Danni al tempietto, i conti Minutoli contro il Comune

10 maggio 2018 | 14:53
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Danni al tempietto, i conti Minutoli contro il Comune
Danni al tempietto, i conti Minutoli contro il Comune
Danni al tempietto, i conti Minutoli contro il Comune

Noblesse oblige. E tra i tanti doveri, spunta quello della manutenzione di una cappella gentilizia sotto le arcate del cimitero monumentale urbano. Almeno questa è la posizione assunta dal Comune di Lucca nei confronti degli eredi dei conti Minutoli-Tegrimi, che ne sono proprietari grazie a una concessione risalente a oltre un secolo fa. Di diverso avviso i discendenti della famiglia dal sangue blu, tra cui figura Cristina Corsini, figlia del principe Corsini di Volterra e madre del conte Gregorio Minutoli di Lucca: e la controversia finisce a carte bollate.

È quanto successo per un’infiltrazione d’acqua che ha danneggiato la cappella gentilizia e per la quale i discendenti dei conti attribuiscono responsabilità al Comune. L’edificio è collocato in una parte del cimitero che necessita di restauro e che al momento è interdetta alla visita per ragioni di sicurezza. Tuttavia i proprietari delle singole cappelle di discendenza nobiliare, facendo richiesta di autorizzazione, hanno possibilità di accedere e di commissionare le manutenzioni necessarie alla conservazione del loro bene.
Un passaggio che, in questo caso, non sarebbe avvenuto, permettendo così alla prolungata incuria di danneggiare il bene: così, almeno, si giustifica il Comune. che per difendersi ha dovuto nominare un perito che affiancasse il consulente tecnico d’ufficio (Ctu) nominato dal giudice per accertare le responsabilità del danno. È stato scelto l’ingegner Claudio Favilla, esperto in strutture, che in passato ha seguito casi simili per il cimitero urbano di Lucca. Domani (11 maggio) si terrà l’udienza per il giuramento del Ctu e verrà depositato in giudizio l’atto di nomina del consulente designato dal Comune; solo dopo questo passaggio inizieranno gli approfondimenti peritali che stabiliranno se Palazzo Orsetti dovrà o meno risarcire i discendenti della nobile casata Minutoli-Tegrimi. La famiglia Minutoli originaria di Napoli trovò asilo a Lucca fin dal 1301. Dal 1761 i Minutoli hanno assunto come secondo cognome quello di un’altra famiglia nobiliare lucchese, i Tegrimi, per l’appunto. E quella cappella che oggi è al centro della contesa fu data in concessione perpetua, circa un secolo fa, a quella famiglia.