Macabro raid al cantiere per l’isola ecologica – Foto

28 agosto 2017 | 15:43
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Macabro raid al cantiere per l’isola ecologica – Foto
Macabro raid al cantiere per l’isola ecologica – Foto
Macabro raid al cantiere per l’isola ecologica – Foto
Macabro raid al cantiere per l’isola ecologica – Foto
Macabro raid al cantiere per l’isola ecologica – Foto
Macabro raid al cantiere per l’isola ecologica – Foto

Un gesto macabro e irrispettoso su cui stanno indagando i carabinieri. E’ stato compiuto allo scavo archeologico al cantiere dell’isola ecologica interrata che Sistema Ambiente vorrebbe realizzare nell’area di piazza San Giovanni Leonardi a fianco di Santa Maria Corteorlandini, nel centro storico di Lucca. I saggi sono stati interrotti stamani dopo la scoperta di un grave gesto vandalico che ha lasciato increduli gli stessi archeologici. Non soltanto, dunque, le polemiche e la raccolta di firme per dire no al cantiere: ora anche un raid di vandali accende i riflettori sul contestato scavo. I lavori sono finiti nel mirino di alcuni malviventi che nel week end fra venerdì (25 agosto) e oggi (28 agosto) hanno profanato due delle sei sepolture (nelle foto, ndr) rinvenute dal team di esperti diretto dall’archeologa Elisabetta Abela (Leggi), distruggendo i resti ossei in esse contenuti. Resti che sono andati irreparabilmente dispersi.

Dopo aver sospeso i lavori di scavo intorno alle 17 di venerdì scorso, la dottoressa Abela, che è delegata a questa campagna archeologica dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggi delle province di Lucca e Massa Carrara, ha chiuso il cantiere, che è stato riaperto dalla stessa archeologa questa mattina alla presenza del personale della Celfa srl, la ditta incaricata dei lavori. Immediata la scoperta dell’atto vandalico: ignoti si sono introdotti all’interno del cantiere e, dopo aver alzato il telo di copertura, hanno distrutto i reperti pertinenti a due delle sei sepolture rinvenute.
Il cantiere con gli scavi ha avuto inizio lunedì (21 agosto) e durante le indagini sono emerse sei sepolture in fossa terragna – semplice fossa in terra di forma rettangolare, come quelle scoperte al cantiere per l’isola ecologica di via del Crocifisso -, quattro delle quali posizionate all’interno dell’area interessata. Fra il 24 e il 25 agosto erano stati individuati i resti scheletrici relativi a tre individui adulti, secondo le prime ipotesi di epoca medievale. La profanazione, naturalmente, è stata immediatamente denunciato ai carabinieri di Cortile degli Svizzeri, dove Elisabetta Abela, assieme alla delegata di Sistema Ambiente, geometra Laura Marraccini, ha sporto querela contro ignoti per danneggiamento aggravato, riservandosi di costituirsi parte civile per il riconoscimento del danno nel procedimento penale che seguirà all’individuazione dei responsabili. Il sospetto è che ad agire possa essere stato un gruppo di persone, ma si tratta soltanto di ipotesi visto che nella zona non ci sono videocamere di sicurezza.
Durissima la presa di posizione dell’assessore alla sicurezza Francesco Raspini: “Purtroppo – ha dichiarato – è difficile difendersi da atti del genere, che seppure con ogni probabilità riconducibili a una ragazzata, sono comunque gravissimi e denotano inciviltà, arretratezza culturale, nonché un assoluto disinteresse verso il bene pubblico”.
Intanto, nei prossimi giorni, Sistema Ambiente istituirà un servizio di sorveglianza h24, fino alla catalogazione e rimozione dei reperti rinvenuti che nel frattempo sono stati coperti con una protezione per evitare altri danneggiamenti.
FOTO – Lo scavo archeologico finito nel mirino dei vandali