Finisce a Lucca la serie di colpi da parte di una banda specializzata nei supermercati. La squadra mobile guidata dalla dottoressa Silvia Cascino, infatti, dopo il colpo all’interno di un centro commerciale nella serata di ieri, con un bottino da 2500 euro, ha arrestato due persone: il 54enne Mario Miani, di origine barese e il 44enne Antonio Tavalazzi, del Bolognese, già conosciuto per aver fatto parte di un gruppo di malviventi che faceva saltare i bancomat con l’acetilene. I due, questo hanno fatto emergere le indagini della polizia, avevano già colpito a Lucca l’8 maggio scorso ed erano noti per aver portato a termine una serie di furti in molte città del nord, per cui erano già ricercati in mezza Italia.
I due responsabili del colpo usavano una tecnica ben nota: entravano nel centro commerciale come normali clienti, proseguivano nei sotterranei, tagliavano il tubo in cui passano i soldi di giornata senza far scattare il sistema di allarme, grazie a un sistema molto complicato, e si allontanavano con il bottino dopo aver sottratto il bussolotto nell’unico punto del ‘tragitto’ non ripreso dalle telecamere.
Un sistema molto complicato, come detto, perché attuato non con una minaccia ai dipendenti o ai cassieri. Questo permetteva ai due di agire tranquillamente a volto scoperto. Entrati come clienti, infatti, i due andavano nella zona, evidentemente da loro ben conosciuta, di passaggio del tubo in cui transitano, mediante sistema pneumatico, i soldi dalla cassa dell’esercizio commerciale alla cassaforte. Sul tubo con un seghetto praticavano un taglio, immediatamente sigillato con il nastro isolante per non far scattare l’allarme, in grado di attivarsi in caso di perdita di pressione dell’aria. Successivamente veniva scaldato un punteruolo con una fiamma ossidrica e quindi introdotto nel tubo. Al passaggio del plico di denaro, segnalato dalla presenza dell’ostacolo inserito, i malvivnti potevano aprire rapidamente il tubo in quel tratto e impossessarsi del denaro.
In occasione del primo colpo a Lucca erano stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza che avevano colto anche la targa. Erano quindi sotto osservazione. Ieri hanno deciso di colpire nuovamente a Lucca ma sono stati bloccati, anche grazie alla collaborazione degli addetti alla sicurezza del centro commerciale, che ieri hanno segnalato la presenza dell’auto, la stessa usata nel colpo precedente, nel parcheggio interrato. Vistisi scoperti hanno tentato la fuga ma sono stati bloccati prima con l’auto e poi dall’operatore a piedi che ha impedito ogni ulteriore tentativo di scappare. Addosso a loro, dopo la perquisizione, tutto il materiale necessario per portare a termine il colpo, oltre ai telefoni cellulari: un seghetto, il saldatore, un temperino, il punteruolo oltre alla somma di 2500 euro appena trafugata dalle casse di cui hanno provato a disfarsi al momento dell’arresto.
I due uomini sono stati giudicati per direttissima questa mattina al tribunale di Lucca: convalidato l’arresto i due hanno chiesto i termini a difesa e attenderanno l’udienza ai domiciliari. Si indaga, intanto, per capire quali altri colpi, oltre a quello dello scorso 8 maggio per cui erano già stati denunciati, possono rientrare nella responsabilità dei due malviventi arrestati a Lucca.
Soddisfatto per l’arresto il questore Vito Montaruli che assieme alla dottoressa Cascino ha presentato i risultati dell’operazione: “Dopo lo schiaffeggiatore seriale – ha detto – abbiamo preso anche questa coppia di malviventi, che pure, vista la tecnica adottata, era ricercata in tutta Italia. Questo significa che non conviene venire a Lucca per delinquere”.
Le immagini dell’arresto