Multato per accattonaggio: “Non ho molestato nessuno”

3 agosto 2017 | 10:56
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Multato per accattonaggio: “Non ho molestato nessuno”

Ordinanza contro l’accattonaggio molesto: nella mattinata di oggi (3 agosto) sono scattati nuovi controlli, con relative multe e sequestri, lungo viale San Concordio, da parte della polizia municipale. E non mancano, inevitabilmente, le polemiche.
La questione, infatti, concerne interamente la discrezionalità interpretativa dell’ordinanza del Comune di Lucca protocollo 25121 del 1 aprile 2009, quella che, appunto, punisce l’accattonaggio molesto, inteso come “approccio agli altri utenti stradali, in aree aperte al pubblico, in modo insistente ed invasivo per richiedere donazioni in denaro”.

Una definizione a maglie larghe che rischia – è la denuncia coltivata da alcuni migranti oggi – di creare vere e proprie discriminazioni soprattutto se – lamentano – non si verificano preventivamente le differenze esistenti tra i singoli casi.
Così, intorno alle 10 del mattino viale San Concordio, notoriamente popolato da stranieri fuori da ogni esercizio commerciale, da mesi, appare totalmente sgombro da questuanti. E, se l’integrazione, quella vera, certo non passa per l’elemosina, fa discutere il metodo di applicazione dell’ordinanza. E’ il caso, eclatante, di un cittadino nigeriano, regolarmente in possesso di permesso di soggiorno, che è solito stazionare fuori dalla pasticceria La Soave. E’ lui uno tra i primi migranti “colpiti” dal blitz della municipale, anche se, al momento dell’arrivo degli agenti, secondo la testimonianza di diversi avventori del bar e di molti passanti, “si trovava tranquillamente seduto”.
“E’ vero – afferma il diretto interessato, che ha esibito agli agenti una carta d’identità del Comune di Camporgiano – sto cercando un lavoro, ma per ora non ne trovo uno. Così, sto spesso seduto qua fuori, in totale tranquillità, limitandomi a chiedere a chi entra ed esce se intendono lasciarmi qualcosa”.
Un atteggiamento, appunto, confermato anche dai numerosi presenti: “Ormai lo conosco – dichiara un anziano che passa ogni giorno con la sua bici in zona – e so che è assolutamente garbato, tranquillo, gentile. L’altro giorno ha aiutato una signora con un passeggino, per dire. Se stare seduti e salutare è accattonaggio molesto, allora c’è sicuramente qualcosa di sbagliato”.
E’ l’opinione anche di chi, pur apprezzando i controlli, non condivide la scelta nello specifico: “E’ giusto fare delle verifiche – commenta una coppia che risiede in zona – e, anzi, ci hanno messo fin troppo. Qui abbiamo assistito ad una vera e propria invasione, da mesi. Alcuni, come lui, sono assolutamente tranquilli, riservati. Altri sono più insistenti: dipende sempre da che cosa si intende per approccio invasivo”.
Edudu – questo il nome del nigeriano – non sa se sorridere o piangere mentre mostra il verbale: la multa prevede il pagamento di 50 euro, come sanzione ridotta, entro 60 giorni. La Municipale, nel frattempo, gli ha sequestrato 1 euro e 38 centesimi in monetine, oltre al suo zaino, vuoto. “Senza un lavoro – commenta – come posso pagare quella somma? Ho detto agli agenti che pagherò appena ne troverò uno, ma davvero non sono stato molesto. Non ho strattonato nessuno, né seguito la gente dentro o fuori dal locale. Non sono stato insistente, mai: se così fosse, i gestori mi avrebbero allontanato da tempo. Me ne stavo qui, seduto, pacificamente: non so perché mi abbiano multato”. Quello che è certo è che l’episodio di oggi, pur nella sua complessità, potrebbe rappresentare uno spunto di riflessione importante sul problema – annoso – dell’interpretazione normativa.

Paolo Lazzari