Operai morti, la famiglia di Eugenio dona fondi al Gva






Avrebbe compiuto gli anni oggi (23 dicembre) Eugenio Viviani, l’operaio di S. Maria del Giudice morto lo scorso 2 settembre mentre stava montando i lumini per la S. Croce in via Vittorio Veneto, con il collega Antonio Pellegrini, anche lui scomparso in quella tragica circostanza. E proprio oggi è stata creata un’occasione particolare per celebrare la memoria dell’operaio della cooperativa agricola Morelli. Il cuore grande e la sensibilità della moglie Wanda e del figlio Nicolò hanno impressionato tutti gli amici e colleghi di Eugenio al Gva di Vorno, gruppo di cui l’operaio era membro attivo. Proprio al Gva la famiglia ha voluto donare le offerte ricevute per la tragica scomparsa di ‘Uge’: fondi con cui sono state acquistate alcune motoseghe e una torre faro che servirà nel preziosissimo lavoro antincendio del gruppo di Vorno, dove nel pomeriggio alla presenza del sindaco di Capannori, Luca Menesini, c’è stato il taglio del nastro delle donazioni.
Una cerimonia alla quale hanno partecipato la moglie e il figlio di Eugenio che hanno scelto di devolvere al Gva il frutto della solidarietà di amici e conoscenti.
La cerimonia si è aperta con l’intervento di Paolo Rugani, presidente del Gva che ha fatto un toccante discorso per ringraziare la famiglia di Eugenio. “Uge per noi – ha detto – è sempre stato più di un volontario, era un amico, uno con cui scherzare e chiacchierare liberamente. Era una persona che prendeva a cuore la nostra attività e questo si vedeva soprattutto con il gruppo che noi chiamiamo ‘quelli del lunedì’, i quali riuscivano a trasmettere quel senso di allegria e di vero gruppo che dovrebbe essere presente in ogni associazione. Oggi sarebbe stato il suo compleanno, ma il regalo ce lo hanno voluto fare i suoi familiari, i quali hanno deciso di devolverci le raccolte di denaro che sono pervenute loro in questo tragico periodo e così, d’accordo anche con la moglie Wanda e il figlio Nicolò, abbiamo deciso di impiegarli in materiali che ci saranno utili per svolgere le nostre attività. Sono state comprate delle motoseghe e soprattutto abbiamo acquistato una torre faro, a quest’ultima abbiamo voluto attribuire un significato, quello di Uge che per sempre illuminerà le nostre strade e ci guiderà nelle nostre attività. Voglio ricordare alla famiglia che vi siamo vicini e vorremmo continuare a mantenere un rapporto”.
Le foto di G. Cortopassi