Furti e rapine in calo ma è scontro su sicurezza

31 ottobre 2017 | 00:14
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Furti e rapine in calo ma è scontro su sicurezza

Un tema bollente, oltre che attuale, quello della sicurezza e in particolare dell’emergenza furti. Lo si è visto anche lunedì sera (30 ottobre) a Palazzo Santini, dove non è mancata la contrapposizione, a tratti anche forte, al consiglio comunale straordinario su questi delicati temi. L’opposizione, che ha richiesto la seduta, raccogliendo le firme necessarie alla sua convocazione, ha reagito indispettita all’assenza del prefetto Maria Laura Simonetti, che con una lettera al sindaco, alla quale ha allegato i dati più recenti sui reati, ha spiegato i motivi della sua assenza, indicando nel comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica l’organo deputato agli indirizzi operativi in merito al contrasto dei delitti. Del resto, i dati ’nudi e crudi’ segnalano un calo complessivo dei reati e in particolare dei furti, diminuiti di circa il 6,5%. Dati che non impediscono in qualche caso lo scontro diretto tra opposizioni e maggioranza, fino a qualche episodio di protesta fra il pubblico intervenuto ad assistere al dibattito. Fra questi, qualcuno ha voltato le spalle quando il sindaco Alessandro Tambellini spiegava l’impegno della maggioranza sul tema di sicurezza “come assoluta priorità”.

L’opposizione che è arrivata in aula con un ordine del giorno per chiedere più agenti della municipale in modo da istituire la figura del vigile di quartiere, riattivare i presidi sul territorio e implementare le telecamere di videosorveglianza si è dovuta accontentare di una ’bocciatura’ (10 favorevoli, 18 contrari). La maggioranza al termine del dibattito ha presentato un documento alternativo con il quale ha impegnato il sindaco e la giunta ad attivarsi per aumentare le pattuglie in servizio della municipale, ad ampliare il numero delle telecamere sul territorio ma anche a farsi interprete nelle sedi istituzionali delle richieste del territorio sul tema della sicurezza. Pioggia di critiche delle opposizioni che l’hanno definito troppo “generico” e senza “obiettivi concreti” ma il documento passa con 18 favorevoli, 3 astenuti e 7 non voto.
Immancabilmente, nella discussione, sono state centrali anche le questioni del campo rom delle Tagliate e dell’hub dei migranti. Su entrambi i fronti l’amministrazione ha voluto rassicurare, attraverso le parole dell’assessore Lucia Del Chiaro: “La tensostruttura – ha detto – si sta svuotando per il blocco degli arrivi, mentre sul campo rom sta andando avanti il progetto di smantellamento progressivo e la popolazione residente dal 2015 è calata del 27%”. Parole confermate dal sindaco, che ha sottolineato: “L’impegno sulla sicurezza è massimo, e si sviluppa su più fronti: fondamentale è anche pensare ai quartieri e alla loro riqualificazione”. L’opposizione promette battaglia, con Fratelli d’Italia che annuncia la volontà di organizzare una manifestazione pubblica sulla sicurezza o chi, come il capogruppo di Forza Italia, Marco Martinelli invita alla creazione di un polo della sicurezza al Campo di Marte.
I dati sul crimine. I numeri “secchi” sui reati commessi sul territorio del Comune di Lucca parlano di un leggero calo dei delitti e anche dei furti, calati del 6,5% tra il primo semestre del 2016 e il primo semestre del 2017. I dati sono stati divulgati dal sindaco Alessandro Tambellini, che li ha ricevuti dalla prefettura per il consiglio di stasera. Sono numeri che segnalano un decremento dei reati dai 2.228 dell’anno scorso ai 1.943 del primo semestre dell’anno in corso. Nel dettaglio, i procedimenti per lesioni dolose sono passati dai 42 del primo semestre del 2016 ai 34 del 2017. I casi di percosse sono invece aumentati da 6 a 8 e, in modo abbastanza preoccupante, anche le violenze sessuali, passate da 2 a 7. Centrale il capitolo furti che nel complesso sono passati da 1.175 a 1.110. Calati tra questi i furti con strappo, da 8 a 4 ma sono aumentati i furti con destrezza, passati da 118 a 154. Un solo furto in uffici pubblici nel 2017, mentre i furti in abitazione sono calati da 182 a 174. Crescono invece i colpi negli esercizi commerciali, passati da 112 a 122. Calo anche per i furti sulle auto, passati da 166 a 127, mentre è stata un’escalation di furti di ciclomotori (da 8 a 24). Di segno inverso il dato sui furti di moto, passati da 11 a 8. Meno auto rubate (27 nel 2016 e 20 nel 2017). Nel primo semestre del 2016 nessun episodio di rapina in casa, uno invece nel 2017. Zero quelle in banca, fino al giugno scorso, mentre nello stesso periodo dell’anno precedente se ne era registrata una. Tre nel 2016 e nel 2017 le rapine negli esercizi commerciali. Sono aumentate invece quelle in strada: da zero a cinque. Due, infine, gli episodi di riciclaggio, in aumento dal 2017. Così come i danneggiamenti passati dai 163 casi ai 188. Azzerati i reati accertati di contraffazione, passati da 10 del 2016 a zero del 2017.
L’odg dell’opposizione. Potenziare al massimo l’organico della polizia municipale e introdurre la figura del vigile di quartiere, riattivando i presidi dei vigili urbani sul territorio e procedere allo smantellamento definitivo del campo rom di via delle Tagliate. Sono alcune delle richieste che l’opposizione ha avanzato al consiglio comunale con uno specifico ordine del giorno. Nell’atto sottoscritto da tutti i proponenti della seduta sulla sicurezza anche la richiesta di potenziare l’illuminazione pubblica (citando il caso Piaggione e invitando a bloccare lo stop alle luci pubbliche), di ampliare il sistema delle telecamere di videosorveglianza e di sottoscrivere il progetto di volontari della sicurezza, coinvolgendo anche i pensionati, per controlli di fronte alle scuole all’entrata e all’uscita degli alunni, ma anche in altri luoghi sensibili. Chiesto anche un censimento degli assegnatari delle abitazioni di edilizia popolare, “con previsione di maggiori controlli delle situazioni di maggior problematicità, come Largo Sforza nel quartiere di Sant’Anna e Mutigliano”.
Da ultimo ma non in secondo piano la questione dell’hub. Con l’ordine del giorno si proponeva di “richiedere al prefetto – si legge – di ricondurre al rispetto dei canoni fissati la presenza dei migranti nel territorio del comune di Lucca, considerato che il cosiddetto hub per i richiedenti asilo di via della Tagliate ha da tempo superato i limiti della propria capacità ricettiva e che il solo territorio di Lucca accoglie un numero di persone che risulta essere molto superiore rispetto alle quote previste dai canoni fissati”.
Il consiglio straordinario. Ad aprire il dibattito è stato il consigliere comunale di SiAmo Lucca, Remo Santini, primo proponente della seduta straordinaria: “Cosa ci ha spinto a convocare questo consiglio comunale? Crediamo che quella della sicurezza sia un’emergenza e che come tale vada affrontata. Questo è il primo di una serie: il prossimo sarà sul caso Gesam e sulle case di riposo. Il Consiglio comunale deve discutere di questioni cruciali, deve cioè essere una assemblea che affronti e provi a risolvere quello che sta a cuore la città. E’ proprio dalla sicurezza, tema principe che parliamo, per la quale crediamo che l’amministrazione Tambellini stia sottovalutando il problema. Viviamo – ha aggiunto Santini – in un territorio dilaniato dai furti e dove gli episodi di microcriminalità si sono moltiplicati e dove non è più sicuro uscire la sera. Abbiamo raggiunto il livello di guardia. La maggioranza vuole sminuire l’entità del problema ma una amministrazione comunale seria deve prendere in mano la situazione. Sappiamo che ci sono materie su cui non può intervenire il Comune, non è il Comune che non può risolvere con la bacchetta magica la carenza delle forze dell’ordine. Ma il Comune può fare e molto: ad esempio un accordo con le forze dell’ordine per far rilevare alla polizia municipale gli incidenti stradali fino alle tre di notte, e fare pressione per ridurre il numero di migranti ospitati da noi. Cosa ci fa altrimenti una amministrazione comunale sul territorio?”.
L’assessore Raspini: “Sicurezza non sia clava contro l’avversario”. L’assessore alla sicurezza Francesco Raspini non perde tempo a replicare, invitando l’opposizione ad evitare strumentalizzazioni e a usare il tema della criminalità “come una clava contro l’avversario politico”. Per il resto, ha parlato di una “occasione importante”, riferendosi alla discussione all’ordine del giorno del consiglio comunale: “Il tema della sicurezza – ha detto – è assolutamente centrale, anche a Lucca dove complessivamente la qualità della vita è buona. Personalmente ritengo che attorno al bisogno di sicurezza ci siano delle esigenze più generali che fanno parte del vivere comune e dell’idea stessa di società. Proprio perché, poi, il tema sicurezza è affidato allo Stato e su di esso non c’è competenza diretta del Comune è necessario non farne una clava da usare contro l’avversario politico, per una ragione di rispetto dei cittadini. E’ uno scivolone dire che l’amministrazione su questo punto è latitante. I furti in abitazione? Abbiamo una conformazione urbanistica e del territorio che rende lo rende più vulnerabile di altri alle intrusioni. Cosa possiamo dunque fare per contrastare la criminalità? Innanzitutto, dobbiamo avere contezza delle nostre prerogative rispetto al tema, per esempio, dei furti in abitazione. Abbiamo su questo attivato il controllo di vicinato e siamo consapevoli che questo da solo non basta. Il controllo di vicinato non si occupa del ladro, ma punta sugli effetti positivi del fare squadra tra cittadini e forze dell’ordine. Non è la panacea di tutti i mali, ma è in grado di riavvicinare i paesi e le frazioni alle istituzioni e dà uno strumento in più ai cittadini per difendersi dai reati. E’ stato poi creato un nucleo di sicurezza urbana in seno alla polizia municipale, uno strumento che si è rivelato e continua ad essere efficace: dal gennaio 2016 al settembre scorso sono stati 1065 controlli in borghese,252 gli esposti gestiti, 653 persone identificate, 54 notizie di reato per il testo unico dell’immigrazione, altri 67 per reati del codice penale; 172 sono state le sanzioni contro i parcheggiatori abusivi, anche se le multe spesse volte non vengono pagate”.
Raspini ha poi parlato del vigile di quartiere e dei problemi legati alle carenze di personale della polizia municipale, sollevati nell’ordine del giorno dell’opposizione: “Sarebbe assolutamente una soluzione importante ma non è possibile a causa della carenza di risorse di bilancio”. Quella della videosorveglianza, secondo Raspini, invece è un “utilissimo strumento investigativo” per le forze dell’ordine: “Adesso le telecamere esistenti sono collegate alle sale operative di carabinieri e polizia e le abbiamo aumentate a quasi 130”, afferma. “Abbiamo pensato anche alle periferie, da San Vito, a San Concordio e Sant’Anna – ha aggiunto Raspini -: questo da parte dell’amministrazione denota attenzione al problema sicurezza”. Infine, le risorse: “Per garantire la sicurezza ci si sta muovendo con le grandi riqualificazioni degli spazi urbani e la ricostruzione di infrastrutture strategiche. Bisogna partire da cose che esistono, non da delle semplici narrazioni che non aggiungono nulla a quello che è il lavoro da fare. Nessuno ha la panacea in grado di esaurire e risolvere il tema della sicurezza – ha proseguito l’assessore -, ci sono tante ricette, tante soluzioni da mettere in campo: su queste dobbiamo confrontarci per trovare un vantaggio comune per la cittadinanza”.
L’assessore Del Chiaro: “L’Hub si sta svuotando”. L’assessore al sociale Lucia Del Chiaro, chiamata in causa durante il dibattito sulla questione dell’accoglienza e del campo rom, ha rassicurato: l’hub si sta svuotando per il blocco degli arrivi e sul campo rom prosegue il progetto di smantellamento progressivo. La popolazione ad oggi – il dato è stato fornito dal sindaco – è scesa a 85 persone, dai 126 iniziali. I nuclei familiari invece sono diminuiti di 11 unità, da 38 a 27. L’assessore ha però voluto inquadrare questi e il tema della sicurezza in un piano complessivo che, ha spiegato, non può prescindere da un approccio sociale, scatenando tuttavia parte dell’opposizione e in particolare il presidente di Forza Italia, Marco Martinelli. “La coesione sociale è la condizione indispensabile di una buona società – ha detto l’assessore Del Chiaro – e anche della sicurezza. E’ necessario creare luoghi dove condividere idee, opportunità, tempo; luoghi che educhino alla convivenza. La città sicura è quella dove ci si sente rassicurati dalle relazioni sociali, dove il debole non debba temere il forte. Il rispetto della legalità è trasversale alle condizioni economiche. Non penso ci sia un legame tra povertà e delinquenza. Penso che le condizioni di povertà delle persone porti loro stesse ad essere e sentirsi meno sicure”. “L’hub delle Tagliate si sta svuotando grazie al blocco degli arrivi – ha annunciato – stiamo lavorando con la prefettura affinché le cose avvengano nel migliore modo possibile. E’ nostro dovere avere un Hub di smistamento e far sì che ne siano rispettati i numeri. In alcun modo ritengo sensato collegare il tema della sicurezza a quello dei richiedenti asilo. Sul campo rom delle Tagliate è stato avviato un percorso preciso. A chi chiede lo smantellamento, faccio notare che chiudere un campo non risolve la situazione perché ci sono persone. Quelle persone le stiamo accompagnando verso una vita nelle case all’interno della nostra comunità”.
Il sindaco: “Massimo impegno”. Il sindaco Alessandro Tambellini ha rivendicato l’impegno per la sicurezza, respingendo le accuse dell’opposizione: “I tavoli in prefettura – ha spiegato Tambellini – sono il luogo in cui le amministrazioni si confrontano con le forze di polizia e le polizie municipali si confrontano sulle questioni inerenti la sicurezza. Il tema non riguarda soltanto i cittadini ma anche gli amministratori. Anche io ho subito un furto diversi anni fa: sono entrati a casa mia, hanno tagliato la cassaforte e portato via quello che c’era. La questione riguarda tutti quanti e non la sottovalutiamo sistematicamente. Siamo anche convinti – ha aggiunto il sindaco – che sia indispensabile un coordinamento tra le forze dell’ordine, che già dialogano tra di loro per fare in modo che polizia e carabinieri si dedichino soprattutto alla prevenzione e agli interventi sul territorio. Una volta entrati in Comune abbiamo trovato che il sistema delle telecamere non era a conoscenza della polizia e dei carabinieri. Oggi non è più così. Si è detto poi che vanno coinvolti i cittadini in alcuni servizi, ad esempio i nonni. Noi lo abbiamo fatto, con il servizio Pedibus per le scuole. Fondamentale, è vero, la riqualificazione delle periferie su cui abbiamo insistito molto. A cominciare, quando ci siamo insediati la prima volta, da Pontetetto. Ora nonostante le iniziali difficoltà, il progetto è stato compiuto”.
Sul tema dei migranti ferma la posizione del primo cittadino: “Come Comune capoluogo abbiamo l’obbligo di ospitare un centro di prima accoglienza – ha detto -: il vero problema è stato creato da quelle amministrazioni che per mostrare i muscoli ai cittadini nega l’ospitalità anche a piccoli gruppi di persone”.
Scontro e tensioni nel dibattito. Il primo a prendere la parola, a inizio discussione, era stato il consigliere comunale M5S, Massimiliano Bindocci, che attacca subito Raspini: “Se parliamo noi, lo facciamo per uscire sulla stampa, se lo fa l’amministrazione va bene. Raspini ha detto che non ci sono risorse e questo non ci basta. Sarebbe dovuto essere il sindaco a convocare questo consiglio comunale. Lucca sta peggio di tutti gli altri in Toscana. Il primo problema di questo territorio è che siamo ai minimi storici del personale della polizia. Eppure stasera abbiamo chiesto alla questura e alla prefettura di partecipare e non sono venuti: 90 agenti per la polizia stradale e non si arriva a 400 per la questura. Chi deve premere per avere rinforzi a Lucca se non il sindaco? I soldi delle multe – ha aggiunto – vanno investiti in sicurezza, soprattutto le sanzioni fatte ai turisti stranieri, che ammontano ad oltre due milioni e non vengono incassati. Dobbiamo porci degli obiettivi concreti e precisi: prevenzione, formazione ma anche riqualificazione del territorio devono essere le priorità. A livello locale c’è lo strumento del daspo urbano: usiamola. Serve poi una politica di accoglienza consapevole e seria. Poi è necessario darsi delle scadenze precise sul futuro del campo rom. Come M5S siamo contrari a qualunque forma di rondismo”.
Giovanni Minniti, consigliere comunale della Lega Nord, va all’attacco: “Mi dispiace che non sia presente la prefettura di Lucca – dice -, perché il prefetto con una nota indirizzata al sindaco il prefetto sostiene che la valutazione delle problematiche della sicurezza spetta al comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. Su questo dissentiamo e ricordiamo alla prefettura che il patto per la sicurezza tra Anci e ministero dell’Interno riconosce agli enti locali la possibilità di proporre iniziative per il decoro urbano e la sicurezza. Noi consiglieri comunali vogliamo esercitare tutte le possibilità per affrontare il problema. Lucca è una città insicura: i dati pubblicati dal Sole 24 ore sono eloquenti. I cittadini sono sfiduciati perché la criminalità incide sulla qualità della vita. Le nostre proposte sono: smantellamento del campo rom e chiusura della tensostruttura delle Tagliate, con lo stop di nuovi arrivi di migranti e smistamento di quelli presenti in altri territori. Le risorse che il comune spende per gli immigrati devono essere utilizzati per gli italiani e la creazione di reti di volontari per presidiare i territori. Ancora: daspo urbani contro parcheggiatori e bivacchi; collocazione di telecamere su tutto il territorio, detrazioni Imu a favore delle imprese, privati cittadini, comitati e associazioni che installano e gestiscono impianti di videosorveglianza. A detta del sindaco e dell’assessore al bilancio i conti sono in ordine e non dovrebbero esserci difficoltà ad adottare questa proposta. Non si può non pensare agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine che si sacrificano ogni giorno. Su Lucca – ha aggiunto – grava l’onta di una ingiusta condanna ad un carabiniere che avrebbe procurato lesioni ad un ladro nel momento dell’arresto. Che razza di paese è questo – si chiede Minniti – che condanna un fedele servitore delle istituzioni e premia addirittura con il risarcimento dei danni coloro i quali violano le leggi dello Stato? A tutti voi consiglieri di maggioranza e di opposizione chiedo un applauso per testimoniare solidarietà ed affetto a quel carabiniere ed alle forze dell’ordine presenti nella nostra città che non finiremo mai di ringraziare per il loro impegno al servizio di tutti noi nonostante la cronica scarsità di mezzi a disposizione. Il nostro desiderio, conclude Minniti, è che Lucca torni ad essere una città sicura, che i suoi abitanti stiano sempre sereni a casa propria e che i nostri figli vadano in giro tranquilli per la città”.
Per la consigliera Cristina Consani (Siamo Lucca) è necessario dare “una risposta alla domanda di sicurezza che arriva dai cittadini”. “Il problema della sicurezza non è sicuramente nuovo. In questi ultimi anni è diventata una questione forte e politica perché legata al tema dell’immigrazione”. La consigliera, che cita dati nazionali, si concentra appunto sulla questione migranti, accoglienza e immigrati: “Il problema della sicurezza e dell’immigrazione è dilagata a causa dei governi di centrosinistra. Il nostro Comune – ha aggiunto – dovrebbe dare indicazioni precise sul tema: è necessario la collocazione di diverse decine di telecamere, che ancora sono insufficienti. Le risorse ci sono per la sicurezza. E’ necessario aumentare il numero dei vigili urbani, ben selezionati con una prova in cui si apprezzino le capacità di presidiare il territorio e non di fare le multe”.
“L’assessore invita a parlare di cose vere e concrete – attacca Fabio Barsanti di Casapound -: le cose vere sono gli episodi di criminalità e i furti in abitazione che continuano a verificarsi. Avevamo chiesto la presenza del prefetto e la sua assenza stasera è molto grave. Nonostante gli episodi criminosi, durante l’estate non si è mai parlato di sicurezza. Ricordo il silenzio della maggioranza salvo quando Casapound decise di fare un gazebo al Luna Park. Il sindaco allora si rivolse al prefetto chiedendo l’intervento contro i nostri gazebo: siamo alla follia pura, quella era una iniziativa spontanea di una associazione di cittadini. La risposta del sindaco non fu maggiore attenzione alla sicurezza, ma un attacco a Casapound”. Poi l’attacco alla maggioranza: “Se aveste fatto il possibile finora, adesso non copiereste le nostre iniziative”. In seguito, l’affondo sull’accoglienza: “Che va – dice Barsanti – a scapito della sicurezza. La città per questo tema è sotto i riflettori nazionali, soprattutto per l’emergenza furti. Gli strumenti per il contrasto vengono dati anche dal decreto Minniti che dà a possibilità ai Comuni di assumere nuovi agenti della polizia municipale. Le telecamere sono sì un buono strumento, ma sposta il problema altrove. Lucca ha bisogno di un assessore che si occupi soltanto della sicurezza”. “Sull’accoglienza – ha aggiunto – servono decisioni importanti perché siamo alla bomba sociale”.
“Sono dell’idea che quando su certi temi si dicono cose non vere si rischia di assecondare sfiducia e scarso rispetto nei confronti delle istituzioni – ha detto il capogruppo di Sinistra con Tambellini, Daniele Bianucci -: l’amministrazione anche stasera ha ben sottolineata che non si è mai tirata indietro di fronte alle sue responsabilità, collaborando attivamente al coordinamento fra le forze dell’ordine. Tante le iniziative già messe in campo, come il controllo di vicinato e il potenziamento delle telecamere di videosorveglianza”. Gabriele Olivati, consigliere comunale di Lucca Civica, sottolinea che “anche sul fronte del potenziamento dell’illuminazione pubblica l’amministrazione sta già agendo, riportando i servizi Gesam sotto il controllo pubblico”. Passa invece all’attacco il consigliere di Siamo Lucca, Enrico Torrini: “Sono allarmanti le classifiche sui furti che ci collocano al vertice – afferma – e guardando ai dati sono preoccupanti anche quelli sulle violenze sessuali. Credo che di fronte al problema della sicurezza, il controllo di vicinato non sia la risposta adeguata perché può facilmente assimilarsi alla ronda”. Poi la critica all’assessore Del Chiaro: “Descrive un mondo idilliaco che non esiste”.
Nicola Buchignani, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, attacca il sindaco: “Durante la campagna elettorale tutti siamo stati nelle frazioni e abbiamo parlato di sicurezza e illuminazione. Quest’ultima è fondamentale per la percezione della sicurezza”. Poi l’affondo contro la prefettura: “Ha perso l’occasione – ha detto – di dimostrare vicinanza e attenzione ai problemi della cittadinanza”. “Noi organizzeremo una grande manifestazione pubblica sul tema della sicurezza – ha annunciato -: ci auguriamo che l’amministrazione si impegni concretamente su questo tema e per ricucire lo strappo con la cittadinanza”.
“Va ridata dignità al tema della sicurezza, da sempre sminuito dalla sinistra – ha osservato il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Marco Martinelli -. La sicurezza è un diritto da consolidare, un diritto detto anche diritto a non avere paura strettamente legato alla sacralità della proprietà privata, in quanto la violazione della proprietà privata lede non solo gli interessi materiali della persona, ma anche la sua dignità. Va ridata dignità alle donne e gli uomini che quotidianamente lavorano per tutelare la nostra sicurezza, mettendo a rischio la loro incolumità. I cittadini hanno paura, ma l’amministrazione continua ad ignorare il problema”.
Poi Martinelli va giù duro: “La sicurezza – ha detto – rappresenta certamente uno dei principali fallimenti di questa giunta. E’ in costante aumento il numero dei lucchesi violati nell’intimità della propria abitazione o che hanno visto andare in fumo il risultato del duro lavoro quotidiano: sono troppi i cittadini che hanno dovuto sopportare tutto questo. Inoltre l’allarmante dato che rileva la crescita esponenziale di furti nel territorio di Lucca non è il solo aspetto che certifica una forte diminuzione della percezione di sicurezza tra le famiglie e titolari di attività”.
“Tra la gente infatti – ha aggiunto – c’è forte preoccupazione per l’aumento delle presenze di accattoni molesti nelle strade, nei parcheggi, davanti ad attività e luoghi di culto. In molti casi i nostri concittadini sono talmente esasperati che non denunciano neanche più certi episodi di molestie che avvengono quotidianamente perché delusi da chi soprattutto a Palazzo Orsetti ancora tende a minimizzare la portata del fenomeno senza prendere opportuni provvedimenti. Il modello della sinistra è fallito. L’amministrazione ha sbagliato puntando, a parole, su coesione sociale, finta integrazione e inclusione, rimanendo schiava di un’ideologia del buonismo e del lassismo senza considerare la sicurezza una richiesta reale dei cittadini. La situazione di emergenza per quanto riguarda l’immigrazione a Lucca è ormai diventata insostenibile. E questo lo diciamo non perché vogliamo fare del populismo ma è la realtà che riscontriamo stando quotidianamente sul territorio a contatto con i cittadini e dopo aver raccolto le denunce e le segnalazioni dei titolari di attività e dei residenti che vivono nell’intero territorio del Comune di Lucca. Il cosiddetto hub per i richiedenti asilo di Via delle Tagliate ha da tempo superato i limiti della propria capacità ricettiva; molti stranieri si riversano nelle strade e nei marciapiedi vicini, causando in diversi casi situazioni di allarme sociale e di degrado. La presenza di frotte di immigrati nelle strade mette paura alle nostre donne: domandate direttamente a loro se non hanno paura non solo ad uscire la notte ma addirittura anche la mattina per raggiungere il luogo di lavoro”.
“La polizia municipale – è l’invito di Martinelli – intensifichi i controlli dei documenti agli immigrati che bivaccano. Ogni giorno cittadini segnalano il formarsi di capannelli di immigrati che per lungo tempo stazionano in aree sia del centro storico sia in periferia e in alcuni casi finiscono anche con l’ubriacarsi. Sempre più aree a verde diventano ostaggio dei migranti e dei loro bivacchi. I bambini vengono sfrattati e le famiglie perdono spazi di socialità per far giocare i propri figli. La realtà, sotto gli occhi di tutti impone un intervento rapido per contrastare questo fenomeno. Un monitoraggio più assiduo servirebbe anche a capire se le persone identificate siano tra quelle ospitate dalle cooperative che percepiscono denaro dallo Stato per accogliere i migranti e che dovrebbero quindi responsabilmente e umanamente occuparsi dell’organizzazione della quotidianità dei loro ospiti anziché lasciarli senza controllo per gran parte della giornata. La preoccupazione e senso di apprensione che sta vivendo la nostra comunità, necessitano immediatamente di un intervento da parte Sua sig. Sindaco, in virtù della responsabilità che Lei ha in tema di sicurezza pubblica. La sicurezza non viene perseguita soltanto con i giusti interventi repressivi a tutela dell’ordine pubblico. Sono importanti anche le azioni volte a migliorare la vivibilità dell’intero territorio, eliminando il degrado e coniugando prevenzione e controllo dei reati”.
Da qui le proposte. “Chiediamo – ha detto Martinelli – il potenziamento di tutta l’illuminazione pubblica partendo dalle zone più problematiche. Garantire migliore illuminazione in tutto il territorio vuol dire infatti più sicurezza per i cittadini. Chiediamo lo sviluppo di un monitoraggio capillare e costante delle zone più critiche della Città prevedendo l’acquisto ed il posizionamento di nuove telecamere digitali ad alta definizione con caratteristiche tecniche elevate. Chiediamo poi di incoraggiare l’uso delle videocamere di sorveglianza a favore delle forze dell’ordine. Nella nostra città infatti sono presenti punti di videocamere installate da privati per la sorveglianza delle loro abitazioni e dei loro negozi. L’accesso diretto delle forze dell’ordine alle riprese effettuate da queste videocamere sarebbe prezioso, ai fini della lotta a ogni forma di criminalità. Incoraggiare, ai fini della deterrenza, mediante appositi sgravi fiscali, l’installazione da parte dei privati di impianti di allarme, sicurezza e sorveglianza. E’ necessario poi prevedere un polo unico per la sicurezza. Si passi dalle parole ai fatti. Alcuni anni fa la città ha assistito al dibattito/scontro tra l’ex presidente della Provincia e Sindaco circa la possibilità di realizzare negli edifici dell’ex campo di Marte la nuova sede della questura. Poi più niente. Noi riteniamo che la sistemazione della nuova sede della Questura secondo criteri di maggiore funzionalità ed efficienza sia una priorità che non può essere rimandata soprattutto in un momento come quello attuale in cui la piena disponibilità delle forze dell’ordine è un obiettivo primario per garantire la sicurezza della popolazione. Si dia vita alla gestione associata dei corpi di polizia municipale di Lucca e i comuni limitrofi della Piana. La collaborazione sovracomunale potrà rendere possibile lo svolgimento collegato di una pluralità di servizi capaci di assicurare il contenimento della spese e il miglior svolgimento delle funzioni consentendo un incremento della qualità del servizio erogato e fornendo servizi prima impossibili da realizzare. Chiediamo altresì una profonda revisione del corpo di polizia municipale finalizzata al ripristino del controllo capillare del territorio, passando per una radicale riorganizzazione interna per arrivare alla necessaria efficienza che permetta una presenza tramite presidi fissi nei punti strategici del territorio. Inoltre il sindaco si faccia sentire con il governo centrale al fine che siano eliminate le criticità in termini di carenza di personale e mezzi delle forze dell’ordine presenti sul nostro territorio. In conclusione è su questi temi, sulla sicurezza, sulla gestione dell’immigrazione che si evidenzia la netta differenza tra centrodestra e centrosinistra: mentre noi consideriamo la sicurezza una reale priorità e chiediamo di porre un freno a questa immigrazione, la sinistra con amministrazioni come l’attuale, manifesta per lo ius soli con digiuni da mera vetrina mediatica e continua a guardare all’immigrato come ad un trofeo da esibire, tentando di regalargli cittadinanze facili a cui non seguirà mai un’evoluzione vera della sua condizione sociale e personale. Abbiamo ascoltato gli interventi dell’amministrazione comunale che fotografano quella che è una giunta composta da idee eterogenee e distanti tra di loro sul tema della sicurezza. Da una parte l’assessore Raspini che ha espresso il suo piano sulla sicurezza e ha detto che è un tema importante e un bene da tutelare. Dall’altra c’è l’assessore Del Chiaro che rappresenta l’ideologia del buonismo che ha portato a non considerare la sicurezza un bene dei cittadini. Del Chiaro ha voluto mettere in campo dei temi che non fanno parte della realtà che viviamo quotidianamente a Lucca. I cittadini hanno paura non soltanto a uscire la notte ma anche la mattina quando si devono recare sul posto di lavoro. Vedere flotte di immigrati in giro perché le cooperative che avrebbero il dovere di accudire i propri ospiti li lasciano invece in libertà assoluta ogni giorno, contribuendo a creare bivacchi e casi di ubriachezza. Invito Del Chiaro a calarsi nella realtà che viviamo”. Il consigliere Pd Leonardo Dinelli corregge l’opposizione: “Non si può sempre e solo parlare alla pancia della gente – dice -: questa amministrazione è sempre stata attenta soprattutto al problema dell’accoglienza. Questa è una grande opportunità, non per esibire trofeo ma è un dovere civico”. “Quando si parla di sicurezza si parla di un tema radicato in tutti noi – suggerisce il capogruppo del Pd, Renato Bonturi -: abbiamo accolto la richiesta delle minoranze di discutere di questo tema, con la massima disponibilità a ricevere indirizzi e anche critiche. L’approccio di questa amministrazione è a 360 gradi, perché c’è la prevenzione e formazione ma anche la necessità di costruire un contesto sociale adeguato, da qui ritengo che le posizioni degli assessori Raspini e Del Chiaro non siano così distanti”. Per Gianni Giannini, consigliere comunale del Pd, “le opposizioni fanno del tema della sicurezza uno strumento di attacco politico. Si parla poi di classifiche che ci danno un primato negativo sui furti, ma se si parla di statistiche non si può non notare che l’Istat ci assimila, come nazione, ai paesi scandinavi che hanno una tra le più basse incidenze di furti”. Poi la posizione sull’immigrazione: “I dati non denotano un legame con la criminalità locale”, afferma Giannini. “Il problema della sicurezza va visto anche da un punto di vista sociale – spiega il consigliere di Sinistra con Tambellini, Pilade Ciardetti -: siamo assolutamente d’accordo su controlli e implementazione della videosorveglianza. Ma è necessario agire anche sui paesi e sui quartieri”.