Traffico illegale di farmaci, l’inchiesta tocca Lucca

9 aprile 2018 | 07:40
Share0
Traffico illegale di farmaci, l’inchiesta tocca Lucca

Blitz dei carabinieri questa mattina (9 aprile) in varie città italiane per stroncare una truffa sui farmaci tra l’Italia e l’Africa. Tredici persone sono state arrestate con l’accusa di aver dato vita al traffico illegale.
L’operazione, scattata nelle prime ore della mattinata nell’ambito di un procedimento penale coordinato dalla procura di Milano, è stata condotta dai carabinieri del Nas di Milano nelle province di Milano, Monza Brianza, Roma, Napoli e Lucca, dove sono state effettuate alcune perquisizioni. In città sono state eseguite acquisizioni documentali, nell’ambito delle indagini sul giro di farmaci che aveva come fulcro una attività nel capoluogo della regione lombarda.

I militari hanno dato esecuzione a una misura cautelare detentiva  emessa dal tribunale di Milano nei confronti di 13 persone, ritenute  a vario titolo responsabili dei delitti di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell’Erario, truffa ad aziende  farmaceutiche, autoriciclaggio, ricettazione di farmaci, somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute  pubblica ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Oltre ai tredici provvedimenti cautelari, sono in corso anche 11  perquisizioni e 37 ordini di esibizione di documentazione notificati a persone giuridiche legate a vario titolo alla gang.
Secondo l’accusa, venivano rivenduti in Africa o nel Sud-Est asiatico, ovviamente a prezzi molto maggiori di quelli d’acquisto, i farmaci oggetto della truffa scoperta dai Nas.   
Avviate nel gennaio 2017, le indagini hanno consentito ai Nas di Milano di individuare un’organizzazione facente capo ad un uomo di origine calabrese, titolare di una farmacia-deposito farmaceutico nel centro di Milano. Con i suoi complici, tutti operatori del circuito ufficiale di distribuzione del farmaco, avrebbero acquistato presso le aziende farmaceutiche ingenti quantitativi di “farmaci molto costosi”, in particolare  medicinali per cure oncologiche, virali, a un prezzo scontato “ex factory” (cioè al costo di vendita del farmaco prima dell’immissione in commercio), attestando falsamente la loro destinazione a strutture ospedaliere private.
Poi il rivendevano in Africa o nel Sud-Est asiatico, ovviamente a prezzi molto maggiori di quelli d’acquisto ed “esponendo a gravi pericoli per la salute gli utilizzatori finali delle specialità medicinali, poiché la vendita avveniva tramite una filiera non autorizzata e non controllabile ed utilizzando intermediari stranieri che in molti casi era addirittura estranei al settore sanitario”.
Tra gli arrestati c’è anche un carabiniere che fino al 2013 ha lavorato al Nas. Il militare, stando all’accusa, era entrato in contatto con gli organizzatori della truffa e svolgeva un ruolo di consulente per sfruttare le pieghe della legislazione. La farmacia coinvolta è la Caiazzo, nella piazza omonima a Milano, già al centro di un’indagine della Dda nel marzo 2016 perché risultata acquistata da Giuseppe Strangio nel 2006 (pagandola 217.980 euro) grazie ai proventi del traffico di stupefacenti delle famiglie di ‘ndrangheta dei Marando e dei Romeo.