbia nei confronti dell’ambulanza ha deciso in mattinata di recarsi alla sede della Misericordia di Borgo a Mozzano per scusarsi del gesto. Non un raptus ma lo scarico di alcuni minuti di forte tensione.