
La truffa è sempre dietro l’angolo. Riceve bolletta della luce da 130 euro, ma da una società che non conosce. Pronta la denuncia ai carabinieri che trasmettono gli atti alla magistratura dopo le prime verifiche. Nelle scorse settimane un cittadino lucchese si è visto recapitare la bolletta della luce dal postino, ma da una compagnia diversa da quella a cui era abituato. Incredulo ha provato a contattare tale società al numero verde, che gli comunica che per loro è tutto in regola e che risulta abbonato dal mese precedente con regolare contratto stipulato telefonicamente, che prevede anche la rescissione del contratto con la vecchia compagnia.
Sempre più esterrefatto chiede la copia della registrazione avvenuta per telefono, che disconosce totalmente, ma senza esito. A quel punto la decisione di rivolgersi ai carabinieri senza ulteriori indugi e perdite di tempo. Parlando con la moglie quest’ultima ricorda una telefonata ricevuta tempo addietro da questa nuova società che opera nel mercato libero dell’energia elettrice ma ricorda bene anche di aver declinato l’offerta. Il mistero si infittisce e preoccupato chiede ai militari di verificare il tutto. Anche perché con l’erogazione di energia elettrica c’è poco da scherzare, atteso che se non si paga la bolletta dopo un sollecito viene effettuato quello che in gergo si chiama calo di tensione che precede l’interruzione del servizio.
I carabinieri dopo le prime indagini si rendono conto che ci sono gli estremi per ipotizzare il reato di truffa e trasmettono gli atti alla magistratura lucchese. I militari infatti sono riusciti a risalire all’amministratore della società che in un primo momento ha detto che avrebbe inviato la registrazione telefonica del contratto stipulato con il cittadino lucchese, salvo poi chiedere ai carabinieri se si poteva risolvere la cosa bonariamente offrendo massima disponibilità.
Ma attraverso successivi approfondimenti i carabinieri hanno trovato altre segnalazioni e denunce in Toscana e in altre regioni italiane simili. A quel punto, anche con il consenso dell’uomo, determinato ad andare fino in fondo, si è deciso di inviare informativa di reato alla magistratura. La sede legale della società risulta essere in un Comune dell’Abruzzo, in provincia dell’Aquila. Le indagini proseguono per capire meglio tutti i contorni della vicenda.
Vincenzo Brunelli