Pesce non tracciato, maximulte a 9 ristoranti

19 aprile 2018 | 14:00
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Pesce non tracciato, maximulte a 9 ristoranti

Controlli straordinari negli ultimi giorni, dal 2 al 13 aprile, per la capitaneria di porto di Viareggio, che hanno visti impegnati 17 militari della capitaneria e dell’Ufficio locale marittimo di Forte dei Marmi, per un totale di 54 controlli sia in mare che a terra.
Nell’ambito dell’operazione complessa Cross Check coordinata a livello regionale dalla direzione marittima di Livorno, una serie di mirati controlli sull’intera filiera della pesca, dal mare, ai centri di distribuzione, ai mercati ittici ed ai ristoranti, per accertare, ed eventualmente reprimere, i comportamenti illeciti ha portato a elevare 11 verbali per illeciti amministrativi, per un ammontare complessivo di sanzioni applicate pari a 15500 euro e ad eseguire 11 sequestri per un totale di 82 chili di prodotti ittici e sei attrezzature da pesca non consentite.

Le multe hanno colpito, nel dettaglio, sei ristoranti (uno di Lucca, uni di Forte dei Marmi, i restanti tra Viareggio e Lido di Camaiore), tre ristoranti etnici (uno di Viareggio ed uno di Lido di Camaiore), un ambulante e due pescatori sportivi.
Le sanzioni hanno riguardato, essenzialmente, i profili della tracciabilità dei prodotti ittici, ovvero la mancanza di quelle minime informazioni in grado di far risalire velocemente e con sicurezza alla provenienza del pesce, a tutela sia dei consumatori finali sia degli operatori del settore che operano nella legalità.
Il monitoraggio si è concentrato anche sul rispetto delle norme che regolano il lavoro marittimo. In tale ambito è stato contestato il reato di inosservanza delle norme sulla sicurezza della navigazione, previsto e punito dall’articolo 1231 del codice della navigazione, a carico di ude comandanti di unità da pesca che navigavano ben oltre le 20 miglia nautiche dalla costa, malgrado le rispettive unità fossero abilitate ed equipaggiate per la navigazione e la pesca costiera entro la suddetta distanza. La violazione è stata rilevata tramite il sistema di tracciamento informatico Pelagus, gestito dalla sala operativa e si è così potuto procedere alla immediata contestazione del reato via radio, con successiva identificazione dei responsabili e deferimento all’Autorità giudiziaria competente al loro rientro all’ormeggio nel porto di Viareggio.
Sono invece risultate in calo le criticità relative all’effettiva presenza a bordo delle unità da pesca del personale imbarcato sul ruolo equipaggio, così come sono stati sostanzialmente rispettati i limiti degli orari di lavoro, in particolare per le unità da pesca a strascico che, a determinate condizioni, usufruiscono di riduzioni delle tabelle d’armamento.