Officina della latta, Chiari assolto dal falso

12 febbraio 2018 | 17:04
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Officina della latta, Chiari assolto dal falso

E’ stato assolto con formula piena. L’ex assessore Marco Chiari esce senza conseguenze anche dall’ultimo procedimento che rimaneva pendente nei suoi confronti. La vicenda è quella dell’ex Safill, oggi Officina della latta che aveva visto Chiari condannato in primo grado a due anni insieme all’ex segretaria generale del Comune di Lucca Tiziana Picchi. Contro quella sentenza del tribunale di Lucca, che lo assolse perché il fatto non sussiste dall’accusa di corruzione, Chiari, assistito dall’avvocato Sandro Guerra aveva fatto ricorso. Oggi i giudizi della seconda sezione della Corte d’Appello di Firenze hanno pronunciato la sentenza di assoluzione nei suoi confronti e in quelli di Tiziana Picchi.

La vicenda era nata in merito ai lavori di riqualificazione del complesso di viale Giusti e in particolare a seguito della decisione del Comune di Lucca, formalizzata in una delibera di giunta del marzo 2011 quando era sindaco Mauro Favilla, di rinunciare al diritto di usufrutto dell’area di sosta realizzata all’interno dell’Officina della latta in base ad un accordo con la proprietà, una società riconducibile alla famiglia Fontana, titolare della Salov.
Inizialmente, il piano norma approvato prevedeva sì la realizzazione di un parcheggio ma anche che quell’area sarebbe stata ad uso pubblico del Comune per almeno 27 anni. Un aspetto corretto invece nel 2011 da una delibera di giunta che stabilì di vendere l’area di sosta alla stessa Safill ad un prezzo ritenuto di favore di 400mila euro. Un piano che per l’accusa era stato suggerito dall’allora assessore Chiari che, sempre per i pm, avrebbe ottenuto in cambio un affitto vantaggioso per il suo studio all’interno del complesso. Da qui era stata formulata l’ipotesi della corruzione da cui invece Chiari venne assolto già in primo grado. L’accusa di falso derivava invece dal fatto che l’accusa ritenne che Chiari fosse presente alla riunione di giunta che deliberò la vendita del parcheggio alla Safill, sebbene nel verbale l’assessore risultasse assente. I giudici della Corte d’Appello hanno ribaltato le tesi del tribunale di Lucca e quelle dell’accusa, ritenendo Chiari estraneo ai fatti. L’ex assessore è stato infatti assolto con formula piena anche dall’ipotesi di falso ideologico, insieme all’ex direttore generale del Comune.
Soddisfatto sebbene amareggiato Marco Chiari: “In primo grado, a seguito anche della testimonianza dell’ex assessore Cappellini – ricorda Chiari – fui condannato ad un anno e tre mesi per falso in atto pubblico, in merito alla questione della mia o meno presenza in giunta per una delibera riguardante la cessione dei posti auto in tale fabbricato. Dopo quasi 8 anni la sentenza di oggi della Corte d’Appello di Firenze, è assolto perché il fatto non sussiste. Che dire oggi di questi ultimi 8 anni della mia vita, massacrato mediaticamente, massacrato finanziariamente, distrutto negli affetti e nelle amicizie, per arrivare a sentirmi dire ‘ci scusi abbiamo sbagliato tutto su di lei’. La giustizia – prosegue Chiari – a volte è fatta dalle persone e per fortuna che tra le stesse ce ne sono alcune che sanno leggere le carte. Anni di intercettazioni, faldoni di carte, centinaia di interrogatori, centinaia di migliaia di spese a carico dei cittadini, per sentirsi dire ‘ci scusi abbiamo sbagliato’. Tutto questo – sottolinea l’ex assessore – ti lascia l’amaro in bocca, ti fa conoscere la cattiveria della gente: ero rappresentato come un mostro, ho reagito, ho combattuto, con a fianco il mio avvocato Sandro Guerra del Foro di Firenze, al fine di arrivare a dimostrare la mia completa innocenza. Ci sono arrivato, mi è costato tanto in tutti i sensi ed ancora oggi devo ringraziare solo la mia famiglia che mi ha sorretto in tutti i sensi. Dispiace che non sia più al mio fianco mia madre, deceduta a novembre, a lei come alle mie figlie ed alla mia ex moglie Patrizia devo il coraggio che mi hanno trasmesso per arrivare fino in fondo. Spero che da lassù, dove sicuramente si trova, gioisca finalmente nel sapere che suo figlio non è mai stato un delinquente. Grazie a quei pochi che hanno creduto in me”.