L’ex Rls: “Tanti rischi per chi lavora sulle gru”

3 settembre 2017 | 08:47
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L’ex Rls: “Tanti rischi per chi lavora sulle gru”
L’ex Rls: “Tanti rischi per chi lavora sulle gru”
L’ex Rls: “Tanti rischi per chi lavora sulle gru”
L’ex Rls: “Tanti rischi per chi lavora sulle gru”
L’ex Rls: “Tanti rischi per chi lavora sulle gru”
L’ex Rls: “Tanti rischi per chi lavora sulle gru”

Crollo mortale in via Vittorio Veneto, quali misure di sicurezza per evitare episodi del genere? A parlarne è Domenico Bertuccelli, già rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. E’ lui a precisare alcune necessità per la sicurezza nei cantieri, evidenziando, attraverso alcune foto, i rischi più frequenti nell’uso delle piattaforme elevatrici. 
“Autoscala, cestello, navetta – dice – Questo macchinario ha tanti nomi ma rimane uno strumento utile quanto pericoloso. L’utilizzo è riservato solo a personale addestrato e formato all’uso (fosse per me farei una specie di patentino). L’uso di queste macchine si è largamente diffuso per tanti impieghi sia nell’edilizia che nell’agricoltura e per la manutenzioni in vari settori. Questa diffusione a largo raggio ha fatto sì che vengano manovrate da mani più o meno esperte. Tanto che nel tempo ho visto una serie di “orrori” dal punto di vista dell’impiego”.

“In quanto è successo venerdì – prosegue Bertuccelli – almeno da quanto traspare dalle foto e dai servizi dei vari tg, la responsabilità esula dai due operai rimasti vittime di un cedimento strutturale del braccio elevatore, del quale si dovranno accertare le cause e le relative responsabilità. La caduta da 10 metri di altezza col peso dei due operai, del cestello e dello stesso braccio che si è staccato deve essere durata solo un paio di secondi e credo che i due poveretti non si siano nemmeno accorti di quello che stava accadendo. Chiaaremente ora si mette in moto la macchina delle verifiche e davanti ai giudici ci sarà una processione di figure della catena delle responsabilità: datore di lavoro, proprietario del mezzo, responsabile della sicurezza, il preposto, la casa costruttrice, il venditore del mezzo, i collaudi e dunque il collaudatore e così via tutti in fila alla verifica delle responsabilità singole e collettive. Con la speranza di capire cosa è successo e se ci sono delle responsabilità specifiche per la morte dei due operai”.
Ma il rischio nell’usare questi macchinari è elevato: “Nelle foto – conclude Bertuccelli – si possono vedere alcune delle tantissime situazioni pericolose che ho riscontrato osservando l’impiego di questo strumento, che ripeto essere utilissimo quanto pericoloso”.