Incidenti, in provincia di Lucca morti in calo del 29%






Gli incidenti mortali diminuiscono del 29% in provincia di Lucca, ma non quelli con feriti, che restano praticamente stabili tra il 2015 e il 2016. L’indice di incidentalità prosegue il trend in discesa dal 2012 ad oggi, ma paradossalmente aumenta il rapporto tra il numero dei morti e quello degli incidenti complessivi (indice di mortalità) e quello dell’indice di gravità che rispetto a cinque anni fa resta in rialzo, dopo un picco registrato nel 2015, anno in cui l’indice di mortalità aveva invece raggiunto quota 2,40 (contro l’1,70 dell’anno scorso). Azzerati, invece, negli ultimi due anni gli incidenti nelle ore notturne del fine settimana: 0 nel 2016, sia tra il venerdì e il sabato che tra il sabato e la domenica.
Sono soltanto alcuni dei dati elaborati dal centro monitoraggio incidenti stradali della Provincia di Lucca che sono stati presentati oggi pomeriggio (7 dicembre) dal prefetto Maria Laura Simonetti in una riunione alla quale ha partecipato anche il procuratore capo Pietro Suchan, alla presenza del dirigente del compartimento di polizia stradale della Toscana, Paolo maria Pomponio, oltre che dal comandante della polizia stradale di Lucca, Calogero La Porta, dai rappresentanti di Anas e Asl, delle forze dell’ordine e del responsabile del servizio viabilità della Provincia, Marco Montorselli.
Un’occasione anche per fare il punto sulle strategie da mettere in campo per la prevenzione degli incidenti, a partire proprio dalle statistiche che cercano di interpretare il rischio incidenti sotto varia angolature. Ad esempio sono stati individuati i comportamenti che nella maggior parte dei casi determinano il verificarsi degli incidenti in Lucchesia: si va dall’eccesso di velocità, alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, fino al mancato rispetto dell’obbligo delle cinture o del casco protettivo e, non da ultimo, alle distrazioni che provoca l’uso degli smartphone alla guida.
I dati. Il primo elemento è quello del numero degli incidenti. In calo, è vero, dal 2012 ma sempre su livelli importanti: si è passati infatti dai 2.252 eventi di cinque anno fa ai 1.878 del 2016. Dato sostanzialmente stabile rispetto al 2015, anno in cui si sono registrati 1.875 incidenti. I morti sono stati 32 nel 2016, in calo del 29% rispetto al 205, con 45 vittime sulle strade della provincia di Lucca. Il numero dei feriti nell’ultimo biennio preso in considerazione è passato dai 2.539 del 2015 ai 2.532 dell’anno scorso. Nel 2012 erano stati 3.016, l’anno peggiore dell’ultimo quinquennio per questa voce. Per quello che riguarda l’incide di mortalità, con il calo registrato dell’ultimo anno, la provincia di Lucca torna entro le medie nazionali (1,70). Lo stesso vale per l’incide di gravità, che a Lucca si è attestato a 1,25 contro 1,30 della media nazionale.
Le fasce orarie a rischio. La ricerca al centro del confronto di oggi pomeriggio in prefettura ha indagato anche le fasce orarie più a rischio per il verificarsi degli incidenti. Dai dati diffusi, si scopre che l’orario con maggiore incidentalità è quello tra le 17 e le 19, nelle ore di uscita dal lavoro. Un trend confermato anche nel lungo periodo, tra il 2012 e il 2016. Un’altra fascia piuttosto a rischio è quella tra le 11 e le 13, dove si registrano – dopo la fascia tra le 17 e le 19 – il maggior numero di incidenti e feriti.
I mesi neri per gli incidenti. Guardando poi al calendario non può non saltare all’occhio un dato ugualmente macroscopico. Già perché prendendo in esame soltanto il 2016 si nota come il maggior numero di incidenti con esito mortale si sia registrato a gennaio e a ottobre rispetto al numero complessivo di episodi (indice di mortalità). In termini assoluti, a gennaio si sono registrati 5 decessi a seguito di incidenti stradali, altri 7 invece a ottobre. Un drammatico numero registrato però anche nel mese di luglio, dove il numero di incidenti e feriti hanno segnato il record dell’anno (227 casi e 307 persone coinvolte): in quel mese si è registrato il 22% su base annuale di incidenti mortali. Gennaio, del resto, è stato un mese nero sul fronte degli incidenti anche nel 2012 e nel 2013, con indici di mortalità rispettivamente del 3,27 e del 2,80. Nulla a che vedere ancora con il picco del 2015: 3,94. Anche prendendo in esame l’indice di gravità degli incidenti, la ricerca statistica assegna il bollino rosso a gennaio e ottobre 2016, con, rispettivamente l’indice al 3,18 e al 3,61.
Incidenti nel fine settimana. Migliorano invece i dati relativi agli incidenti avvenuti nel fine settimana. Evidentemente, anche la prevenzione ha avuto un ruolo. I controlli contro le stragi del sabato sera, insieme ad una crescente sensibilizzazione, hanno portato a ridurre a zero gli incidenti mortali nel 2016, sia nelle notti tra il venerdì e il sabato che tra il sabato e la domenica. Anche se comunque in termini assoluti il numero di incidenti con feriti è cresciuto: del 19% tra il venerdì e il sabato e del 32% tra il sabato e la domenica.
Auto, una valanga di feriti. Sempre stando all’indagine della Provincia, poi, c’è da rilevare come il maggior numero di incidenti nel 2016 abbia visto coinvolte auto private: 2.511 i veicoli interessati per un totale di 1.456 feriti e 9 morti (il 41% del totale). Le moto sono al secondo posto in questa classifica negativa: 340 mezzi coinvolti (con un solo passeggero), 326 i feriti e 4 morti (il 18% del totale). Tanti anche gli incidenti che hanno coinvolto autocarri: 140, con 41 feriti e un morto. Non sono esenti nemmeno i mezzi del trasporto pubblico: 9 gli autobus coinvolti per un totale di 4 feriti.
Dati che sono serviti all’Osservatorio, anche alla luce delle nuove indicazioni fornite con la recente direttiva del ministro dell’interno per la prevenzione e il contrasto ai comportamenti pericolosi alla guida, alla messa a punto degli indirizzi strategici volti a perfezionare la pianificazione e il coordinamento delle forze dei polizia e di tutte le risorse disponibili sul territorio.