
“Chi è che comanda? chi è che comanda?”. La voce di un ragazzino si gonfia all’improvviso contro il prof, davanti ad una classe dove qualcuno riprende con il telefonino. Sono tutti minorenni, qualcuno si indigna. Gli altri osservano muti. Nessuno interviene. Il caso di bullismo all’Itc Carrara non resterà all’interno delle mura della scuola (Leggi). Non soltanto perché ormai la notizia ha fatto il giro del Paese, ma anche perché sul grave quanto sconcertante episodio indaga anche la polizia. Quattro studenti sono già stati individuati e iscritti nel registro degli indagati. Gli inquirenti di Lucca hanno trasmesso gli atti alla procura dei minori di Firenze, che ha aperto un’inchiesta e non è escluso che il numero degli studenti nei guai possa crescere con gli sviluppi delle indagini.
Le ipotesi di reato andrebbero a vario titolo dalla violenza privata alle ingiurie, senza considerare che i quattro video, una volta postati senza schermature sui social network, sono diventati virali e la loro diffusione ormai è inarrestabile.
Scolpite in quelle immagini video – sequestrati dalla polizia postale – violenza, sfrontatezza e maleducazione: un brutto ritratto per degli studenti minorenni e per una scuola tra le più rinomate della città. Il preside Cesare Lazzari è intenzionato ad andare in fondo alla questione. Stamani (18 aprile) si è recato dalla polizia che è stata interessata dopo la diffusione dei video, per raccontare come si sarebbero svolti i fatti.
L’inchiesta è appena agli inizi e muove i primi passi. Non solo la Digos è al lavoro, ma anche la polizia postale che indaga sulla diffusione dei video su Facebook e su Whatsapp. Soltanto grazie a quelli è emersa una vicenda dai contorni inquietanti, perché il docente, in un primo momento, non ha denunciato la situazione.
Sono stati altri, infatti, a segnalare al dirigente scolastico la situazione, dopo essere venuti in possesso dei video. Quattro spezzoni di insulti, violenze psicologiche e minacce al malcapitato professore. Lo si vede, in quel video, seduto alla cattedra mentre uno studente lo avvicina e gli ordina di mettere sei alla verifica. “Non mi faccia incazzare, prof”, ripete più volte.
L’insegnante allarga le braccia, forse colto alla sprovvista dalla sfrontatezza dello studente. Che insiste e va con il nuovo ordine: “Prof, inginocchiati”. Ora quei filmati sono sotto sequestro: gli inquirenti hanno individuato già chi ha effettuato le riprese e chi le ha poi diffuse sui canali social: video che hanno fatto il giro della rete e che hanno fatto scattare un’inchiesta che, come è facile prevedere, potrà avere a breve importanti sviluppo.
Un caso che ha provocato sconcerto tra gli stessi alunni e professori della scuola. La classe, un gruppo di studenti piuttosto scalmanati, è guardata a vista in attesa delle decisioni del consiglio di classe e del consiglio d’istituto in programma per venerdì (20 aprile). Si annunciano provvedimenti esemplari.