Banda delle rapine in villa, preso un altro componente

28 luglio 2017 | 12:31
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Banda delle rapine in villa, preso un altro componente

E’ stato arrestato un altro presunto componente di una banda accusata di almeno due rapine violente in provincia di Lucca, messe a segno nel 2016 (Leggi). Ad essere arrestato nell’ambito dell’operazione Tramonto dei carabinieri di Lucca, che aveva avuto una svolta con l’esecuzione di quattro ordinanze cautelati per la rapina violenta a Isola Mazzoni a Camigliano e un’altra in un villa del capannorese, è stato Gentian Mukja, albanese di 30 anni, già noto alle forze dell’ordine, residente a Montecatini ma che di fatto si era reso irreperibile da tempo. Lo hanno arrestato nella tarda serata di ieri (27 luglio) a Fiano Romano, i militari dell’aliquota operativa della compagnia di Monterotondo, diretti dal tenente Danilo Passi, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Lucca. 

Il trentenne era finito nel mirino dei carabinieri di Lucca che tra i mesi di gennaio e febbraio scorso sgominarono una banda di rapinatori che aveva colpito non solo in Lucchesia ma anche nelle province limitrofe.  La banda era stata accusata di aver messo a segno un colpo studiato nel minimo dettaglio nella villa di una pensionata di 86 anni, legata e imbavagliata nello studio del figlio da tre rapinatori che, tenendola sotto la loro minaccia, le svaligiarono la casa. Isola Mazzoni visse una mezzora di terrore, la sera del 14 maggio scorso: oggi i malviventi che le fecero irruzione in casa, mentre si trovava da sola a guardare la tv in cucina, sono stati arrestati dai carabinieri, che proprio indagando su quella violenta aggressione, sono riusciti a ricostruire la rete messa in piedi dalla banda e a smantellare, in pochi mesi d’indagine, una gang accusata di un’altra rapina, sempre nel capannorese, di almeno 16 furti in abitazione tra Lucca, la Piana, Valdinievole e Fucecchio e di quello di due auto.
L’operazione, denominata non a caso ’Tramonto’, per l’orario scelto dalla banda per agire, che era culminata il 7 gennaio nell’esecuzione di quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, due ai domiciliari e due misure dell’obbligo di dimora nei confronti di altrettanti componenti della banda di albanesi e rumeni. Una gang dove ognuno poteva ricoprire qualunque ruolo, dal braccio operativo degli assalti nelle case, fino alle attività logistiche per scegliere gli obiettivi e agevolare la fuga dopo i furti e le rapine.
Legata e imbavagliata. Gli investigatori del nucleo operativo dei carabinieri di Lucca, diretti dal tenente Rosario Tedesco avevano eseguito le ordinanze firmate dal gip su richiesta del sostituto procuratore Salvatore Giannino che ha condotto l’inchiesta sotto la supervisione del procuratore capo Pietro Suchan. In manette erano finiti Flori Sejdini, 24 anni, colpito da un’ordinanza di custodia in carcere, e Zef Paluca, 39 anni, il basista, che ha l’obbligo di dimora, accusati di essere gli autori materiali della rapina alla pensionata aggredita nella sua villa di via della Ralle a Camigliano, insieme ai complici che giocarono un ruolo fondamentale per la fuga a bordo di due auto “pulite”: Kristian Kulli, 24 anni, ai domiciliari, e Ciprian Vasile Deesy, 40 anni, colpito invece dall’obbligo di dimora. Quest’ultimo era stato il primo ad essere individuato dai carabinieri, grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, ispezionate dagli investigatori subito dopo la rapina alla pensionata e incrociando l’esame delle celle telefoniche con alcune utenze sospette agganciate in zona al momento del raid nella casa di Isola Mazzoni. Per l’accusa all’interno della villa entrarono insieme a Flori Seidjni, anche altri due complici.