





di Roberto Salotti
L’ondata di piena è passata e con essa anche la paura. Ma il fiume Serchio resta ancora sotto stretta osservazione, anche se il pericolo è scampato. Dopo aver toccato il livello massimo di portata, con 1.150 metri cubi al secondo, all’altezza del Ponte del Diavolo a Borgo a Mozzano, dove ha provocato un’esondazione nella notte (Articolo e foto), l’onda di piena, attorno alle 10 è arrivata alla foce, dopo aver attraversato Monte San Quirico e quindi il tratto cittadino attorno alle 6. Al termine della mattinata la portata era calata drasticamente a 420 metri cubi al secondo, facendo così rientrare l’allarme.
Ma è ancora emergenza per gli smottamenti, soprattutto in Valle del Serchio, Garfagnana e in Alta Versilia, dove ad esempio una frazione di Stazzema, con circa 280 persone, è rimasta isolata a causa di una grossa frana sulla strada provinciale 69. C’è anche un’altra importante criticità da affrontare e riguarda la sp 42 che collega Castelnuovo a Careggine e che è interrotta da uno smottamento (nella foto a fianco). Qui, come a Stazzema, dopo un briefing nella sala della protezione civile a Palazzo Ducale, si sono recati il direttore della difesa del suolo della Regione Toscana, Giovanni Massini, incaricato dei sopralluoghi dal presidente Enrico Rossi, e il responsabile della genio civile dell’area Toscana nord, Enrico Bartoletti.
Visite, che serviranno a raccogliere i dati necessari sulla situazione e sui danni provocati dal maltempo degli ultimi giorni, “visto che è intenzione del presidente Enrico Rossi – spiegava stamani Massini – richiedere lo stato di emergenza regionale”. Una decisione formalizzata in serata dal governatore della Toscana, dopo il sopralluogo della delegazione in Garfagnana e, a seguire, in Lunigiana.
L’ondata di maltempo che da sabato pomeriggio con il primo avviso di allerta non ha ancora abbandonato la provincia di Lucca ha provocato danni, disagi e stanotte perfino l’esondazione del fiume Serchio. Il punto sulla situazione attuale è stato fatto dal direttore regionale della difesa del suolo, insieme al presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini e dei tecnici dell’amministrazione, alla presenza del prefetto Maria Laura Simonetti, dei responsabili della protezione civile e del comune di Lucca.
La piena del Serchio. Al centro il fiume Serchio, che ha registrato una piena che si colloca, per portata, tra il primo e il secondo livello di guardia. “Un’ondata tutto sommato nella norma – ha osservato l’ingegner Bartoletti – che tuttavia ha fatto registrare una leggera esondazione a Borgo a Mozzano, in un punto dove il livello è più basso” e già noto per non sopportare piene come quelle della notte, anche in passato.
Fin dalle tarde ore del pomeriggio di ieri, il Serchio, soprattutto al livello della diga di Borgo a Mozzano, era sorvegliato speciale. Fino all’una di notte si è registrata una portata oscillante tra i 600 e i 700 metri cubi d’acqua al secondo. Ma tra l’una e le tre, “in conseguenza delle abbondanti piogge che sono proseguite in alta Garfagnana – ha spiegato il responsabile del genio civile – la portata è cresciuta ulteriormente, fino a raggiunge i 1.150 metri cubi al secondo”. E a quel punto, il fiume è esondato, fortunatamente senza creare danni particolari alle abitazioni. La statale del Brennero è stata subito chiusa da Anas e riaperta, dopo l’intervento degli escavatori, in tarda mattinata. Inizialmente c’era stato il sospetto che il fiume avesse oltrepassato gli argini anche in un altro tratto, tra Borgo a Mozzano e Piaggione, ma le verifiche compiute dai tecnici lo hanno escluso.
Al ponte del Diavolo, secondo i dati riferiti dall’ufficio difesa del suolo regionale, durante il summit con gli amministratori locali, ha invaso il livello di strada per circa 30-50 centimetri. “Per il resto del corso, invece – hanno spiegato i responsabili regionali – è rimasto nelle aree golenali”. Sono comunque tuttora in fase di svolgimento le verifiche lungo l’intero corso.
L’allerta gialla fino a domani. Il vero nervo ancora scoperto sono le frane e il rischio idrogeologico: “L’allerta di codice rosso è cessata – spiega il direttore Massini – ma sarà prorogato fino a domani compreso un avviso di codice giallo, non per le piogge, ma per i rischi conseguenti alle precipitazioni che si sono registrate negli ultimi giorni e in particolare nella notte”.
Provincia in azione. “Le previsioni meteo e gli avvisi di allerta degli ultimi due giorni sono stati molto articolati e preziosi per l’azione di prevenzione e per gli interventi per ridurre i disagi della popolazione”, ha osservato il presidente della Provincia, Luca Menesini. “Il lavoro di squadra che è stato attivato fin dal pomeriggio di sabato – ha aggiunto al riguardo il prefetto – si è rivelato efficace per lenire i disagi delle popolazioni per via del maltempo”.
Disagi che tuttavia proseguono su più fronti, dagli smottamenti fino alle interruzioni dell’energia elettrica che da ieri ormai persistono in alcune zone della provincia, sebbene ridotti a qualche decina per Comune.
Frane e strade interrotte. La maggiore difficoltà che si registra in Lucchesia è a Castelnuovo. Qui risulta interrotta da una grossa frana la strada provinciale 42 per Careggine. “I mezzi della Provincia – ha spiegato il presidente Menesini – stanno già intervenendo e faremo personalmente un sopralluogo per verificare più da vicino la situazione per gli interventi necessari a ripristinare completamente la viabilità o almeno per cercare di creare un passaggio per ridurre i disagi”. Sempre sulla Castelnuovo-Colle-Careggine è avvenuta una caduta massi di minore entità, in località Poggio, senza gravi conseguenze. La strada, con le opportune delimitazioni di sicurezza, è aperta a senso unico alternato. Lo stesso vale per la Sp69 per Stazzema dove una frana ha isolato 280 persone (nella foto a fianco). Anche qui l’intervento è in corso. E’ franato un lato del monte a circa un chilometro dal centro abitato ostruendo completamente la carreggiata. Si stima che si siano riversate sulla strada circa 80 metri cubi di fango e detriti. Strada a rischio anche a Coreglia: uno smottamento è stato fermato da un muro di contenimento lungo la sp 38: se dovesse cedere una frazione potrebbe rimanere isolata. Sul posto sono intervenuti comunque i tecnici della Provincia. La strada è aperta ma a senso unico alternato. Un altro masso è caduto sulla strada provinciale 48 di Villa Collemandina. A Vagli di Sotto a scopo precauzionale sono state evacuate 5 persone e trasferite in albergo per una colata di fango dal torrente della Grondaccia.
Un discorso a parte va fatto per un piccolo smottamento con caduta di un masso sulla sp 20 all’altezza di Bolognana. “La zona è stata delimitata da transenne – spiega la dirigente della Provincia, Francesca Lazzari – ma qui va verificato il movimento e la stabilità del versante della montagna”. Il transito è autorizzato a senso unico alternato fino alla rimozione dei detriti. Sempre sulla sp 20 Calavorno-Campia, nel comune di Gallicano, il crollo di un muro di contenimento ha ostruito parzialmente la sede stradale. La carreggiata è stata ristretta ed è stata posizionata l’opportuna segnaletica per consentire, da una parte, la rimozione dei detriti e, dall’altra, il passaggio dei veicoli a senso unico alternato. Da segnalare, infine, per quanto riguarda le problematiche viarie la chiusura della strada comunale di Porciglie nel comune di Castelnuovo Garfagnana dove una frana di valle ha danneggiato la carreggiata imponendo la chiusura della strada. Al momento risultano isolate 2 famiglie – in tutto 6 persone – con il Comune di Castelnuovo impegnato per aprire un varco sulla strada e scongiurare così il prolungamento dell’isolamento.
Il reticolo secondario. Passata la paura per il Serchio, ora si stanno compiendo anche le verifiche sul reticolo secondario: “Il sistema – spiega l’ingegner Bartoletti – ha retto e questo ha ridotto notevolmente il rischio di ulteriori disagi”.
Pericolo di nuove frane. Ora le maggiori preoccupazioni sono sul fronte degli smottamenti: “L’allerta gialla sarà attiva fino a domani – spiega Massini -, proprio perché è necessario non abbassare ancora il livello di guardia per il rischio di smottamenti provocati dalle piogge delle ultime ore”.
Blackout. Purtroppo, nell’inventario dei disagi continuano a registrarsi e a persistere le interruzioni dell’energia elettrica dovute al maltempo e agli alberi caduti sulle linee. Per Enel dalla nottata di ieri è un superlavoro. Molte situazioni sono già state risolte, o per meglio dire ‘tamponate’, ma gli interventi risolutivi, è stato spiegato durante il briefing di questa mattina, saranno a lungo termine.
Protezione civile e falsi allarmi. Anche se la fase di allarme rosso è alle spalle, per la protezione civile il lavoro non si ferma da almeno 48 ore. Lo hanno ricordato sia il prefetto Maria Laura Simonetti che il presidente della Provincia, Luca Menesini, osservando che durante la fase di piena emergenza il tavolo provinciale della protezione civile ha coordinato tutte le fasi di intervento in Lucchesia e Versilia, con la collaborazione dei Comuni che hanno aperto ciascuno i propri ‘Coc’. Tuttavia, non sono mancati episodi di bufale e fake news diffuse soprattutto sui social network. In provincia di Lucca, spiccano quelle diffuse sulla riapertura delle scuole. Contro questi episodi i Comuni di Lucca, Altopascio e Viareggio hanno presentato denunce per procurato allarme. Lo stesso potrebbe fare anche la Regione: “Valuteremo – ha spiegato il direttore Massini – che fare come ente regionale nei confronti di questi falsi allarmi, che purtroppo non riguardano soltanto i social network. Questa è l’occasione per ribadire ai cittadini di affidarsi soltanto alla comunicazione ufficiale ed istituzionale”.
Il meteo. Le previsioni del Cfr e del Lamma regionale danno un graduale miglioramento per la giornata di domani (13 dicembre), mentre giovedì 14 è atteso un nuovo peggioramento delle condizioni atmosferiche con piogge più probabili e frequenti sulle zone settentrionali della Toscana e fenomeni isolati o intermittenti altrove. I venti da giovedì saranno moderati o forti soprattutto sulla costa e in Appennino e le temperature in aumento sui valori minimi sulle province settentrionali della nostra regione.