Raffica di furti nelle case della periferia

1 ottobre 2017 | 07:05
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Raffica di furti nelle case della periferia

Bande di ladri scatenati nella notte alla periferia della città, dove sono stati compiuti diversi colpi o tentati furti tra le 21 e la mezzanotte. A San Vito è toccato anche ad un uomo derubato in casa ben 5 volte negli ultimi quattro anni, l’ultima un anno esatto fa, quando i ladri gli rubarono la moto. Il proprietario, Roberto Favilla, è esasperato: si è accorto della sgradita visita dei ladri facendo ritorno a casa attorno alle 23,30 di ieri sera (30 settembre). I malviventi avevano messo tutto a soqquadro rubando quel poco che restava da rubare. La stessa banda probabilmente che nello stesso lasso di tempo ha colpito anche a casa dei vicini, sfondando la porta e rubando nei cassetti, e poi lasciando le chiavi in strada. Ma non sono stati gli unici episodi. La polizia intervenuta sul posto, dopo essere stata chiamata da Favilla, ha svolto nella stessa zona altri quattro sopralluoghi per furti messi a segno con le stesse modalità, soprattutto lungo la via Vecchia Pesciatina. I ladri, nella serata di ieri, hanno colpito anche a Sant’Anna, Pieve San Paolo, Lammari e altre zone della Piana di Lucca.

Nella notte è stata visitata anche una villetta in via di Boboli a Sant’Anna. I ladri entrati da una finestra sul retro hanno frugato ovunque rubando monili del valore di circa mille euro. Ai proprietari rientrati a casa verso le 22 non è restato da far altro che chiamare i carabinieri e fare la conta dei danni. Nelle stesse ore, i proprietari di una casa di Pieve San Paolo rientrando a casa hanno trovato tutto a soqquadro, mentre a Lammari un uomo si è trovato i ladri in casa al piano di sotto e ha chiamato, terrorizzato, le forze dell’ordine.
Esasperato il proprietario di una delle case visitate dai ladri a San Vito. “Rientrato a casa intorno alle 23,30 – racconta Favilla – scopro che il vetro della camera al primo piano è stato infranto, trovo i cassetti dei mobili sottosopra: da rubare c’erano rimasti solo pochi oggetti di mia moglie, peraltro di poco valore.Quel poco di oggetti d’oro, per lo più vecchi regali di parenti, furono rubati nel medesimo modo appena un anno fa. Chiamata la questura ci comunicano che una macchina di pattuglia sarà presto da noi in quanto è in zona, perché hanno ricevuto già cinque chiamate della medesima natura. Poco dopo che la pattuglia ci ha lasciato rinveniamo a pochi metri da casa un mazzo di chiavi – racconta ancora Favilla -, chiediamo ai vicini che ormai erano già a letto se fossero loro, pensando che magari fossero stati oggetto della nostra stessa sorte. Ed è proprio così. Hanno trovato la porta di casa sfondata e tutti i cassetti tirati in giro, come da prassi. L’unica differenza è che non hanno chiamato le forze dell’ordine, ormai rassegnati e convinti che non serva a niente. Ieri sera invece ero veramente incazzato, ma  alla fine io da bravo cittadino pieno di doveri e pochi diritti ho ingollato, ormai ho subito 5 furti in quattro anni. E mi recherò nei prossimi giorni al comando della polizia a rilasciare l’ennesima denuncia di furto, per poi andare al lavoro, per pagare le dovute tasse. In buona sostanza a chi dice che a Lucca non esiste un problema di sicurezza è meglio che non lo dica a me o al mio vicino. A questo punto vorrei capire però qualcosa di più, ad esempio quante pattuglie di polizia e carabinieri siano sul territorio, quali misure siano state prese negli ultimi anni ad esempio a San Vito dopo l’incontro pubblico sulla sicurezza  delle Chelini di due anni fa con  assessori, vicesindaco e comandante dei vigili urbani del comune di Lucca. E non venite a dirmi – protesta Favilla – che hanno messo due telecamere”. Da qui un vero e proprio appello: “E’ chiaro che la sicurezza è fuori controllo – sostiene Favilla -, i fatti parlano chiaro: le forze dell’ordine sonno insufficienti per presidiare il territorio e fungere da deterrente, le leggi attuali di fatto favorisce chi commette certi reati, le denunce servono ormai solo per fare statistisca. Chi dice che i reati sono in diminuzione non dice il vero a mio avviso, ma piuttosto sono diminuite le denunce, perché ormai la rassegnazione la fa da padrona. Il mio appello è questo: è tempo che la gente normale come me che non può passare un hanno senza subire un furto, si faccia sentire e reclami il diritto alla sicurezza, datosi che lo stato ne è il garante, non può venir meno al suo dovere, come io del resto non verrò meno qualora fossi trovato alla guida mentre utilizzo il telefono, pagando la sanzione inflittami e pagando le tasse da lavoratore. In conclusione se lo stato non è in grado di garantire la sicurezza e pene certe, forse non siamo più in uno stato di diritto”.