Maxi evasione nell’azienda del marmo: 3 nei guai

15 febbraio 2018 | 10:32
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Maxi evasione nell’azienda del marmo: 3 nei guai

Una maxi evasione fiscale nel settore dell’estrazione e della lavorazione del marmo bianco. E’ stata scoperta nell’ambito dell’operazione Black marble dalla guardia di finanza di Viareggio. Gli investigatori, dopo una attenta e puntuale attività di analisi condotta sugli operatori di uno dei settori economici trainanti dell’economia versiliese, ha avviato, fin dal mese di settembre del 2016, la complessa attività ispettiva che nell’arco temporale di quasi un anno e mezzo ha visto concludere ben 4 verifiche fiscali e 5 controlli nei confronti delle società riconducibili ad uno stesso nucleo familiare. Tre le persone denunciate.

Le attività ispettive condotte hanno permesso di disarticolare un complesso sistema di frode fiscale basato su un vorticoso giro di fatture false, emesse ed utilizzate dalle società del gruppo, per giustificare solo cartolarmente la compravendita di ingenti quantitativi di marmo sia sul territorio nazionale che in Spagna. Per queste ultime operazioni, le aziende della Versilia, secondo l’accusa si avvalevano di una società estera di diritto iberico, che aveva solo formalmente sede alle Isole Baleari, ma di fatto operante in Italia e riconducibile agli stessi imprenditori. Accertata la frode milionaria, i legali rappresentanti delle società versiliesi sono stati deferiti alla Procura della Repubblica per i reati di emissione ed utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti, mentre al legale rappresentante della società spagnola è stata contestata anche l’omessa presentazione delle previste dichiarazioni annuali. La Procura lucchese, sposando appieno le ipotesi investigative delle Fiamme Gialle viareggine, ha avanzato una richiesta di sequestro preventivo dei beni per un ammontare complessivo all’equivalente alle imposte evase. Al riguardo, il Tribunale di Lucca, accogliendo la richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica, nei giorni scorsi ha emesso un decreto di sequestro preventivo per quasi 760.000 euro. Complessivamente, l’operazione ha permesso di constatare ai fini dell’imposizione diretta, basi imponibili sottratte a tassazione, per oltre 7 milioni di euro, fatture false per più di 4 milioni e mezzo e quasi 1 milione e 400 mila euro di Iva e di sottoporre a sequestro i due immobili di lusso ubicati nell’esclusiva località di Forte dei Marmi.