Saluto romano, Diocesi: Vescovo vittima di un tranello

30 agosto 2017 | 13:11
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Saluto romano, Diocesi: Vescovo vittima di un tranello

Il vescovo di Lucca trascinato in un “tranello” dagli ultras della Lucchese che, approfittando della sua presenza, hanno alzato le mani facendo il saluto romano e facendo partire lo scatto (Leggi). Dopo giorni di silenzio, la Diocesi prende la parola sull’immagine, rilanciata dal profilo Facebook di Lucca Antifascista, e al centro di commenti e polemiche, non soltanto sui social network.
L’arcivescovo Italo Castellani non aveva voluto esprimersi al riguardo, ricordando comunque il suo ruolo di “pastore di tutti”.
Oggi, tuttavia, rompe il silenzio la Diocesi, che vuole esprimere “vicinanza al suo arcivescovo, coinvolto in una situazione incresciosa, quando un gruppo di ultras della Lucchese, il 23 agosto scorso, giorno della presentazione della squadra di calcio Lucchese, gli ha chiesto di posare per una foto. Purtroppo, durante lo scatto, qualcuno di questi ultras ha fatto il gesto del saluto romano, di chiara matrice nazi fascista”. 

“Una situazione – prosegue la Diocesi – che ha trascinato l’arcivescovo in un tranello e che ha sollevato illazioni e risentimenti”.
Nessun dubbio sull’estraneità del vescovo ai fatti, perché quella foto gli è stata “rubata”. Non è la prima volta infatti che Castellani si presta a fare foto con gruppi di tifosi, ma stavolta gli è stata tesa, sostiene la Diocesi, una vera e propria “trappola”.
“L’arcivescovo è notoriamente pastore e uomo al di sopra delle parti che come lui dice sovente – spiega la Diocesi – non chiede ‘né la fedina penale, né l’orientamento politico né il certificato di battesimo a nessuno’. Incontra e dialoga con tutti. È altrettanto nota la sua sensibilità per chi vive un particolare disagio, come i carcerati che visita regolarmente, oppure i migranti, che da un paio di anni ospita nella sua abitazione come segno di apertura e accoglienza evangelica. Per l’arcivescovo, quindi, ‘siamo tutti fratelli e sorelle’, e in quest’ottica segue senza alcuna incertezza il magistero di Papa Francesco”.