
E’ stata ritrovata e riconsegnata al proprietario la refurtiva di un colpo in abitazione messo a segno dai ladri nella notte tra sabato e domenica scorsi a San Vito. A raccontarlo è la stessa vittima, Roberto Favilla: “Mi sento in dovere di scrivere nuovamente dopo la mia ultima, riferita ai furti accaduti lo scorso sabato notte a San Vito, in quanto martedì mattina recatomi a fare la denuncia di furto presso la questura di Lucca, nel descrivere la refurtiva all’agente di polizia, con sorpresa e gioia, devo dire, buona parte della refurtiva era stata recuperata, con tanto di federa del cuscino che i ladri avevano usato come sacco”.
“E’ doveroso da parte mia ringraziare gli uomini della polizia che hanno avuto parole di conforto e solidarietà per me e mia moglie la sera di sabato sera appena avvenuto il fatto – scrive Favilla -. Altrettanto ringrazio tutte le persone, amici e conoscenti, che in questi giorni con messaggi e telefonate ci sono state solidali. Molte di loro hanno condiviso la stessa esperienza, derubati, non solo materialmente ma anche della loro tranquillità, cambiando per alcuni la vita di tutti i giorni, penso ai genitori che sono in ansia per i figli, agli anziani che vivono da soli, come mia madre, anch’essa vittima di furto in appartamento, che per settimane ha avuto la necessità durante la notte che qualcuno fosse con lei, perché la paura, la sensazione di insicurezza ti rimane addosso, perché malgrado tutto ti senti solo contro tutti. Le forze dell’ordine sul nostro territorio sono insufficienti a mio avviso, per la polizia si parla di due pattuglie per turno, che coprono tutta l’area comunale, arrivando dove possono”.
“I furti continuano, ogni giorno – prosegue Favilla -, le denunce calano, il senso di rassegnazione sta prendendo il sopravvento, ma io invito tutte le vittime di furto, anche di una bicicletta di poco valore di fare la denuncia, è un modo per far capire a chi compete che le cose hanno preso una piega insostenibile, che stanno peggiorando nel tempo e che andranno sempre peggio. Assistiamo ad un’escalation di criminalità e noi siamo disarmati, inerti, soli. Ma tutti insieme possiamo fare la differenza, si deve alzare un coro d’indignazione, di protesta, perché vengano adottate misure idonee, di presidio, sorveglianza, prima di assistere a fatti ancora più gravi, dove magari, qualcuno esasperato, come già successo altrove, faccia gesti di cui si pentirà pagandone le conseguenze per tutta la vita. Questa volta rimarrà meno amaro il ricordo, ma il ricordo rimarrà e il pensiero sarà: quando sarà la prossima volta?”.