
Una tragedia che coinvolge tutta la città. Non è solo un dramma privato quello della morte di due operai, nel crollo della gru dove erano saliti per montare i portalumini della Santa Croce (Leggi). E’ una disgrazia che impressiona l’intera città. Anche per questo non è soltanto un atto esteriore la dichiarazione del lutto cittadino nel giorno dei funerali. E anche la Santa Croce sarà diversa: i lumini non saranno accesi e non ci sarà lo spettacolo pirotecnico. Niente festa, perché in primo piano c’è la drammatica morte di due persone.
E non solo la città partecipa al lutto delle famiglie ma anche le sue istituzioni. Oltre al sindaco hanno preso la parola anche i parlamentari lucchesi. “Una festa grande, come la Luminara della Santa Croce a Lucca, si trasforma in una tragedia. C’è tristezza e sgomento per il grave incidente di oggi. Alle famiglie delle due vittime va la vicinanza e la solidarietà di tutto il Pd”, è il commento del senatore dem Andrea Marcucci. “Un incidente assurdo – aggiunge il parlamentare – attendiamo di conoscere le cause del crollo del cestello della gru”. Ai messaggi di cordoglio si aggiunge anche quello dell’onorevole Raffaella Mariani: “Grande dolore per la morte dei due lavoratori impegnati nell’allestimento delle illuminazioni per la Santa Croce – osserva la parlamentare Pd -: ora è il momento del cordoglio. Dobbiamo stringerci con tutto il cuore ai familiari delle vittime di questo gravissimo incidente: sono certa che la città e le sue istituzioni sapranno essere a fianco delle loro famiglie manifestando la propria vicinanza in tutti i modi possibili”, conclude la parlamentare.
Sull’incidente anche il presidente della Regione, Enrico Rossi: “Ancora un incidente mortale sul lavoro. In una settimana la Toscana è stata funestata da ben tre morti sul lavoro. A pochi giorni di distanza dal rogo di Vaiano, in cui sabato scorso hanno perso la vita due operai cinesi, ci troviamo a piangere due morti. Voglio prima di tutto esprimere il mio dolore e la mia vicinanza alle famiglie dei due operai. E’ davvero inaccettabile che oggi si debba ancora morire in questo modo”.
“La lista degli infortuni mortali si allunga sempre, si allunga troppo – prosegue Rossi – Questi tragici eventi si susseguono con una frequenza drammatica. Ma noi non vogliamo arrenderci. La Regione ha messo in campo risorse ingenti e anche uomini e mezzi per far arretrare questo incubo e questa piaga, rappresentata soprattutto dal mancato rispetto delle norme, dalla disinformazione, dall’illegalità. Abbiamo stanziato circa 8 milioni di euro, da qui al 2020. E’ partita una campagna per la sicurezza che punta sulla sensibilizzazione di tutti, lavoratori e aziende. Il lavoro è al centro del nostro pensiero e della nostra azione ogni giorno. Il lavoro è vita, formazione continua, crescita, rispetto della persona, costruzione di speranza e futuro. Di lavoro, di fatica, non si può e non si deve morire”.
“Non si può morire di lavoro – così Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd – L’incidente avvenuto ieri pomeriggio a Lucca lascia senza fiato e senza parole. Alle famiglie di Eugenio Viviani e Antonio Pellegrini va tutta la vicinanza e solidarietà mia e dell’intero gruppo consiliare Pd in Regione Toscana. Questo ovviamente non potrà minimamente colmare il vuoto che lasciano queste due vite spezzate, o anche solo lenire il dolore per un dramma che colpisce un’intera comunità, avvenuto proprio mentre si stava allestendo la festa religiosa e civile più importante per la nostra città, che unisce tutti i lucchesi, la Luminara di Santa Croce, che quest’anno sarà listata a lutto proprio dopo questa tragedia. Dopo la costernazione però arriva il momento della riflessione. È urgente, imprescindibile chiarire le dinamiche dell’incidente per poter fare piena luce su quanto accaduto. E poi, fondamentale, un impegno a tutti i livelli per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro: questo dobbiamo fare con forza e tenacia, questa deve essere uno dei nostri chiodi fissi. Perché morti come queste non devono accadere”.
“Ancora troppe morti sul lavoro. Troppe vite spezzate e troppi infortuni. Le tragedie di ieri a Lucc ripropongono una questione nazionale che nessuno può e deve sottovalutare”. Così il ministro e vicesegretario Pd Maurizio Martina. “Nei primi sette mesi del 2017 – sottolinea – sono 591 ilavoratori che hanno perso la vita, 29 in più rispetto allostesso periodo del 2016. È un fronte sul quale serve guardia sempre altissima perché la sicurezza, la dignità e la vita di chi lavora siano sempre al primo posto”.
“La morte di due lavoratori a Lucca durante l’installazione di alcune luminarie dovrebbe aprire un serio di dibattito sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Esprimiamo prima di tutto il nostro cordoglio alle famiglie colpite da questa tragedia e rilanciamo la necessità di attuare politiche rigorose pertutelare i lavoratori”. È quanto dichiarano il deputato e segretario di Possibile, Pippo Civati, e il deputato dello stesso partito Andrea Maestri. “Dall’inizio dell”anno – aggiungono i due parlamentari – sono quasi seicento le persone che hanno perso la vita perincidenti sui posti di lavoro. I dati dell’Inail segnalano unincremento di questi drammi rispetto allo scorso anno. Vogliamo ricordare sempre che dietro ai numeri ci sono storie di famiglie distrutte da lutti. In Italia c’è una sovrabbondanza di norme sulla sicurezza, un sistema poderoso ma di scarsa effettività per carenza di controlli, poca formazione e una inadeguata cultura della sicurezza”. “Insomma – concludono – sono problemi veri di cui ci piacerebbe parlare a fondo, senza distinzione di partito, invece che affrontare per mesi il dibattito su presunte emergenze democratiche”.
Esprime dolore, sgomento e incredulità Confcommercio, nell’apprendere la notizia della tragedia di via Vittorio Veneto. “Un fatto che lascia senza fiato – commenta l’associazione – e che colpisce una intera comunità, reso ancora più doloroso dall’essersi verificato durante i preparativi di una festa religiosa amatissima e popolare come la Luminara di Santa Croce. Alla famiglie delle vittime va il nostro abbraccio commosso”.
Grande cordoglio e dolore per la Cna di Lucca. La direzione ed il presidente Cna Andrea Giannecchini porgono le proprie condoglianze alle famiglie Viviani e Pellegrini e appoggiano le decisioni del sindaco Tambellini nell’indire il lutto cittadino il giorno dei funerali e nel fare una Processione senza luci e senza fuochi d’artificio. “E’ senz’altro condivisibile la volontà di ricordare i due operai con questi atti – dice Giannecchini – anche se sarà necessario far seguire al momento di lutto una seria riflessione sull’aumento di prevenzione e sicurezza sul lavoro, affinchè questi terribili episodi non si debbano ripetere”.
Cordoglio arriva anche dalla lista Sinistra con Tambellini: “Sgomento, vicinanza alle famiglie colpite da questa immensa tragedia, ferma richiesta sia fatta velocemente chiarezza su quanto è accaduto. La morte dei due operai è un fatto che ci colpisce profondamente – sottolinea Sinistra con Tambellini –. Non possiamo che esprimere tutta la nostra solidarietà e vicinanza alle famiglie, sconvolte oggi da questa vera tragedia. Chiediamo siano immediatamente portati a termine tutti gli accertamenti, utili ad approfondire le dinamiche dell’incidente e le eventuali responsabilità. E’ inammissibile che, ancora, si continui a morire sul posto di lavoro. Per questo ci uniamo alla proposta del vescovo Castellani e del sindaco Tambellini: la prossima Santa Croce sia, per tutta la nostra città, un momento di raccoglimento e riflessione, perché fatti del genere non si ripetano mai più”.
“Esprimiamo profondo dolore e sconcerto nonché vicinanza ai familiari così duramente colpiti – scrive invece Gaetano Ceccarelli, vicesegretario regionale dell’Udc -, per la morte dei due operai che tra l’altro lo scrivente conosceva, della Cooperativa incaricata di posizionare i lumini per la processione della S.Croce, ma nel contempo non possiamo che rilevare i tanti troppi infortuni sul lavoro purtroppo anche mortali, che continuano a verificarsi pure in lucchesia, per i quali gli Enti preposti alla sicurezza debbono intensificare la loro azione di prevenzione al fine di ridurli significativamente. E’ una questione di civiltà e di rispetto della vita, che anche nei luoghi di lavoro come ovunque deve sempre essere considerata il bene primario da tutelare, mentre questo non sempre avviene, complice la crisi economica in atto che ha aumentato il livello di rischio soprattutto nelle realtà più esposte alla concorrenza, intensificando i ritmi produttivi e trascurando talvolta le misure antinfortunistiche previste dalle norme, a scapito della sicurezza. A tal proposito, non nascondiamo neppure una certa sorpresa per l’accaduto perché la cooperativa in questione è conosciuta come una realtà lavorativa dove l’applicazione delle norme antinfortunistiche è puntuale. Ovviamente però, quanto avvenuto oggi sta a dimostrare che stavolta qualcosa di anomalo si è verificato. Ma su questo aspetto sarà la doverosa inchiesta della magistratura e degli organi di prevenzione preposti a fare chiarezza, con l’auspicio che si concluda rapidamente anche nel rispetto delle famiglie colpite”.
Sul fronte sindacale interviene Fabrizio Simonetti della segreteria provinciale Cgil: “Ancora una volta è accaduto, ed è accaduto nella nostra città. Due padri di famiglia che questa mattina si sono alzati e, come ogni giorno, sono andati al lavoro, questa sera non torneranno alle loro case. Lasciano vedove e orfani. Il lavoro torna all’attenzione dell’opinione pubblica quando di lavoro si muore e questo, per noi, è inaccettabile. E’ il momento del dolore e del cordoglio, della vicinanza alle famiglie. Ma come sindacato non possiamo fare a meno di richiamare, ancora una volta, la necessità di considerare il lavoro come elemento centrale delle nostre vite. Per ora non sappiamo con certezza come e perché sia accaduto l’incidente e per questo ci saranno le indagini delle autorità preposte. Di certo, però, possiamo dire che, in generale, la prevenzione dagli infortuni è troppo spesso carente e non è un caso che le morti sul lavoro in Italia sono aumentate; perché prevenzione vuol dire investimenti, col rinnovo dei mezzi, con la loro puntuale manutenzione, con la formazione del personale, col mettere in atto le necessarie procedure di sicurezza. Oggi, invece, troppo spesso il lavoro è considerato elemento marginale, sul quale risparmiare in ogni modo. Lo sanno bene i tanti, giovani e meno giovani, che lavorano per pochi euro l’ora e, talvolta in condizioni di precarietà e rischio, ma quale unica possibilità per avere un reddito”. “Forse – conclude – i due operai morti oggi dovrebbero far riflettere su questi aspetti tutti noi e, in particolare, le istituzioni e le forze politiche. Ma, dicevamo questo è il momento della vicinanza alle famiglie. Vicinanza non solo a parole, ma nei fatti. La nostra proposta è che alle famiglie dei due operai morti siano devoluti i soldi che si sarebbero dovuti spendere in luci e fuochi d’artificio per la festa di Santa Croce”.
La Cgil di Lucca nello stringersi al dolore delle famiglie di Antonio Pellegrini e di Eugenio Viviani grida basta morti sul lavoro. “Il lavoro è vita – si legge nella nota – non può, non deve uccidere. Chi esce la mattina per guadagnare il pane per se e per la famiglia deve poter tornare a casa la sera, magari stanco ma vivo. Le leggi ci sono, vanno applicate, si intensifichino i controlli, si destinino risorse sufficienti alla repressione delle violazioni, ma soprattutto alla prevenzione. Non si può risparmiare in sicurezza. Non dobbiamo abbassare la guardia, l’invito vale anche per noi, perché la strage continua”. “Sono stati 38 – questi i dati del sindacato – gli infortuni mortali in Toscana nei primi 7 mesi dell’anno, cui vanno aggiunti i 2 di ieri a Lucca e i i 2 cinesi a Prato di qualche giorno fa. Sono state 591 le vittime in Italia con un incremento del 5.2%”.
“Cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori morti sul lavoro a Lucca e Bergamo. La sicurezza è una questione nazionale di civiltà. Non abbasseremo la guardia”. Lo scrive su twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, esprimendo il cordoglio della Cisl alle famiglie ed una forte preoccupazione sui dati provvisori dell’Inail dei primi sette mesi di quest’anno, che registrano un aumento degli incidenti e dei morti sul lavoro, il cui numero ha raggiunto quota 591, 29 in più rispetto ai 562 decessi dell’analogo periodo del 2016 (+5,2%).
Giacomo Saisi, segretario della Uilm Lucca commenta così: “Riguardo ai due lavoratori morti a Lucca – dice – per il cedimento del braccio meccanico di una gru la Uil si stringe e si unisce al dolore delle famiglie. Non è più accettabile che la mattina dei lavoratori partano da casa per recarsi a lavoro e non vi facciano più ritorno. Non é accettabile che al giorno d’oggi si continui a morire di lavoro. Non è accettabile che si continui a lavorare trascurando la sicurezza nei luoghi di lavoro. Abbiamo le leggi che fatichiamo a far rispettare. L’Asl e l’ispettorato del lavoro riducono il personale,(per ridurre i costi) ma così facendo diminuiscono anche i controlli e le ispezioni nei luoghi di lavoro. I datori di lavoro per offrire prezzi più competitivi risparmiano sulle risorse da destinare alla sicurezza (come le manutenzioni dei mezzi meccanici). Non c’è la dovuta attenzione e non ci sono i controlli necessari per far sì che un lavoratore lavori in assoluta sicurezza. Il problema non riguarda solo la parte datoriale ma anche la parte dei lavoratori, che oggi in un mondo del lavoro sempre più precario dove la paura di perdere il posto di lavoro la fa da padrone, hanno paura e non denunciano queste problematiche. Credo sia arrivato il momento di fermarci e mettere in piedi un tavolo di lavoro che coinvolga tutti i soggetti chiamati in causa a partire da noi sindacati, datori di lavoro, Asl, Ispettorato del lavoro e istituzioni politiche, in modo da darci delle regole che mirino ad un rispetto più rigido della legge perché la vita è una sola e va salvaguardata. Uno degli operai aveva 61 anni: a quell’età bisognerebbe essere in pensione”.
“Altri due morti sul lavoro, ormai è un bollettino di guerra. Non vogliamo e non dobbiamo arrenderci a questa lunga lista di infortuni mortali che si aggiorna con una tragica frequenza”. Queste le parole del segretario generale della Uil Toscana Annalisa Nocentini, e del segretario generale della Uil Toscana Nord, Franco Borghini sulle ennesime vittime sul lavoro. “Appena una settimana fa l’incendio scoppiato a Vaiano, nel Pratese, dove sono morte due persone. Oggi siamo piangere un’altra vittima a Lucca. E’ inaccettabile per un paese civile e democratico tollerare questi episodi che gettano nella disperazione famiglie e intere comunità – aggiungono Borghini e Nocentini – Interrompere questa lunghissima scia di sangue sui luoghi di lavoro deve essere in cima all’agenda della politica. E’ questa la priorità e l’emergenza che non può più attendere. Come Uil Toscana siamo pronti a fare la nostra parte, ma serve davvero l’impegno massimo di tutti”.
L’ex sindacalista Umberto Franchi chiama alla protesta collettiva: “Una cosa si può già affermare senza paura di sbagliare: Se il braccio della gru è caduto, significa che in precedenza non era stata effettuata su di essa la necessaria manutenzione. Ora non basta proclamare il lutto cittadino, fare la processione di Santa Croce senza luminarie. No, è necessario un moto di rivolta dei lavoratori, del sindacato, della popolazione; è necessario cambiare tutta l’organizzazione del lavoro basata sul lavoro precario, sulla mancanza di prevenzione, sul risparmio dei costi persino sulla manutenzione, su gli straordinari quando c’è il lavoro e cassa integrazione quando manca, sul massimo sfruttamento; il disastro della morte operaia a Lucca si ripete ogni giorno anche in altre realta’ d’Italia ed allora il sindacato si muova, faccia uno sciopero generale e apra vertenze in ogni azienda per tutelare la sicurezza e salute dei lavoratori”.
“La magistratura – dice Domenico Capezzoli dell’Idv – faccia le dovute indagini: da parte nostra esprimiamo vicinanza alle famiglie dei defunti. Noi dell’Idv dichiamo che servono più controlli per la sicurezza sul lavoro”. “La segreteria Lega Nord Lucca esprime la propria solidarietà e il proprio cordoglio alle famiglie delle due vittime che oggi, mentre svolgevano il proprio lavoro, hanno perso la vita – dichiara il segretario di Lucca Marcella Maniglia -. È una notizia tragica che lascia di stucco, sia perché i 2 uomini preparavano la città per un momento sacro e particolarmente religioso, sia perché l’età di uno dei due lo vedeva vicino ad un’ambita pensione, di cui non potrà mai godere”. Le fa eco il consigliere regionale Elisa Montemagni: “Le morti sul lavoro lasciano sempre quello sgomento che si cela dietro la domanda “si poteva fare qualcosa per impedirlo?”. Così è anche pensando a Eugenio e Antonio che oggi hanno perso la vita in un tragico incidente a Lucca. Una preghiera per loro e un pensiero alle famiglie”. “Quella delle morti bianche è una delle pagine più tristi della nostra democrazia. In pochi giorni sono morte tre persone tra Lucca e Bergamo mentre stavano sul posto di lavoro, episodi drammatici che non possono farci girare dall’altra parte”. A dirlo è Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc.
“Oltre al cordoglio per le famiglie delle vittime – aggiunge – dobbiamo interrogarci con urgenza sulle condizioni di sicurezza precarie in cui lavorano tante persone nel nostro Paese. I dati non sono incoraggianti e ci dicono che nei primi sette mesi di quest’anno ci sono stati più incidenti e morti sul lavoro che in tutto il 2016. Ognuno dei 591 incidenti rappresenta una vergogna nazionale su cui la politica deve dare risposte importanti. Il Governo faccia di più per capovolgere il trend e dare dignità ai tanti lavoratori che spesso non hanno tutele né sul fronte della sicurezza né su quello contrattuale”.
Rinviato per lutto il concerto di domani sera in Santa Maria Nera. Lo annuncia il maestro Elio Antichi con una nota: “Nell’unirci al cordoglio delle famiglie e dell’intera città, Il gruppo vocale lucchese Il Baluardo, la corale Verciano Santa Felicita con i propri consigli direttivi, i maestri Manuel Del Ghingaro, Tiziano Mangani e Elio Antichi, comunicano che il concerto previstonella chiesa di S. Maria Nera già fissato per le 21, è rinviato a data da destinarsi”.