Bancarotta e fallimenti, sequestrata una società

13 dicembre 2017 | 10:26
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Bancarotta e fallimenti, sequestrata una società

Trasferivano nel crotonese la sede legale di imprese in difficoltà del nord Italia creando nuove compagini sociali intestate a prestanome e, dopo averle svuotate degli asset positivi, le facevano fallire davanti al Tribunale della città calabrese. Era il modus operandi dell’organizzazione sgominata dalla Guardia di finanza di Crotone che stamani ha arrestato 13 persone tra le quali un’avvocatessa, un commercialista e alcuni imprenditori.

Nel corso dell’operazione sono state sequestrate e sottoposte ad amministrazione giudiziaria otto società tra cui una operante a Pietrasanta, in provincia di Lucca che sono in parte, secondo l’accusa, la risultante di 34 società portate al fallimento in Provincia di Crotone dal 2009 fino ad ora.
L’indagine, coordinata dal pm Gaetano Bono – che ha chiesto e ottenuto dal gip Michele Ciociola le ordinanze di custodia – è iniziata nel 2015 con l’approfondimento di una serie di Sos, ovvero segnalazioni per operazioni sospette, ed è andata avanti per due anni con analisi documentali, intercettazioni, pedinamenti e servizi di osservazione. I finanzieri si sono accorti che in numerosi fallimenti decretati dal Tribunale, stranamente, c’erano sempre gli stessi rappresentanti legali.
“Teste di legno” appositamente assoldate da un “reclutatore”, Giuseppe Chiodo, uomo di fiducia, sempre stando all’accusa, di quello che viene indicato come il promotore dell’organizzazione, Alberto Storari, residente a Novara ma che per ha vissuto a Cirò Marina. I due sono stati arrestati insieme alle “teste di legno” Francesco Corigliano, Luigi Pantisano e Antonio De Angelis. Questi guadagnavano solo poche centinaia di euro dall’attività a fronte di rilevanti interessi economici.
Ai componenti il gruppo e agli imprenditori è stato contestato un profitto derivante dall’illecita attività per circa un milione e mezzo di euro, mentre l’ammontare delle sole iscrizioni a ruolo per debiti tributari ammonta a 140 milioni di euro per i fallimenti decretati a Crotone.