
Un giro d’affari illeciti da oltre due milioni di euro. Un traffico di opere rubate in edifici privati ma anche in chiese e in musei, tra Lucca, Capannori, la Toscana e mezza Italia. Tutto, stando ai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Firenze, ruotava intorno ad un rigattiere lucchese. L’uomo, 48 anni, è stato colpito da una misura di custodia cautelare dell’obbligo di dimora, nell’ambito di un’inchiesta della procura di Lucca, coordinata dal procuratore capo Pietro Suchan.
I carabinieri fiorentini, con la collaborazione dei militari di Lucca, hanno scoperto il covo dove venivano nascoste le opere d’arte. Tre depositi abusivi, scoperti nel comune di Capannori dove la refurtiva è stata recuperata. Oltre al 48enne che era già stato indagato nei giorni scorsi, sono state denunciate per ricettazione altre due persone.
Secondo quanto ricostruito, il rigattiere commerciava le opere abusivamente, agganciando i clienti in occasione dei mercati dell’antiquariato in tutta Italia.
Dei beni sequestrati, 50 sono stati rubati in occasione di 24 furti commessi tra il 1993 e il 2012 in chiese, edifici pubblici e privati in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Campania, e Calabria. Tra queste, elementi di marmo con decorazioni risalenti al diciassettesimo e diciottesimo secolo, statuette in legno dorato, un tabernacolo, un’acquasantiera, una porta a doppio battente e dipinti realizzati tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo, tra i quali una natura morta del sedicesimo secolo attribuita a Jacobs Cornelius Delft e rubata nel 2012 a Forte dei Marmi.
Verifiche sono poi in corso per ricostruire la provenienza di 61 tra reperti archeologici e monete di epoca romana, sequestrati in provincia di Treviso. Parte delle opere risultate rubate è stata trovata nell’ottobre del 2016 in tre depositi clandestini nel comune di Capannori. Altre nel marzo di quest’anno, grazie ad accertamenti scattati dopo la segnalazione di uno storico dell’arte di Siena. Lo scorso settembre altre opere sono state recuperate a Lucca, Livorno e nel Trevigiano. Nel corso delle perquisizioni, sono state trovate anche alcune immagini di due opere d’arte rubate, che il rigattiere ha tentato di rivendere e che erano state fotografate nella sua abitazione e da lui proposte in vendita via mail ai clienti.