
Il trucco consisteva nel cambiare le etichette all’abbigliamento proveniente dalla Cina in modo tale da farlo risultare italiano tramite un cartellino dal contenuto inequivocabile Fabbricato in Italia – Questo capo è stato prodotto interamente in Italia.
E’ quanto ha scoperto la guardia di Finanza grazie a un”indagine, battezzata Wonderland, che, partita da un negozio di Lugo di Romagna, nel ravennate, ha portato nei giorni scorsi al sequestro di circa 13mila capi e di 15mila cartellini in seguito a perquisizioni disposte dalla Procura di Bologna. Le verifiche delle Fiamme Gialle ravennati avevano portato in prima battuta nella primavera scorsa a individuare una rete formata da 14 punti vendita distribuiti tra Lugo, Bologna, Genova, Firenze, Treviso, Pisa e Lucca gestita da tre cittadini di origine cinese tutti residenti nel capoluogo emiliano.
Le successive perquisizioni ad aprile avevano permesso il sequestro di 2500 capi di abbigliamento e di oltre 100mila cartellini che attestavano il falso made in Italy. In seguito – secondo quanto riferito dalla Finanza in una nota – gli indagati avevano aperto un nuovo punto vendita a Jesolo e avevano costituito una nuova società peraltro mettendo in liquidazione una delle aziende finite nel mirino degli inquirenti. Ed è a questo punto che si sono innestate le più recenti perquisizioni.