
Per lei quell’uomo conosciuto in chat era diventato un confidente con il quale sfogarsi per i litigi con il suo fidanzato. E per un breve periodo era stato anche una sorta di ancora di salvezza quando la donna, 28 anni, lucchese, aveva troncato con il suo compagno. Ma poi, a sue stesse spese, ha scoperto che quel signore più grande di lei era disposto a tutto pur di tenerla al suo fianco. Un incubo per la donna, che si è ritrovata in una situazione terribile dove l’aguzzino non era soltanto quello sconosciuto di 45 anni, ma anche il suo stesso cugino 36enne, che, scoprì poi, era suo amico.
I due, per l’accusa, avrebbero minacciato di uccidere lei e il suo compagno, con il quale nel frattempo aveva chiarito la situazione e ricucito il rapporto, se non fosse rimasta con il 45enne. Tra loro era nata una simpatia che per una decina di giorni era andata oltre l’amicizia. Ma quando la donna aveva deciso di tornare sui suoi passi e andarsene da quella casa era scoppiato per lei l’inferno: minacciata e sequestrata, legata al sedile dell’auto e privata del cellulare.
Con l’accusa di minacce e sequestro di persona, la procura ha iscritto nel registro degli indagati il 45enne di Lucca conosciuto dalla donna in rete e il cugino della giovane. Le indagini sono concluse e il pm Antonio Mariotti si accinge a chiedere il rinvio a giudizio.
La vicenda risale al giugno di un anno fa. Il 9 di quel mese la donna, al culmine di una serie di angherie, si presenta in questura per sporgere denuncia contro i due uomini, facendo presente tra l’altro di essere reduce da altre due relazioni, dalle quali aveva avuto due figli ma anche dispiaceri e maltrattamenti.
Nonostante questo, conosciuto il suo ultimo fidanzato si era buttata nella relazione. Tutto sembrava andare per il verso giusto, fino a quando sui social network la donna si imbatte in un 45enne con il quale inizia ad aprirsi. Nel frattempo il suo rapporto andava deteriorandosi, anche per la gelosia e per i sospetti che il suo compagno la tradisse.
Forte anche della complicità che si era instaurata con lo sconosciuto, di cui nel frattempo era venuta a sapere anche il nome e che viveva a Lucca, aveva troncato la sua relazione.
Non sapendo dove andare si era rivolta all’amico che fino ad allora era rimasto virtuale ma che si era offerto di ospitarla. Per circa 10 giorni la donna decide di rimanere nella sua casa, dove nasce una relazione. Quando però la 28enne cerca di mettere fine a quella breve storia e tornare dall’ex, viene sottoposta a gravissime minacce. Il suo ospite e il cugino, del quale aveva nel frattempo scoperto l’amicizia con il 45enne, iniziano a minacciarla: “Uccidiamo te e il tuo compagno se torni da lui”. La donna pur spaventata cerca di far capire come stanno le cose. Ma non serve a nulla. Il 45enne la avverte che le sarebbe bastato fare una telefonata ai suoi amici “mafiosi” per far ammazzare lei e il suo fidanzato.
Ma ci sono anche due episodi inquietanti raccontati agli inquirenti. Una volta fatto ritorno dal compagno, per la donna inizia la persecuzione telefonica. Continue telefonate alla ricerca di un incontro sia dal cucino che dal 45enne. Alla fine con la scusa che il cane che le aveva regalato quando era sua ospite stava male, l’uomo riesce a ottenere un appuntamento. I due, stando al racconto della vittima, si dettero appuntamento al parcheggio del Campo di Marte. La donna si avvicinò all’auto del suo persecutore, che la convinse a sedersi all’interno.
La vittima acconsentì ma in quell’attimo apparve anche il cugino che salì in macchina e iniziò a minacciarla. La donna fu portata in un boschetto a Gattaiola, per essere spaventata a dovere. Poi fu ricondotta a casa del 45enne, che le prese anche il cellulare togliendo la sim in modo che non potesse telefonare. Qualche ora dopo, però, con la scusa di calmarla, la fa salire di nuovo in auto e la conduce in campagna, nella zona di Mutigliano dove continua a minacciarla. E’ qui che dopo averle abbassato il sedile dove si trovava il suo aguzzino le calò un sacchetto di plastica fino al collo. Attimi terribili per la donna, che ha raccontato che subito dopo fu il suo aggressore a liberarla, dicendo che non le avrebbe mai fatto del male ma nel frattempo chiedendole di avere un rapporto sessuale. Lei si rifiutò fermamente, ma poi cercò in qualche modo di calmare l’uomo, convincendolo a tornare a casa. Arrivati nei pressi dell’abitazione, mentre l’auto stava per entrare nel cancello, riuscì a fuggire e a chiedere aiuto ai passanti.