Cinghiale sbranato vicino alle case: “Opera di un lupo”

4 febbraio 2018 | 05:28
Share0
Cinghiale sbranato vicino alle case: “Opera di un lupo”
Cinghiale sbranato vicino alle case: “Opera di un lupo”
Cinghiale sbranato vicino alle case: “Opera di un lupo”
Cinghiale sbranato vicino alle case: “Opera di un lupo”

L’Oltreserchio, ormai abituato a dover fronteggiare l’emergenza ungulati e da dove si leva ciclicamente la voce esasperata degli agricoltori che sono costretti a fare i conti con una vera e propria invasione, potrebbe avere un altro ben più infido ospite. L’ipotesi è alimentata dal mistero sorto attorno al ritrovamento a Farneta di una carcassa di cinghiale.
L’ungulato, divorato fino alle ossa, è stato ritrovato a San Macario in Piano, a 50 metri da un’abitazione, soltanto pochi giorni fa. Quel poco che ne resta lascia pensare che sia stato scuoiato e dilaniato da uno o più animali. Sisto Dati non ha dubbi: secondo il vicepresidente nazionale di Libera Caccia, gli artefici sono stati i lupi.

O forse cani ‘ibridi’, alcuni esemplari dei quali da queste parti sono già stati avvistati e fotografati (come nelle immagini scattate da Sisto Dati). E che non sono meno pericolosi dei veri lupi, anche se non sembra possano essere pericolosi per l’uomo. Per scoprire se c’è davvero la presenza di un lupo in questa zona, Libera Caccia ha chiesto un confronto a Provincia e Asl.
“A Farneta la situazione è preoccupante – è convinto Sisto Dati -. Nella zona c’è la presenza di un branco di cani inselvatichiti, quattro cani-lupi randagi e molto pericolosi. Ma, come si vede dalla foto, la carcassa non può essere opera di un cane: si tratta di lupi”.
Secondo Dati ci sarebbero più indizi a dimostrarlo: “Un’altra prova evidente – aggiunge – è che i cinghiali non camminano più da soli, bensì in branco e vicino alle case. Hanno paura dei lupi. Il branco di cani e quello dei lupi stanno creando diversi danni alla pastorizia e all’allevamento. Gli agricoltori sono allo stremo: i danni provocati dai lupi non vengono ripagati, in più le richieste di aiuto non vengono ascoltate. A breve avremo un incontro con le associazioni degli avicoltori per fare il punto della situazione. Abbiamo già inviato una lettera alla Provincia e all’Asl. Chiediamo un aiuto da parte della Regione, la situazione va risolta prima che succeda un episodio più grave di quello del cinghiale. Non sono contrario alla tutela dei lupi, però devono stare nelle proprie zone senza creare pericoli e problemi. Il lupo non può stare a Farneta”.

Claudio Tanteri