
E’ finita nel peggiore dei modi la serata in discoteca per un padre di 47 anni e il figlio di 21, che da Piombino avevano raggiunto la Versilia per passare qualche ora di divertimento insieme. Una complicità rara quella tra genitore e figlio, ma l’idillio si è trasformato all’improvviso in un vero e proprio incubo, all’uscita da una discoteca della Marina di Torre del Lago.
Erano circa le 5 del mattino del 27 aprile scorso, quando i due, dopo aver ballato nel locale dalla mezzanotte e mezza, si avviano sul viale per fare rientro a casa. Fatti pochi passi però due giovani in tenuta casual li fermano. Uno di loro li avvisa: “Siamo carabinieri, prego favorite i vostri documenti”.
Il padre, a quel punto, prende il portafogli che aveva nella tasca posteriore dei pantaloni ma non fa in tempo ad aprirlo che uno dei due falsi militari lo colpisce con due pugni al volto. L’altro manigoldo, invece, estrae un cacciavite e lo punta al collo del figlio, chiedendogli di consegnare il cellulare. Il giovane non se lo fa ripetere due volte: prende il suo Samsung e lo consegna al rapinatore senza opporre resistenza.
L’altro ha invece già ripulito il padre: oltre a 70 euro in contanti, gli ruba i bancomat che teneva nel portafogli e gli strappa dalla tasca lo smartphone. I due malviventi si danno subito alla fuga, mentre nel frattempo due giovani del personale del locale accorrono all’esterno e prestano soccorso ai due malcapitati.
Da qui scatta subito la telefona al 113, e l’operatore consiglia subito di bloccare le carte di pagamento. I due ragazzi che avevano prestato aiuto si offrono di accompagnare padre e figlio alla stazione per fare rientro a Piombino.
Una volta a Pisa, però, il padre in attesa della coincidenza per Piombino avvisa dell’accaduto la Polfer. Gli agenti consigliano di tornare a Viareggio per la denuncia ma alla fine i due si convincono, a quel punto, a fare denuncia una volta a casa. Così, il padre, dopo essersi recato al pronto soccorso dove gli è stato riscontrato un trauma cranico non commotivo guaribile in tre giorni, si presenta al commissariato di Piombino, accompagnato dal figlio che conferma la sua versione dei fatti.
Il fascicolo, per competenza territoriale, è stato trasmesso alla procura di Lucca che ora indaga per risalire agli autori della violenta rapina a Torre del Lago.