
Nella sua serra in casa, all’interno di una stanza della sua abitazione in Versilia, i carabinieri l’estate scorsa avevano trovato ben 165 piante di cannabis, alte circa 2 metri l’una e altre 69 in fase di crescita. Una vera e propria piantagione personale, ovviamente illegale, che era costata l’arresto a Cristiano Masini, 52enne operaio. L’uomo ha patteggiato con la magistratura lucchese una condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione, resa ora definitiva dalla suprema Corte di Cassazione.
Erano stati i suoi trascorsi e i suoi movimenti strani e sospetti attorno all’abitazione a mettere in allarme i carabinieri di Lido di Camaiore che in abiti civili si erano appostati nei pressi dell’abitazione del pusher, smascherandolo. Dopo averlo osservato a lungo i militari si erano resi conto di cosa stesse accadendo in quella casa ed avevano fatto irruzione al suo interno per coglierlo con le mani nel sacco. A quel punto dopo aver perlustrato l’abitazione i militari avevano rinvenuto agevolmente la piantagione e 8 involucri contenenti complessivamente 3,6 chili di foglie di marijuana essiccate. Tutto il materiale era stato quindi posto sotto sequestro mentre l’uomo era stato condotto in caserma per le incombenze di rito e successivamente accompagnato nella sua abitazione agli arresti domiciliari, dove ha successivamente atteso gli esiti processuali. Patteggiamento che è diventato definitivo dopo il rigetto del ricorso da parte dei giudici di Piazza Cavour.
v.b.