Cocaina dall’Olanda, condanna a 11 anni per il pusher

1 giugno 2018 | 12:55
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Cocaina dall’Olanda, condanna a 11 anni per il pusher

Per gli inquirenti era lui a tirare le fila fitta rete di spaccio che doveva servire a rifornire il mercato lucchese e della Versilia in particolare. Condannato a 10 anni di reclusione in primo grado dal tribunale di Lucca, e a 11 anni in Appello, Mario Covello si è visto respingere nei giorni scorsi dalla suprema Corte di Cassazione il ricorso che aveva presentato tramite i suoi legali. Per l’uomo di Capannori ma di origini calabresi, i giudici di Piazza Cavour hanno confermato dunque la pena comminata all’imputato a seguito del processo di secondo grado. La droga per i carabinieri che avevano effettuato le indagini su delega del pm Antonio Mariotti, arrivava dall’Olanda e veniva gestita dalla testa dell’organizzazione per poi essere immessa, attraverso corrieri e intermediari, anche a Lucca dove la cocaina veniva smistata poi ai referenti locali tra cui appunto Mario Covello. Un giro da oltre 250 grammi alla settimana con circa 100 clienti individuati dagli investigatori attraverso un’attività di monitoraggio e di controllo del centro storico, da via Fillungo a piazza Napoleone, da corso Garibaldi a piazza San Michele e sulle strade verso la Versilia.

Covello era al vertice di un gruppo composto da diverse persone ma in questo processo era solo per le diverse scelte processuali fatte dagli altri protagonisti, alcuni avevano optato per il patteggiamento o per riti alternativi. “In particolare, la Corte d’Appello – si legge nella sentenza degli ermellini – ha adeguatamente precisato che l’affermazione di responsabilità si basava essenzialmente sul contenuto delle intercettazioni telefoniche che avevano condotto in data 19 gennaio 2018 all’arresto del Covello ed al sequestro di sostanza stupefacente; il contenuto delle conversazioni intercettate, compiutamente valutato dai Giudici di appello, evidenziava un linguaggio cifrato teso a dissimulare il costante riferimento degli interlocutori alla sostanza stupefacente ed all’illecito traffico di essa e comprovava, unitamente alle correlate osservazioni di pg, gli addebiti contestati al Covello”. Per tali motivi la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di Mario Covello confermando la condanna a 11 anni di reclusione per spaccio internazionale di stupefacenti. Tramite pedinamenti, riprese filmate e sofisticate attività tecniche, nonché accertamenti patrimoniali anche presso le agenzie di Money Transfert, è stato possibile individuare all’epoca, 2010, il sodalizio tutto italiano dedito allo spaccio di cocaina proveniente dall’Olanda, capeggiato per i giudici proprio da Mario Covello. Tra gli imputati, tutti lucchesi, solo due erano di origine tunisina. L’inchiesta aveva preso avvio nel novembre 2007 a seguito di una serie di segnalazioni provenienti da alcuni proprietari di attività commerciali del centro storico lucchese. La vicenda da un punto di vista processuale si è ora conclusa defintivamente.

Vincenzo Brunelli