
Era riuscito a forzare la porta d’ingresso di una abitazione in una traversa di via Sarzanese a Maggiano e aveva visitato tutti e due i pieni dell’abitazione. Il ladro, però, sorpreso dai proprietari che stava rientrando, se l’è dovuta dare a gambe ed è corso all’esterno dove alla guida di un’auto c’era la presunta complice. Entrambi non potevano sapere che la polizia li aveva notati e si era appostata a distanza: ne è scattato un inseguimento terminato poco dopo a Nave, dove l’auto è stato bloccata e i due arrestati. E’ accaduto mercoledì sera (6 dicembre) durante un servizio di controllo del territorio da parte degli uomini della squadra mobile di Lucca, diretti dal commissario Silvia Cascino.
In manette con l’accusa di tentato furto sono finiti Mauro Rossetti Busa, 59 anni, e Rejhan Asanova 38 anni, entrambi di origini sinti e già noti per episodi legati a reati contro il patrimonio.
La loro auto era stata intercettata sulla Sarzanese dalle pattuglie dalla polizia che l’hanno vista imboccare una traversa. Gli agenti si sono avvicinati, vendendo l’uomo uscire dall’auto e sparire tra le case. Gli investigatori, a piedi, hanno battuto in lungo e in largo la zona, trovando poco dopo il malvivente mentre fuggiva via dall’abitazione presa di mira. Si è avvicinato all’auto dove al volante era rimasta la complice e i due si erano poi allontanati in direzione di Nave. A quel punto la polizia ha ingaggiato l’inseguimento bloccando i due poco dopo mentre alla sala operativa della questura era arrivata la telefonata dei proprietari della casa appena visitata.
Nell’abitacolo dell’auto, sottoposto a perquisizione, sono stati rinvenuti e sequestrati: una torcia, una punta da trapano e preziosi, la cui provenienza è in corso di accertamento. Rossetti al momento del controllo indossava guanti neri da lavoro. Il sospetto della polizia è che i due possano aver commesso altri furti in zona, ma le indagini sono ancora in corso.
Stamattina gli arresti sono stati convalidati dal giudice. In attesa del giudizio, i due ladri sono stati sottoposti alla custodia cautelare degli arresti domiciliari poiché la donna è madre di un minore di sei anni, mentre l’uomo è affetto da una grave patologia incompatibile con il regime carcerario.